17|Non riuscirci

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Cerco di asciugarmi il viso, mentre suono al campanello di casa di mio padre ed Eunji.
Mi stringo nella giacca e ritorno con una mano, sulla guancia.

«Jungkook.» Eunji mi guarda confusa. Le sforzo un sorriso.
«P-posso entrare?» Chiedo, con un filo di voce.
«Certo tesoro, entra pure.»

E così faccio, raggiungo la sala trovando mio padre sul divano.
Appena mi vede, si alza, con uno sguardo confuso.
«Stai bene?» Chiede. «No.»

Abbasso lo sguardo, mentre mi lascio uscire un singhiozzo.
«M-mi ha...l-lasciato.»

«Cosa?!» Mio padre alza la voce, camminando velocemente verso di me. Mette le mani sulle mie spalle ed io lo guardo, facendo spallucce.
«Penso che adesso mi odi.»

«Cos'è successo?»

TAEHYUNG

Appoggio la fronte contro la porta, stringendo i denti.
La apro subito. «Jungkook-»
Mi blocco subito, se n'è andato.

Ritorno dentro e prendo un respiro profondo.
Butto per terra tutte le cose sul tavolo.
«Cazzo!»

Ma cosa fai, Taehyung? Ti ha solo preso in giro per tutto questo.
Mi sento come se qualcuno mi avesse lanciato addosso il mondo intero.
Dovrei odiarlo, dovrei davvero odiarlo e non pensarci più.
Ho fatto tutto per lui, sono anche cambiato per riaverlo perchè cazzo, io ho totalmente perso la testa da quando lo conosco.
Il tradimento, le prese in giro e le bugie mi rendono davvero debole.

Lui mi ha reso debole, sono diventato il suo cagnolino. Che fine ha fatto l'uomo sicuro di sé?
Probabilmente, Jungkook, l'ha consumato.
Avevamo detto per sempre, ma non esiste per sempre. Non esiste.

Starò bene anche senza di lui. Non ho bisogno di Jungkook, posso stare bene anche da solo.
___________

Questa casa è così fottutamente spenta, senza di lui. Senza l'odore del caffé e dei pancake al cioccolato, senza il rumore dei piatti e delle posate.
Amarlo è stato uno dei miei errori più grandi.
Se non lo avessi mai amato, ora non ci starei pensando, stanotte avrei dormito senza sentire la necessità di cincergli il bacino e stringerlo a me, e sentirlo farsi più piccolo tra le mie braccia.

Non so cosa stia facendo, probabilmente starà bene, sono io quello che non capisce per quale motivo l'abbia fatto.

Sono uscito di casa prima che Hyejin arrivasse, mi avrebbe tapezzato di domande ed io non avrei saputo risponderle.

Appena le porte dell'ascensore si aprono, mi soffermo a guardare il corridoio.

«Che ci fa uno studente universitario qui?»
«Ho accompagnato mio padre, ha dimenticato una cosa nel suo ufficio.»
«E chi è suo padre, signorino?»
«Jeon Kangseok.»

Scuoto la testa, prendendo un respiro profondo cercando di scacciare le nostre figure dalla mia mente.
Quando l'ho visto, mi si era completamente mozzato il fiato. Jungkook era capace di farmi mancare il respiro, solo sfiorandomi.
Ero succube di lui.

«Signor Kim.» La voce di Yunjin, mi risveglia dai miei pensieri.
«Si, scusate, buongiorno.» Dico alle due, che sono confuse ma cercando di fare uno dei loro migliori sorrisi sinceri.

«Sentite» appoggio i gomiti sul bancone, «se Jungkook chiama, ditegli che non ci sono o qualsiasi altra cosa ma non passatemelo.»

Loro due si guardano ed io aggrotto le sopracciglia.
«Ha già chiamato?» Sospiro. «N-no...» Soomin, mi sforza un sorriso.
«I-in realtà, suo marito l'aspetta nel suo ufficio.»

MR.KIM 3 - Inside USDove le storie prendono vita. Scoprilo ora