Il temporale che ci ha legati.

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<<Uccidimi! Non ce la faccio a fare 3 ore Di punizione!>> urlò esasperato Peter quando rimanemmo da soli.
<<Beh allora siamo in due.>>
<<Ragazzi non perdete tempo in chiacchiere. Ho del lavoro da darvi. Seguitemi.>> disse il prof entrando nell'aula di chimica.
Lo seguimmo confusi. Una volta arrivati nella biblioteca ci diede due carrelli pieni di libri.
<<Dovete sistemarli. Ce ne sono altri di là. Se oggi non fate in tempo continuerete domani.>>
<<Va bene.>> dicemmo all'unisono.
<<Visto che oggi sono buono, potete ascoltare la musica, basta che non sia troppo alta.>>
'Lui. Buono? Hahahaha che bella battuta' pensai. Ma infondo era meglio così. Amavo la musica e ascoltarla mi faceva bene.
<<Arrivederci.>>
<<Arrivederci.>>
Uscì dalla stanza e subito presi in mano il telefono. Mandai un messaggio a mia madre dove spiegai il motivo del mio ritardo di quella sera. Lei mi rispose con 'a casa ne riparliamo.'
Questo mi fece preoccupare, e molto.
<<Adesso che siamo da soli ti devo chiedere una cosa.>>
<<Dimmi tutto.>> rispose il moro.
<<Perché hai detto una cazzata a Emily e perché le hai chiesto di diventare mia amica? Non siamo mica alle elementari... non abbiamo bisogno del genitore che ci incita a conoscerci.>>
Lui inizialmente rise ma poi si fermò guardando la mia espressione seria.
<<Beh cosa dovevo dirle? 'Senti amore oggi quando sei venuta a cercarmi ero in bagno con Beth e ci stavamo limonando e poi a mensa non c'ero perché ero sempre con Beth però lì la stavo consolando'?>>
In effetti aveva senso il suo ragionamento. Con tutto quello che era successo mi ero quasi dimenticata di averlo baciato.
Che stupida! Che avevo nella testa?
Ad accantonare i miei pensieri fu un colpo di temporale. Colpo che mi fece sussultare.
<<Hai paura?>>
<<No.>> dissi con pochissima convinzione.
Subito dopo ci fu un altro colpo, però questo mi fece urlare.
<<Puoi parlare per piacere. Così mi distraggo.>>
<<Ok. Ti ricordi sei mesi fa?>>
Come potrei dimenticare...
<<Si.>>

Peter era venuto da me perché dovevamo fare un lavoro di gruppo. Quel giorno nessuno si aspettava di non poter più tornare a casa. C'è stato un forte temporale, durato un giorno intero che però ha avuto conseguenze a lungo termine. Si era allagato tutto. Nessuno poteva muoversi. Avevo la fortuna di abitare in un appartamento al terzo piano almeno.
In quel weekend possiamo dire che siamo diventati buoni amici.

<<Possiamo ringraziare quel temporale per averci reso amici.>> continuò.
<<E questo? Per cosa dobbiamo ringraziarlo?>>
<<Magari per averci reso ancora più amici...>> disse facendo l'occhiolino.
Un altro tuono mi fece sussultare. Non aspettai un secondo di più e mi misi le cuffie e feci partire la musica ad alto volume.
<<Posso anche io ascoltare?>>
Per fortuna che avevo le cuffie Bluetooth quindi non dovemmo passare il tempo attaccati.

Nel giro di un'ora avevamo finito i primi due carrelli. Lo dicevo sempre che la musica motiva.

<<Domani sera ci sei anche te alla festa di Dan Clark?>>
<<Il fratello della tua cotta?>>
<<Si.>> diventai rossa in faccia.
<<Si, prima Clark mi ha invitato.>>
<<Si anche me e mi ha detto che è un appuntamento.>>
<<Brava Beth che si trova il ragazzo.>> disse il moro battendo le mani.
<<Ma smettila.>>

Pioveva ancora molto quindi decidemmo di rimanere lì finché non avesse smesso.

<<Come è che torni a casa?>> mi chiese.
<<Oh cazzo non ci ho pensato! Gli autobus non passano più!>>
<<Tranquilla ti porto io. Ho la macchina. Ricordi?>>
<<Si beh tu compi gli anni a gennaio. Io a dicembre invece!>>
<<Haha sfigata!>>
<<Haha.>> dissi sarcastica.
<<Che ore sono?>> domandai.
<<Sono le sei di sera.>>
<<Forse è meglio se andiamo...>>
<<Si.>>
Mentre ci stavamo dirigendo verso il corridoio le luci si spensero. Facendo partire un mio urlo.
<<Ma sei pazza?>>
<<Scusa ma mi sono spaventata.>>
Per dirigerci verso l'uscita usammo la torcia del telefono.

Il moro mi accompagnò a casa. Quando aprii la porta mi trovai i miei ad aspettarmi.
<<Ciao.>> dissi.
<<Puoi spiegarci cosa è successo?>>
<<Praticamente stamattina sono arrivata in ritardo alla lezione di chimica perché Peter Kelley mi aveva chiesto delle cose di scuola. Poi quando il prof ci ha dato la punizione di oggi pomeriggio lui si è lamentato e allora ci ha aggiunto domani pomeriggio. Ma poi io e Danielle abbiamo litigato e allora ho saltato inglese e invece Peter ha saltato storia per consolarmi e quindi il preside ci ha chiamati e per il prossimo mese avrò occupati sia il venerdì che il sabato.>> raccontai tutto ai miei, omettendo certe parti.
<<Quel Peter Kelley non è una buona compagnia. Solo per colpa sua tu dovrai stare in punizione.>> disse mio padre in tono calmo.
<<Non è vero! Mi ha consolato quando io e Danielle abbiamo chiuso il rapporto.>>
<<Magari ha dei secondi fini...>>
<<Ma no..>>
<<Cosa è successo con Danielle. Siete amiche dalle medie...>>
<<Mi ha insultato e offeso. Peter mi ha solo difeso da lei... e comunque non ha secondi fini perché ha la ragazza.>> dissi un po' mentendo a me stessa. Aveva dei secondi fini, se no non mi avrebbe baciata.
Cercavo sempre di convincermi al fatto che lo avesse fatto per sbaglio, ma non aveva senso come spiegazione.
<<Va bene abbiamo capito. Cerca di non metterti più nei guai. D'accordo?>>
Annuii.
<<Domani a che ora devi andare a scuola?>> mi chiese mio padre.
<<Alle 9.00 del mattino. Penso che per pranzo andremo nel fast food di fronte.>>
<<Ok. Tieni.>> prese il portafogli e mi diede venti dollari.
<<Grazie.>>

Finito il discorso andai in camera mia. Presa dai sensi di colpa inviai un messaggio vocale a Luke. Almeno un amico non dovevo perderlo.
<<Hei Luke, lo so che non ci parliamo da una settimana e mi dispiace tantissimo ma avevo bisogno di stare da sola. Spero che tu capisca. Se domani sera vieni alla festa ti spiego tutto meglio.>>
La risposta non tardò ad arrivare.
<<Beth, non fa niente capisco. Si domani vengo e mi spieghi tutto. Anche quello che è successo con Danielle.>>
Gli volevo un mondo di bene.

Una cosa di cui non mi capacitai era il comportamento di Danielle. Perché rompere così un'amicizia? Per una cazzata! Dovevi andare più a fondo con la questione. Ma non in quel momento. Avevo bisogno di riposarmi e di pensare a quello che è successo con Peter questa mattina. Ci eravamo baciati! Anzi io l'avevo baciato! Che stupida! Forse provavo ancora qualcosa per lui... cazzo.
No! Dovevo distrarmi... con Peter...Clark.
A proposito, dovevo pensare a come vestirmi per la sera seguente...

Andai verso l'armadio e mi misi a fissarlo.
Il giorno seguente non avrei avuto molto tempo per decidere quindi dovevo farlo in quel momento.
Presi un top fucsia e una gonna abbastanza attillata nera. Come scarpe scelsi degli anfibi comodi.

Quando ebbi finito di scegliere il tutto mi buttai sul letto e presi sonno immediatamente.

Il bacio proibito. [completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora