6|Giornalisti

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JUNGKOOK

Trovare un segretario non è semplice. Il problema base, è che la maggior parte delle persone non vogliono lavorare per un ragazzo che è sposato con uomo.

Come se la mia sessualità potesse influenzare il mio modo di lavoro.

Prendo un respiro profondo, mentre Minyoung si affaccia sulla porta del mio ufficio.

«Scusa Jungkook.» Attira la mia attenzione. «C'è un ragazzo qui fuori, ha detto che è qui per l'annuncio.» Spiega.
Mi alzo subito.
«Okay, fallo entrare.»

Minyoung, fa entrare un ragazzo prima di richiudere la porta.
«Accomodati pure.» Dico, indicando la sedia difronte a me.
Mi siedo anche io ed accavallo le gambe.
«Sei qui per il posto da segretario?»
«Si, signor Jeon.»

Signore...mi fa sentire vecchio. Ho solo ventidue anni.

«Chiamami Jungkook e...» osservo il foglio. «Esperienze lavorative nel campo del giornalismo?»
«Li portavo davanti alle case.» Risponde subito.

Stringo le labbra per nascondere una risatina.
«Si, beh, credo che non si possa considerare esperienza.» Dico, sospirando.
«Comunque non importante, temo di non avere altra scelta che assumerti...»

Aggrotto le sopracciglia.
«Jungseo, Choi Jungseo.»
Annuisco.
«Bene, Jungseo...visto che nessuno vuole questo posto è tuo.»
Sorride contento.  «La ringrazio, Jungkook!»

«Di niente-»
La mia voce viene interrota da qualcuno che entra nel mio ufficio, come una tempesta.
«Mi dispiace signore, avevo detto che non poteva ma...» La ragazza lascia la frase in sospeso.
«Non ti preoccupare Ejin, so che non ascolta nessuno.»

Lei annuisce e chiude la porta.

«Cosa ci fai qui? Sto lavorando.» Spiego, incrociando le braccia al petto dopo essermi alzato.
Lo guardo con le sopracciglia aggrottate.
«Lo sai che Hyonchol non è più in carcere?»
«Si ma...la sua libertà è vigilata.»
«Ah, lo sapevi.» Dice, sospirando quasi divertito.

Jungseo si lascia uscire un colpo di tosse, così lo guardo.
«Scusami davvero...lui è Kim Taehyung, mio marito.» Spiego, indicandolo con la mano.
«Molto piacere.»
«Piacere tutto mio, ora le dispiacerebbe lasciarci da soli?»

«Taehyung!» Lo richiamo, guardandolo furioso.
«Non si preoccupi, ritornerò dopo.» Dice, alzandosi ed avvicinandosi alla porta.

Esce ed io sospiro. La chiudo a chiave e mi avvicino lentamente a Taehyung, con le braccia incrociate al petto.
«Si può sapere che problemi hai?» Chiedo, inclinando la testa di lato.
«Hai appena buttato fuori dal mio ufficio, il mio segretario! Non puoi irrompere qui, mentre sto lavorando Dio santo!» Esclamo.

«Era importante.»
«Oh Dio.» Sospiro, ridendo incredulo.
«Davvero questa è la tua fottuta giustificazione?»

Schiocco la lingua, guardandolo con le sopracciglia corrugate.

«Volevo vederti.» Spiega, appoggiando le mani sui miei fianchi.
«Oggi, mi manchi più del solito.»

Roteo gli occhi, ridendo. Mi allontano da lui.
«Non funziona, Taehyung. Sono veramente furioso.» Dico, respirando pesantemente.
Appoggia una mano sulla mia guancia e fa un sorrisetto, prima di appoggiare le labbra sul mio collo.

MR.KIM 3 - Inside USDove le storie prendono vita. Scoprilo ora