Resa dei conti seconda parte

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Padmé strinse forte la mano del marito, cercando di calmarlo con la sua sola presenza.

Anakin le fu grato per questo, ma si rese conto che il suo confronto con Obi-Wan non era finito, anzi era appena cominciato.

Dopo più di vent'anni si erano ritrovati dalla stessa parte e ora avevano la possibilità di rimediare entrambi ai propri errori.

Anakin aveva ammesso i suoi senza problemi anche perché erano sotto gli occhi di tutti, ma Obi-Wan no.

Obi-Wan non avrebbe mai ammesso di aver sbagliato, perché, per come ragionava il suo maestro, lui aveva agito in nome di un bene superiore, quindi il fine giustificava i mezzi.

Ma Anakin non ragionava così, per lui ogni azione aveva una conseguenza, e le conseguenze dei propri errori si pagavano sempre e comunque.

-Angelo - Anakin disse quella semplice parola, fregandosene del fatto che i due Jedi potevano sentirlo e Padmé comprese al volo senza che il suo sposo proferisse una parola in più.

La senatrice aveva compreso, Anakin doveva affrontare Obi-Wan da solo.

Lasciò un leggero bacio sul collo dell'uomo che non aveva mai smesso di amare e lasciò la terrazza, seguita quasi subito anche da Yoda, forse anche lui conscio di quello che doveva accadere.

Obi-Wan rimase solo ad osservare quello che lui non aveva mai smesso di considerare suo fratello appoggiarsi alla ringhiera del balcone e fissarlo con quei suoi penetranti occhi blu.

Erano diversi da quelli che Obi-Wan aveva visto l'ultima volta che si erano visti faccia faccia, ovvero prima che la maschera coprisse il viso di Anakin, la sofferenza aveva dato a quegli occhi una sfumatura più profonda.

-Beh... - l'ex Sith ovviamente tentava di fare lo spavaldo, ma era ovvio che non voleva cominciare per primo.

-Dovrei fare a te la stessa domanda...beh, da dove si comincia?

-Lo sai da dove è cominciato tutto - dichiarò Anakin voltando le spalle ad Obi-Wan.

-Quando abbiamo combattuto su Mustafar -

Anakin fece una mezza risata, una risata che però non aveva niente di allegro.

-No, maestro, non è cominciato su Mustafar, lì è tutto finito -

La durezza nella voce di Anakin fece capire al maestro Jedi che quel confronto sarebbe stato doloroso per entrambi, ma prima o poi avrebbero dovuto parlare ed era venuto il momento di affrontarsi una volta per tutte.

-Anakin, lo sai cosa è successo...

-Sí, certo che lo so, ma ora dimmi, perché ti sei nascosto sulla nave di Padmé? Perché non hai lasciato che lei venisse da me da sola? - le parole gli fuoriuscirono dalle labbra più fredde di quanto avrebbe voluto.

-Avevo un'ordine : ucciderti. Padmé era l'unica che sapeva veramente dove fossi, avevo provato a farmi dire da lei dove fossi andato, ma lei si era rifiutata e allora avevo deciso che l'avrei seguita. Ero certo che Padmé sarebbe venuta da te una volta che le avessi detto del tuo passaggio al Lato Oscuro. Così mi sono nascosto sulla sua nave. Ma io non pensavo che saresti stato capace di fare del male persino a lei. - dichiarò Obi-Wan.

-COME OSI? - di nuovo la rabbia esplose nella voce di Anakin che si voltò verso il Jedi con gli occhi accesi di ira.

-IO NON LE AVREI MAI FATTO DEL MALE! SE TU NON FOSSI STATO SU QUELLA NAVE IO NON AVREI TRAVISATO E A PADMÉ NON SAREBBE SUCCESSO NULLA! -

Anakin aveva stretto i pugni talmente forte da rendere bianche le nocche.

Non avrebbe mai accettato di sentirsi dire che aveva fatto del male al suo angelo volontariamente.

No, lui non voleva farle del male. Lui aveva fatto tutto quello che aveva fatto per salvarla non per condannarla.

-E avrei dovuto aspettare che tu tornassi per uccidermi? - domandò sarcastico Obi-Wan.

-Certo che no! Ti avrei comunque affrontato in duello, ma Padmé non doveva essere coinvolta né lei né i bambini! Era una questione tra me e l'ordine. La mia famiglia non c'entrava nulla! -

Obi-Wan rimase basito. Non aveva mai pensato che Anakin potesse considerare Padmé e i ragazzi Skywalker come la sua famiglia.

Aveva sempre dato per scontato che i Jedi fossero la famiglia di Anakin.

Ma non era così. Il ragazzo aveva avuto il coraggio di fare ciò che Obi-Wan non era riuscito a compiere.

Ovvero rimanere con la donna che amava, addirittura aveva distrutto sé stesso pur di salvarla.

-Dovresti renderti conto di quello che avevi fatto. Hai ucciso dei bambini innocenti! Tra quegli stessi bambini ci sarebbero potuti esseri i tuoi figli.

Anakin non aveva mai dimenticato quello che era successo al tempio Jedi su Coruscant e alla strage che aveva compiuto, ma comunque non è che Obi-Wan si fosse comportato meglio.

-Possibile che tu sia così cieco?! Ho capito da un pezzo tutti i miei errori e ne pagherò le conseguenze, ma tu...tu ti sei reso conto dei TUOI di errori? No perché non sono solo io quello che ha fatto degli sbagli - Anakin non demordeva.

-Ho fatto ciò che ritenevo giusto.

-E lasciarmi bruciare nella lava mentre ti chiedevo aiuto era proprio la cosa giusta da fare hai ragione è molto da Jedi. -

Obi-Wan rimase ancora più basito da quelle parole.

-Eri diventato un Sith! In quanto Jedi non potevo aiutarti, tu avevi già scelto la tua strada! - cercò di giustificarsi il maestro Jedi.

Anakin lo guardò serio, non si era mosso da dov'era, a dire il vero nessuno dei due aveva fatto mezzo passo verso l'altro.

Quello che era successo li aveva segnati tanto e sarebbe stato molto difficile rimarginare una ferita così profonda.

Il loro rapporto si era inevitabilmente incrinato.

-Continueremo ad accusarci a vicenda? - chiese Obi-Wan.

-Non ti sto accusando, sto solo cercando di farti vedere quali sono i tuoi errori. Perché per una volta, Obi-Wan, riconosci che hai sbagliato, volevi uccidermi per espiare le tue colpe, non riuscivi a sopportare di aver fallito con me -

Il Jedi era stanco di negare. Non poteva dire che il suo apprendista avesse torto, era vero.

Lui voleva davvero uccidere Anakin perché il senso di colpa nei confronti del suo ex apprendista era talmente forte che eliminare la fonte delle suo colpe gli sembrava la soluzione migliore.

-È anche per questo che a Luke non è stato cambiato il cognome, vero? Sapevi che se avessi saputo che mio figlio era vivo avrei ribaltato la galassia pur di trovarlo, e me lo sarei ripreso. Ho sempre voluto quel bambino e me lo avete portato via, tu e Yoda. Avete fatto di peggio lo avete addestrato per uccidermi. Non so cosa sia peggio - affermò Anakin.

Obi-Wan si sentiva schiacciato da quelle accuse.

Era tutto vero, Anakin aveva detto il vero.

Non si era comportato bene, nonostante Anakin avesse fatto errori, li aveva ammessi, e lui, Obi-Wan, li aveva ammessi?

Ma certo che no.

Lui aveva sempre pensato di agire per un bene superiore e non aveva mai preso in considerazione il fatto che prima o poi il suo apprendista gli sarebbe comparso davanti e avrebbe dovuto rendergli conto di ciò che aveva fatto.

L'uomo abbassò lo sguardo, incapace di sostenere gli occhi di Anakin.

-Alla fine però Luke si è dimostrato più forte sia di me che di Yoda - dichiarò Obi-Wan.

-Sono fiero di lui - sorrise Anakin e la sua voce si addolcí.

-Anche io - rispose Obi-Wan e forse si poteva dire che avevano appianato le loro divergenze.

-Ci vorrà del tempo maestro, ma forse riusciremo a perdonaci a vicenda.

Nota della regia : Questo è il continuo del capitolo precedente :) spero che vi piaccia :)

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