Chapter 4 - Trust (pt.3)

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"No, non vai proprio da nessuna parte."

Maeko si girò verso Bakugou, guardandolo con un misto di confusione ed fastidio sul volto.
"Per tutto questo tempo, non hai fatto altro che giudicarmi" continuò il ragazzo "Ma a te stessa non ci pensi mai, non è vero? Non hai mai pensato al TUO comportamento di merda?"
La ragazza cominciò pian piano a perdere la sua sfrontatezza "Come scusa?"
"IO NON RIPETO LE COSE DUE VOLTE, STUPIDA COMPARSA, QUINDI VEDI DI APRIRE BENE LE ORECCHIE ED ASCOLTARE ATTENTAMENTE" urlò il biondino, riacquistando la sua solita grinta "CI HAI IGNORATO PER QUASI UN MESE, IMPERSONANDO IL RUOLO DI UNA RAGAZZA FREDDA ED IRRAGGIUNGIBILE, PER POI USCIRTENE CON LA STORIA DEL *Io non ho bisogno di amici*, TUTTE CAZZATE CHE ABBIAMO GIÀ SENTITO!"

Todoroki si sentì improvvisamente preso in causa.

Bakugou fece un bel respiro e andò avanti, parlando con più calma (anche se definirla calma è una esagerazione) "Ora, voglio dirtelo senza tante cerimonie: a me non m'importa niente di una fottuta egoista come te, ma di sicuro a molte delle comparse qua dentro si..." il ragazzo abbassò ulteriormente la voce, in modo tale che solo lei e magari qualcun altro nelle vicinanze potesse sentire "...e li hai feriti. Parli tanto del mio comportamento, ma non credo che tu sia una feccia migliore di me. Facciamo schifo entrambi, a quanto pare."

Se prima l'atmosfera era silenziosa, ora nessuno si permetteva neanche di fiatare. Molti pensieri sfrecciano nelle teste, in questo momento confuse più che mai, degli studenti della 1ª, anche se la maggior parte di loro aveva timore di chiedere spiegazioni. Altri semplicemente pensavano che non fosse il momento adatto. E non lo era.
Uno di questi pensieri, però, venne esposto ad alta voce da Kirishima (this man has no fear). "Bakugou...ehm...sbaglio o per caso, in qualche strano modo hai...preso le nostre parti?"
L'interpellato si voltò verso il ragazzo dai capelli rossi "EVITA DI DIRE CAZZATE, STUPIDO CAPELLI DI MERDA! STO SOLO DICENDO CIÒ CHE QUESTA QUI VOLEVA SENTIRE, O MI SBAGLIO? (ok, questa frecciatina ha fatto male. Comunque non ti crede nessuno Bakugou)".
Dopo quel discorso, o meglio, quella sfuriata, Harumi sgranò gli occhi, ma poi, per non far notare troppo la sua reazione sorpresa, li chiuse, strizzando le palpebre.
La studentessa strinse a pugno le sue mani, con una tale forza da farle diventare le nocche pallide.
Ora era lei che si trovava all'angolo.
La ragazza era davvero frustrata, così frustrata che probabilmente, se Bakugou avesse continuato a punzecchiarla, non avrebbe esitato a prenderlo a schiaffi.
La rabbia le scorreva velocemente nelle vene, le arrivava al cervello e la faceva ragionare sempre di meno. Come se la sua mente stesse diventando un paesaggio sempre più nebbioso.
Nonostante fosse il più delle volte una persona calma e controllata, in quel momento le sarebbe bastato veramente poco per toccare il limite.
Poi sarebbe scoppiata.
E non era arrabbiata per i banali insulti che Bakugou infilava tra una frase e l'altra, o per il fatto che la stesse descrivendo come una persona alquanto ripugnante.
Era arrabbiata perché tutto ciò che aveva detto era vero.
E lei lo sapeva benissimo. Fin troppo bene.
Ma lui non...non poteva capire. Non poteva e basta...
Ad un certo punto senti qualcosa stringere leggermente attorno al suo indice. Si guardò con la coda dell'occhio le dita e poi si ricordò: l'anello.
Si stava riscaldando fin troppo, pensò Maeko. Doveva assolutamente placare i suoi nervi.
Fece qualche paio di silenziosi e profondi respiri e, quando sentì la pressione di prima scomparire dal suo dito, ritornò a guardare il biondo.
"Ti sei ammutolita di nuovo per caso? Non hai più niente da dire?"
La ragazza alzò le spalle "Esattamente, ma di ciò ti avevo già avvertito in precedenza. Pensi che ciò che mi hai dett...no, rettifico, sbraitatato adosso peggio di un un animale possa darmi fastidio? Non ho bisogno di essere criticata per ciò che sono consapevole di essere."

Bugiarda patentata...

"Mi hai forse dato dell'animale?" ringhiò Bakugou facendo per avvicinarsi a lei, ma una mano lo fermò.
Todoroki strinse con un certa forza la spalla del compagno "Penso che così possa bastare, Bakugou"
"Non metterti in mezzo, Bastardo a metà, io devo ancora sistemare quest-" provò a ribattere l'altro con ira, ma Shouto non si scompose "Penso che così possa bastare, ho detto."
Bakugou gli lanciò sguardo carico di odio, ma, di nuovo, Todoroki non fece una piega. Quando il ragazzo dagli occhi cremisi sentì la temperatura della sua spalla cominciare a scendere velocemente, si scostò bruscamente dalla presa, ora gelida, del figlio di Endeavor e si diresse verso Kirishima e Ashido senza più spiccare parola.
Todoroki si girò poi versò la ragazza, ma non trovò nessuno.

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