Nicole

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Era mattina quando fui svegliata dai raggi di sole che penetravano dalle grandi finestre  della camera d'ospedale. Notai fin da subito la lunga chioma nera di Amanda che, seduta sulla sedia accanto a me, aveva appoggiato la testa sul letto per poter riposare. Sorrisi nel vedere anche Bethany che, stesa sulla poltrona dell'angolo della stanza, stava russando, immersa pienamente nei suoi sogni. Non ricordavo precisamente come fossi finita lì, né cosa fosse successo la sera prima.
Dopo poco tempo dal mio risveglio vidi arrivare i miei genitori.
"Tesoro ti sei svegliata" disse mia madre, felice di rivedermi di nuovo cosciente. Le sorrisi e prima che le potessi risponderete notai che anche le altre di erano svegliate.
"Sofia!Ci siamo preoccupate" esordí Amanda, ancora particolarmente assonnata.
"Ti abbiamo fatto compagnia per tutta la notte, aspettavamo ti svegliassi" aggiunse teneramente Bethany.
Mi avvicinai a loro e le strinsi in un forte abbraccio. Improvvisamente sentì un'altra persona entrare dalla porta. Non era giovane, aveva i capelli nero corvino e gli occhi scuri. Era in perfetto ordine, non vi era un solo capello fuori posto né una piccola macchina sul camice bianco. Dall'accento mi sembrò straniera, il che fu confermato dal nome che vidi sulla targhetta del camice: "Natalia Ivanov". La vidi entrare con un vassoio con della frutta e dei biscotti.
"Adesso è ora di lasciare la signorina a Nicole in pace, le aspetta una lunga giornata" disse, scrutando con gli occhi Amanda e Bethany che erano ancora stese sul letto e sulla poltrona. Entrambe mi salutarono.
"Torniamo presto Nikkie." dissero sorridendomi.
Intanto i miei genitori iniziarono ad aggiornarmi su cosa fosse successo la notte precedente e sui pareri dei medici. Secondo quest'ultimi poteva anche trattarsi di un evento isolato ma non ne erano certi, perciò decisero di procedere con delle analisi per capire da cosa fossero state provocate le convulsioni e la febbre. Dopo un paio d'ore riuscimmo ad ottenere i risultati delle analisi ed una diagnosi, ma vi era nulla che promettesse qualcosa di buono.

La Fragilità delle CertezzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora