Resa dei conti prima parte

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Riabbracciare Padmé era stata la cosa più bella che la Forza potesse concedergli, ma Anakin sapeva che doveva parlare anche con qualcun altro e non sapeva come avrebbe potuto reagire nel caso in cui se li fosse trovati davanti entrambi.

-Sei ancora infuriato con loro, vero? - domandò Padmé poggiandogli la mano sulla spalla.

-Dire che sono infuriato è ancora dire poco. Dubito che riuscirei davvero a perdonarli entrambi. Non dovevano farlo, non è da Jedi! Da loro non me lo sarei mai aspettato - rispose Anakin guardando con sguardo truce la distesa placida del lago che si estendeva sotto il balcone.

Padmé non sapeva cosa rispondere. Anche lei si era infuriata quando Obi-Wan aveva avuto la malsana idea di metterla al corrente del piano suo e di Yoda di fare in modo che Luke uccidesse Fener, facendo leva sulla mezza verità raccontata da Obi-Wan sulla dipartita di Anakin.

La ex senatrice avrebbe voluto strangolare lei stessa Obi-Wan perché lo trovava un gesto deplorevole cercare di fare in modo che un figlio uccidesse il padre solo perché l'ordine Jedi aveva fallito con Anakin.

Non lo avevano mai compreso fino in fondo, non ci avevano mai provato, Anakin era diverso, sotto un certo punto di vista lo temevano.

Anakin arrivava dove gli altri non potevano, vedeva ciò che gli altri non vedevano.

All'epoca l'ordine Jedi si stava lentamente incamminando verso la rovina, ma loro erano troppo ciechi per rendersene conto.

-Hanno mandato Luke quasi alla morte! - Anakin quasi gridò quelle parole mentre stringeva la ringhiera del balcone in piedi all'ira, sembrava che volesse sbriciolarlo solo con la forza della sua stretta.

Padmé non si era mossa da lì, ma Anakin avvertí il suo movimento quando lei si voltò verso un punto alle loro spalle.

Movimento che l'uomo assecondò.

E quando gli occhi azzurri dell'ex Sith incontrarono quelli grigi del suo ex maestro, Padmé credette che suo marito avrebbe perso definitivamente il controllo.

Invece Anakin si appellò all'autocontrollo che aveva imparato negli anni, cercando di non assalire il suo vecchio maestro di parole.

-Padmé puoi lasciarci soli un attimo? - domandò Obi-Wan.

-Lei rimane - dichiarò secco Anakin.

-È una questione tra Jedi -

-Maestro, ti prego, Padmé rimane altrimenti non saprei cosa sarei in grado di fare visto quello che tu e Yoda avete cercato di fare. - Obi-Wan comprese che quella era una minaccia a tutti gli effetti.

La rabbia di Anakin era visibile sul suo volto nuovamente giovane, anche se Obi-Wan sapeva che il suo ex apprendista non era armato e che erano entrambi già morti, era certo che la sua ira sarebbe stata immensa.

-La tua rabbia comprensibile è, tuttavia capire tu devi - intervenne la voce del maestro Yoda.

Nonostante Anakin provasse ancora rispetto per il Gran Maestro, quello che aveva cercato di far fare a Luke era troppo terribile per poterci passare sopra.

-Bene, maestro, cercavo proprio voi! - affermò Anakin che fu fermato dall'avanzare minaccioso verso Yoda soltanto dalla stretta di Padmé che lo tenne fermo di fianco a lei.

-Anakin, cerca di capire! Eri diventato un mostro - dichiarò Obi-Wan.

-Grazie per avermelo ricordato, Obi-Wan! Sai ho la memoria corta!
Dopotutto sono morto solo da qualche ora! - iniziò a dire Anakin, ma poi la sua voce si indurí ancora di più assumendo un tono accusatorio:

-Davvero pensavate che uccidendomi avreste risolto il problema dei Sith? Davvero eravate così illusi? Avete mandato MIO FIGLIO a cercare di uccidermi! Ma non vi è passato per l'anticamera del cervello che Luke sarebbe potuto MORIRE per mano mia se io non avessi saputo la sua identità? E non mi pare molto da Jedi mandare un figlio a tentare di ammazzare suo padre, per quanti errori il suddetto genitore abbia compiuto -

I due maestri sembravano quasi impassibili, ma Padmé si era resa conto che entrambi dovevano essere rimasti scioccati dalle accuse mosse da Anakin in loro direzione.

Sia Yoda che Obi-Wan non avevano mai guardato la situazione da un altro punto di vista, rispetto al loro.

Ai loro occhi Fener andava eliminato e sarebbe dovuto essere Luke la mano che avrebbe dovuto togliere di mezzo l'errore più grande che il vecchio ordine Jedi aveva causato.

Perché sì, Anakin Skywalker si era trasformato in Darth Fener soprattutto per colpa loro.

Delle regole troppo ferree, della mancanza di ascolto da parte loro, dell'incapacità dell'ordine di innovarsi e cambiare per stare al passo con i tempi.

Luke, tuttavia si era dimostrato una pedina molto difficile da muovere, perché il ragazzo aveva una volontà forte, come quella di sua madre, e non avrebbe mai accettato di uccidere l'unico genitore che gli era rimasto solo perché gli veniva ordinato.

-Anakin, ascoltami, ti prego... - provò a dire Obi-Wan, ma l'ex Sith ancora non aveva finito, anzi la sua personalissima vendetta era appena cominciata.

-No, adesso state ad ascoltare voi! Ma ascoltate davvero! - sbuffò l'uomo, grato per la presenza di Padmé al suo fianco.

Zittito di nuovo Obi-Wan fu costretto ad ascoltare.

Anakin prese fiato mentre i ricordi di ciò che era stato gli tornavano vividi in mente, ma non erano quei ricordi che cercava, lui stava cercando disperatamente l'ultimo ricordo della sua vita.
Il viso di Luke, del suo bambino, di suo figlio,  al quale doveva più di quello che chiunque potesse pensare.

-Perché? Perché lo avete fatto? - Anakin strinse i pugni al pensiero di quello che sarebbe potuto succedere a Luke se lui non avesse scoperto la verità prima di suo figlio.

I due Jedi si guardarono un secondo, forse incapaci di trovare le parole giuste per giustificare quello che avevano fatto.

-Allora? - Anakin iniziò a battere un piede a terra, come se stesse dando loro un tempo per rispondere.

Ma nessuno dei due Jedi aveva la risposta.

Padmé cercò la mano di Anakin, un gesto che in vita non avrebbero mai potuto fare, perché il amore e il loro matrimonio doveva rimanere segreto, ma ora che avevano lasciato le loro spoglie mortali, non ci sarebbe più stato nessuno a separarli.

Gli occhi di Obi-Wan e Yoda caddero proprio sulle dita intrecciate dei due giovani.

Un gesto semplice e naturale, che qualunque coppia di innamorati avrebbe compiuto.

-Cosa c'era tra voi? - domandò Obi-Wan.

-Le domande qui le faccio io! - ribadí Anakin, facendo valere per una volta una autorità che, davanti ai Jedi lui non aveva mai avuto, ma che ora il giovane pretendeva.

-Pensavamo che morire tu dovevi, per riportare la Forza in equilibrio. Sbagliato noi abbiamo, e diritto di chiederti perdono non abbiamo. Molti errori fatto tu hai, ma bisogna ammettere che sbagliato io ho. Cieco sono stato. Sottovalutato l'amore di tuo figlio io ho - Yoda intervenne spezzando il disagio che si era creato sulla terrazza.

Anakin però aveva ancora un colpo in canna e aveva tutte le intenzioni di spararlo anche a costo di sembrare insensibile.

-Sacrificare una vita per un bene superiore costringendo un ragazzo innocente a compiere un patricidio mi sembra una cosa deplorevole da fare, soprattutto se a farlo sono due Jedi del vostro calibro. Il mio rispetto nei vostri confronti non è mutato, ma non aspettatevi il mio perdono, perché non ve lo concederò mai, così come so che voi non mi perdonerete mai per ciò che ho fatto - rispose Anakin e Obi-Wan comprese di aver perso veramente per sempre suo fratello.

Nota dalla regia : Questa non è proprio una scena eliminata è piuttosto un approfondimento che volevo scrivere da tempo ma non sapevo dove metterlo :) fatemi sapere cosa ne pensate :) alla prossima :)

Il Vento del Destino - Scene eliminate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora