22|Madre e figlio

1.4K 78 2
                                    

Tengo lo sguardo sul giornale e sospiro.
«Per quanto ancora dovrò stare qui?» Chiedo, guardando mio padre che alza lo sguardo dal computer.
«Fino a quando i medici non riterranno che le tue condizioni sono buone.»
«Ma io sto bene!» Esclamo.

Sono su questo letto da cinque giorni, ormai ha preso la forma del mio corpo. Se continuo a stare seduto su questo coso, il mio sedere diventerà piatto come una tavola da surf e non voglio assolutamente che accada; io vado fiero del mio fondoschiena da sballo.

«Jungkook, non fare storie.» Mi riprende seriamente, facendomi sospirare.
«Dov'è Taehyung?» Domando, appoggiando la testa contro i cuscini.
«Sta arrivando, dovrebbe essere qui fra un pò per darmi il cambio.»
«Pensi che non stia bene da solo? Mi hanno trasferito al secondo piano, ed ho anche due compagni di stanza.» Spiego, indicando la signora anziana che sta dormendo nel letto accanto al mio.

L'altro signore di mezza età è andato nella saletta delle visite con la sua famiglia. Vorrei poterci andare anche io.

«Senti, quando ti hanno operato...Minsoo è venuta qua.» Dice, abbassando lo schermo del computer.
Sorpreso dal suo improvviso cambio di discorso, lo guardo confuso.
«E che voleva?»
«Sapere come stavi.» Fa spallucce. «Comunque, Taehyung gliene ha cantate a dovere.»

Ridacchio, con un piccolo sorriso.
Sento bussare sullo stipite della porta.
«È permesso?»
I miei occhi si illuminano ed annuisco, spostandomi per fargli spazio.
«Amore mio! Vieni qui.» Dico, aprendo le braccia.

Ride, sedendosi sul bordo del letto. Fa unire le nostre labbra subito, così appoggio le mani sulle sue guance ricambiando il bacio.
Lui stringe i miei fianchi, muovendo la lingua contro la mia e mischiando i sapori.
Metto una mano tra i suoi capelli, mentre l'altra l'appoggio sulla sua spalla.

«Okay ragazzi, potete anche staccarvi adesso prima che moriate per asfissia.» Dice mio padre, facendo ridacchiare mentre ci allontaniamo.
«Sono contento che tu sia qui.» Sussurro, stringendo la sua maglietta.
«Ed io che ti abbiamo trasferito al secondo piano, così almeno so che stai meglio.»

Annuisco subito.
«Okay, io vado. Ci vediamo stasera, Jungkook...Taehyung.»
Noi due gli sorridiamo e lo salutiamo.
Appena esce dalla stanza, guardo Tae.

«Portami a fare un giro, anche solo per i corridoi. Non ce la faccio più a stare seduto qui.» Spiego, scuotendo la testa.
«Sicuro che sia il caso, le ferite potrebbero riaprirsi.» Mi guarda, interrogativo.
«Si, sto bene. Fermiamoci alla saletta delle visite, ma portami fuori da questa stanza prima che il mio culo diventi piatto.»

Ride e scuote la testa. «Il tuo meraviglioso sedere, piatto? Che atrocità.» Dice, sospirando.
Rido anche io.
«Stupido.»

Si alza. «Vuoi la sedia a rotelle?»
«Oh Dio, no.» Scuoto la testa subito, mettendomi seduto sul bordo del letto.
Mi aiuta ad alzarmi e per qualche istante, non mi sento le gambe così rischio di cadere ma prontamente lui mi afferra, stringendomi la schiena.
«Sei sicuro?»
Annuisco, deglutendo. «Ho solo bisogno di camminare.»

«Metti il braccio attorno al mio collo.»
Lo faccio e lui mi tiene dalla schiena.
«Okay, ora piano piano.»
Cammino lentamente, con le gambe che tremano ma riesco ad uscire dalla stanza.
Sorrido guardando Taehyung.

«Facciamo quattro passi.» Sussurro e lui annuisce.
Continua a reggermi, mentre cammino lentamente con le gambe che tremano.
Guardo in basso, cercando di metterci tutto me stesso per non tremare.

Entriamo nella saletta, trovando il mio compagno di stanza con la sua famiglia.
Io e Tae, ci sediamo ed io continuo a muovere le gambe.

«Come ti senti?» Chiede, guardandomi. «Bene.»
Gli sorrido.
«La polizia ha preso Jeongsu.»
Allargo gli occhi e lui annuisce, prendendo la mia mano ed accarezzandola.
«Delle persone hanno affermato che ti è venuto addosso di proposito.»

MR.KIM 3 - Inside USDove le storie prendono vita. Scoprilo ora