Fuoco e polvere da sparo

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"Aiutatemi, sono ferito. Dei banditi mi hanno appena sparato" dice con fatica il ragazzo.

Noto che sulla fronte di Edoardo si stanno formando delle righe di espressione e che sta stringendo più forte il cambio della macchina.

"Sta fingendo, reggiti forte ragazzina"

Subito dopo aver pronunciato questa frase accelera verso il pedone. Quest'ultimo tira fuori una pistola ed inizia a spararci.
Un attimo dopo siamo praticamente accerchiati da una gang di malviventi che cercano in tutti i modi di spaccarci la macchina. Penso vogliano derubarci.
Edo va sempre più veloce per cercare di fuggire al più presto. Il tutto è accompagnato dal rumore dei proiettili che colpiscono la carrozzeria e vengono deviati da essa.
Da un incrocio poco lontano da noi appare un camion, l'uomo al suo interno inizia a sua volta a spararci. Stiamo andando troppo veloci per frenare quindi sterziamo a sinistra. Non faccio nemmeno in tempo a girarmi per controllare che nessuno ci stia seguendo che la macchina si schianta contro ad un muro. Ne usciamo illesi.
La nostra auto è completamente distrutta, ora siamo a piedi con una gang criminale alle calcagna, ottimo direi.
Mi precipito giù dalla macchina seguita da Edoardo, abbiamo qualche secondo per nasconderci prima che vengano a prenderci.
Ci lanciamo dentro ad un cassonetto dei rifiuti che si trova accanto a quello che è rimasto della nostra povera automobile. C'è una puzza micidiale ma preferisco di gran lunga sguazzare nella spazzatura di un proiettile in fronte.
Sento il rumore dei passi di alcuni banditi. Credo stiano parlando in tedesco, non ci capisco niente.
Ci troveranno, ne sono sicura. Abbiamo sbattuto contro un muro in un vicolo cieco, nell'auto non ci siamo e non siamo usciti da dove siamo arrivati. Ci arriverebbe chiunque a capire che ci troviamo nell'unico nascondiglio plausibile. Inizio a fare dei respiri profondi con la bocca per calmarmi e per sentire di meno il tanfo dell'immondizia. Poco dopo sentiamo che i banditi si stanno allontanando, nel dubbio rimaniamo nel cassonetto un po' più a lungo.
Non siamo ancora usciti ma sono molto più tranquilla.
Dopo qualche minuto finalmente ce ne andiamo da quella fogna. Per fuggire senza farsi notare saliamo sulla carcassa dell'auto e scavalchiamo il muro dove ha sbattuto. Il lato positivo di incontrare gente così è che di sicuro non troverai degli infetti. Almeno quello...

Dopo il muro ci troviamo nel giardino di un'abitazione, le finestre e la porta di ingresso sono sbarrati da delle assi di legno, chissà se lì dentro c'è ancora qualcuno. Leviamo i battenti velocemente per paura di farci notare da qualche civile ostile, dopo l'incontro di poco fa con quei banditi posso affermare che viaggiare con Edoardo non è così male come sembra.

Attraversato il giardino siamo fuori dalla città a camminare nei campi incolti che di solito si trovano nelle periferie.
Sento dei rumori, sembrano dei rantoli, credo che da qui a poco avremo un incontro ravvicinato con o degli infetti o con un'orda di vecchietti rachitici. Anche se spero nella seconda opzione, mi sa che ci toccherà affrontare qualche morto vivente.

Edoardo mi ordina subito di rimanere nascosta nell'erba alta e di non muovermi per nessuna ragione. Ho già capito che vuole fare l'eroe di turno ma non ho intenzione di stare con le mani in mano. Gli rispondo affermativamente anche se ho già deciso che non farò quello che mi ha imposto.

Sento uno sparo provenire dalla pistola di Edoardo, nonostante sia uno sbruffone ci sa fare con le armi.

"Il primo è andato, stai attenta" mi dice.

Mi accuccio per risultare meno visibile. Il vantaggio di trovarsi in un campo con l'erba alta è che ci si può nascondere facilmente, peccato che è un po' un'arma a doppio taglio.
Mi ritrovo un infetto ad un palmo di naso dalla mia faccia.
Per un istante mi si ferma il cuore, l'infetto mi sbatte a terra come un suo simile ha fatto qualche giorno prima con mia sorella.
Lo tengo lontano da me con un braccio, con l'altro cerco di colpirlo.
Dopo un tentativo mancato riesco a trafiggergli il collo con il mio fidato coltello.
La mia pelle pallida si macchia di rosso acceso. Mi passo la mano sugli occhi e sulla bocca per cercare di pulirmi.
Noto che pure Edoardo è in difficoltà.
Esco dal mio nascondiglio e mi fiondo sull'infetto che sta attaccando il mio compagno di viaggio. Noto che la pistola di Edoardo si trova per terra, gli sarà scivolata. Con un movimento repentino la raccolgo e inizio a mirare il mostro.
Chiudo un occhio.
Sento il peso del metallo sulla mia spalla, con l'indice sfioro il grilletto.
Poco dopo uno sparo: l'ho spedito direttamente all'inferno.
Corro dal mio compagno di avventure per aiutarlo a rialzarsi.

"Che cazzo ti è saltato in mente eh? E se avessi sbagliato mira cosa sarebbe successo? Te lo dico io ragazzina, sarei già bello che stecchito"

Edoardo inizia ad urlarmi contro. Di certo non mi sarei aspettata dei complimenti per averlo aiutato ma nemmeno che desse di matto così.

"Ho appena evitato che uno di quelle bestie ti azzannasse il collo e tu mi ringrazi così? Che ti piaccia o no ti ho appena salvato la vita caro mio"

Gli rispondo a tono, non mi faccio mettere i piedi in testa, in una situazione del genere dovremmo collaborare mica litigare per delle sciocchezze del genere.

"Ora sarà meglio per te che rispetti le regole letteralmente" mi ringhia contro.

Non gli rispondo, non voglio litigare.
Ricominciamo a camminare per cercare la fine di questo campo immenso, lo seguo per tutto il tragitto senza fiatare.
In lontananza si vedono dei tetti di altre case, l'erba inizia ad essere meno fitta e più bassa. Non so se sia un bene essere rientrati in un'altra zona probabilmente abitata, rischiamo di beccare altri banditi.
Continuiamo a camminare per le strade e attraverso edifici abbandonati senza trovare un anima viva. Nessuno dei due fiata, finché Edoardo finalmente si calma.

"Scusami per prima, devo ammettere che mi sono proprio preso un infarto. Grazie per avermi salvato il culo ragazzina"

Gli sorrido, sono felice che il nostro rapporto stia migliorando pian piano, anche se credo che non si ricordi ancora il mio nome.

"Figurati, nonostante spesso e volentieri mi tratti male apprezzo la tua compagnia Edo"

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