Permettiti di stare male

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Aveva imparato da tempo a fingere che andasse tutto bene, che il dolore era passato, ma a dire il vero era solo una finzione a cui si era aggrappato per non soffrire più.

Non soffrire più, era impossibile smettere di soffrire, soprattutto se come lui, non avevi imparato a metabolizzare tutto gli eventi terribili che gli erano capitati nella vita.

Anakin distese le gambe mentre osservava le stelle splendere nel cielo sopra la casa di Ahsoka.

La notte era scesa sul pianeta desertico portando con sé anche l'abbassamento delle temperature, Ahsoka dormiva, ma Anakin no, non ci riusciva.

Le tenebre per lui erano un mantello in cui aveva intessuto i ricordi più dolorosi e tristi dei suoi quasi cinquant'anni di vita, era incredibile come la gran maggioranza delle tragedie che si erano susseguite nel corso della sua esistenza fossero avvenute proprio di notte o comunque quando il sole si stava accingendo a tramontare.

-Che ironia - ridacchiò l'uomo per poi sentire un brivido freddo lungo la schiena ricordando che la citazione veniva da colui che Anakin odiava più di chiunque altro : Palpatine, l'imperatore.

Aveva passato la sua esistenza a cercare una figura paterna che non aveva mai avuto, e, in quella corsa frenetica per fare sempre la cosa giusta e per cercare di salvare tutti, alla fine aveva perso tutto, aveva ottenuto l'effetto contrario.

Si appoggiò con la schiena alla parete e osservò le stelle dalla finestra, quando era piccolo aveva guardato tante volte gli astri sognando di poterle visitare tutte e di poter avere una vita migliore di quella che stava vivendo.

Alla fine ci era riuscito ad andarsene da Tatooine, ma purtroppo sua madre non aveva potuto seguirlo...ed era morta, tra le sue braccia.

-Mamma - furono le uniche parole che uscirono dalle sue labbra, mentre prendeva la testa tra le mani iniziando a singhiozzare, facendo correre lungo il viso indurito dal tempo e dalle sofferenze quelle lacrime, che per anni aveva trattenuto.

Lacrime di dolore per quella madre tanto amata e che lui non aveva mai potuto piangere come si doveva, perché un Signore Oscuro dei Sith non piange, non mostra i propri sentimenti, ma nemmeno ad un Jedi era concesso, poiché i sentimenti negativi erano banditi.

Ma Anakin non era mai stato bravo a trattenere le lacrime, aveva pianto tante volte e la maggior parte delle volte c'era Padmé a consolarlo, ma anche la sua amata era morta per colpa sua.

Le lacrime continuavano ad uscire dagli occhi cerulei dell'uomo incurante, per una volta nella sua vita, che qualcuno potesse vederlo, poteva finalmente esternare quella emozioni che non aveva mai potuto provare, tentare di buttare fuori tutto.

Per una volta era lui responsabile delle sue scelte.

Della morte delle persone a lui care, gli mancava sua madre, gli mancava sua moglie, gli erano mancati i suoi figli.

Aveva perso dei suoi figli i momenti migliori, le prime parole, i primi passi, i successi, i fallimenti, le litigate, vederli crescere insomma.

Mentre le lacrime continuavano a colare sul bel viso di Anakin, l'uomo vide una mano evanescente sfiorargli il viso, asciugandone alcune.

-Ani - l'uomo alzò lo sguardo, che fino a quel momento era rimasto piantato sul pavimento, e incontrò gli occhi di sua madre.

Gli era mancata tanto, sarebbe stata una nonna meravigliosa per i suoi figli.

L'incontro con sua madre che aveva avuto alla tomba della suddetta lo aveva turbato, ma anche rasserenato, Shmi non lo odiava.

-Te l'ho detto, bambino mio, i sentimenti che legano una madre al frutto del proprio grembo non può essere reciso, nemmeno quando quello stesso frutto fa cosa di cui non vai fiera. - dichiarò la donna continuando ad accarezzare il volto di suo figlio.

Shmi aveva dovuto stare a guardare il suo adorato bambino mentre da Jedi diveniva Sith, mentre compiva stragi, torturava innocenti, senza poter fare niente, ma cercando in tutti i modi di stargli vicino e di riportare a galla quella parte di lui che il mostro non sopportava.

Anakin non era mai stato una persona comune e Shmi lo aveva capito fin da quando lo aveva sentito crescere dentro di lei, fino a quando lo aveva visto nascere.

Aveva cercato di non fargli mai mancare niente, piuttosto si provava di qualcosa lei, affinché non se ne privasse lui, lo aveva cresciuto da sola, con tutte le complicanze che comportava il fatto di non essere una donna libera ma una schiava.

Eppure era riuscita grazie all'intervento della Forza la quale aveva fatto in modo che la strada di Anakin si incontrasse con quella di Qui-Gon, ma soprattutto con quella di Padmé Amidala, e suo figlio era partito verso una nuova vita diversa, e sicuramente libera.

Shmi era stata così fiera di lui, del suo Anakin, anche se sapeva che non lo avrebbe più rivisto, invece, ancora forse per merito della Forza suo figlio era tornato da lei, poco prima che la vita la abbandonasse.

Come sei bello gli aveva detto poco prima di spirare tra le sue braccia.

E ora si ritrovava a consolarlo, ora che lui era diventato uomo e padre, ma aveva ancora bisogno di lei, perché non era ancora guarito dal suo lutto.

-Hai ragione che devo guarire dal lutto, ma non è così semplice, ho passato anni ad ignorare questi sentimenti e ora stanno esplodendo tutti insieme. Ho fatto errori enormi, io volevo salvarti, mamma, come volevo salvare Padmé, invece siete morte entrambe - dichiarò Anakin distrutto dal dolore.

Eppure, tutte quelle lacrime e tutto quel dolore stavano uscendo dal suo corpo e dal suo animo martoriato, e lui iniziava a sentirsi meglio, forse aveva solo bisogno della presenza ristoratrice di Shmi.

La donna lo abbracciò forte mentre Anakin chiudeva gli occhi lasciandosi stringere dalla donna che amava più di qualunque cosa.

Aveva amato solo tre donne nella sua vita, Shmi, Padmé e ovviamente Leia, la sua piccola principessa che tanto lo odiava.

-Leia capirà, dalle tempo - sorrise dolce Shmi accarezzando la chioma bionda del figlio.

Anakin annuì, anche se non sapeva se Leia sarebbe mai riuscita a perdonarlo, ma lo sperava con tutto il  cuore.

-Sei un uomo forte, e sono fiera di ciò che sei riuscito a fare nonostante l'oscurità che ti imprigionava - dichiarò Shmi.

-Ti voglio bene, mamma - fu l'unica cosa che disse Anakin.

-Anche io, bambino mio, non sai quanto - sorrise Shmi accarezzando il viso del figlio per poi scomparire lasciando Anakin solo, ma sereno.

Nota dalla regia : Questo doveva essere un prolungamento del capitolo Ricorda sempre sui tumuli funebri, mi piace troppo il personaggio di Shmi e spero che questo piccolo capitolo vi piaccia :)

Il Vento del Destino - Scene eliminate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora