Era quasi l'alba quando mi accorsi che non avevo chiuso occhio per tutta la notte, ormai mi ero pienamente arresa all'idea che non sarei riuscita a dormire. Decisi di accendere la piccola lampada che era posta accanto a me sul comodino vuoto, così da non svegliare mia madre che, addormentata sulla poltrona della camera, mi aveva tenuto compagnia per tutta la notte. Una volta accesa la flebile luce della lampada, girovagai all'interno della camera in cerca di qualcosa da indossare e successivamente decisi di fare una passeggiata all'interno dell'ospedale con la speranza che ciò avrebbe conciliato il mio sonno. Il sole non era ancora sorto ed i corridoi erano ancora particolarmente silenziosi e le sedie della sala d'attesa erano vuote, sembrava che almeno per un momento tutto si fosse fermato nell'ospedale. Tutti i medici e gli infermieri che di giorno riempivano i corridoi non c'erano, o almeno, solo una piccola parte era rimasta per il turno notturno.
Il silenzio della notte mi aveva sempre affascinata; decisi dunque di recarmi nell'ala dell'ospedale accanto alla mia. Attraversai il corridoio con le pareti di vetro che riflettevano l'ormai fioca luce della luna e mi fermai per un attimo ad ammirare il cielo, lo stesso cielo blu chiaro che ammiravo tutti i weekend d'estate quando , con la mia jeep, mi camminavo verso la spiaggia per surfare. Solo dopo che ebbi ammirato per un attimo il cielo e la città che si risvegliava dal suo silenzio notturno decisi di continuare a passeggiare all'interno dell'ospedale. Una volta superato il corridoio, mi accorsi che sulla destra della nuova ala dell'ospedale c'era una piccola cappella dove poter pregare; entrai nella piccola stanza e sentì subito il profumo di orchidee e rose che riempiva l'intero ambiente, anch'esso ancora vuoto. Mi sedetti e inizia a pregare; ciò riportò alla luce diversi ricordi e in particolare modo di quando io e la mia famiglia ci recavamo in chiesa tutte le domeniche prima del pranzo dai nonni. Dopo una breve preghiera uscii dalla cappella; il sole stava sorgendo e decisi di tornare nella mia stanza prima del risveglio di mia madre.
"Già in giro a quest'ora?" Sentí dire con tono serio ad una voce alle mie spalle.Quella voce le sembrò familiare e si girò per scoprire di chi fosse. Era il medico che qualche ora prima si era recato nella stanza per presentare la diagnosi; solo in quel momento si rese conto del perché quel volto le sembrasse così familiare. Era lui, l'uomo misterioso della festa di Bet che Nicole guardò incuriosita.
"Non riuscivo a dormire e ho pensato di fare un giro." Rispose la giovane ragazza.
"Probabilmente io pagherei oro in questo momento per dormire un po', sopratutto dopo questo turno notturno" disse l'uomo misterioso mentre accennava un sorriso nonostante il tono serio.
"Torna in camera, tra qualche ora passerà l'infermiera per iniziare il trattamento" aggiunse.
Prima che Nicole potesse disse qualcosa, il medico era già andato via dopo che il suo cerca persone incominciò a squillare.
Nicole fece come l'era stato detto e si recò in camera sua dove sua mamma si era ormai svegliata.
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La Fragilità delle Certezze
Romance"Sapeva cosa sarebbe successo e come sarebbe cambiata la sua vita da quel momento. Era pronta ad andare avanti, consapevole di ciò che avrebbe significato. Sveló la fragilità delle certezze e dei legami che avevano accompagnato la sua esistenza e lo...