A titolo informativo: "Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente" (cit.)
Ma potrebbe anche essere un bluff e, se a voi piace giocare, nessuno vi proibisce di cliccare.
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Il formato della cover è troppo stretto e sembra come se l'immagine fosse stata incorniciata; tuttavia si tratta di una buona costruzione grafica, perciò ci si passa sopra. Ci sono tutti gli elementi necessari ad attirare lo sguardo di un lettore casuale: sfondo spaziale, protagonisti, titolo e palette cromatica. Certo, quantomeno avrei cercato di far risaltare le lettere con un'ombra a poco spessore e opacità, però nel complesso ci sta.
TRAMA
Cosa spinge due anime così diverse a stringere uno strano e insolito legame, ad unirsi in un lungo viaggio nello spazio in cerca di avventura?Il dolce e buono Dorian, eroe dotato di poteri incredibili incontra, per caso, lo stravagante Vinnie: un teppista, ladro cronico e ricercato in svariate galassie. Due opposti polari che fin dal loro primo incontro sembra siano destinati a stare insieme. Tra gioie e dolori, entrambi impareranno la fiducia reciproca e col tempo, non riusciranno a fare a meno l'uno dell'altro. Una coppia all'apparenza impossibile diventa un duo vincente in giro per il cosmo tra avventure, missioni di soccorso e alla scoperta dell'ignoto. Ma che succederebbe se dovessero affrontare una minaccia seria, forse troppo forte per entrambi? Se cercate una storia con supereroi, cattivi spietati, navi spaziali in puro stile sci fi, mondi fantastici e tante risate, allora questa è la vostra storia.
⭐️⭐️⭐️
Questa trama è quanto di più shipposo io abbia mai letto. Probabilmente non era intenzionale, ma la mia testa è volata lì nello spazio. Mi è subito piaciuta e, come dirò anche dopo, essendo io una fan sfegatata di Voltron, mi sono messa a leggerla con gli occhi a cuore nella speranza che ci fosse qualcosa che me lo ricordasse.
CAPITOLI LETTI: 3 capitoli.
La grammatica è distratta, la sintassi basica, la presentazione dell'incipit un po' lenta e calcata sulla descrizione ambientale: di certo non la si può definire appassionante, non per tutti, e pare perlopiù incline verso uno spessore stile "comics". La capacità immersiva di una realtà fantascientifica o fantasy dipende spesso dal modo in cui il narratore riesce a dosare le descrizioni, dalle chicche e dal "come e quando" scoccare le frecce a propria disposizione. Questo per dire che io sono del partito "non tutto subito". Conoscere quindi la flora, la fauna, e perfino la leggenda alle spalle di Dorian nel capitolo Genesis (che lo considero un po' il preludio) mi ha fatto calare l'entusiasmo. Volevo scoprire, curiosare attraverso gli occhi dei personaggi, ma non ho potuto: tutto era già sul piatto. Gli inseguitori, il "puoi restare ma...", una fiamminga di antipasti mari e monti. Il fatto è che non si tratta di un cartone animato, ma di un libro (almeno tecnicamente, fino a prova contraria, ammesso e non concesso, chi lo sa); e tra spazi mancati, puntini di sospensione ristretti, accenti acuti, maiuscole disperse, capslock indicativi, ci si chiede "chi sono questi due personaggi protagonisti e come sono caratterizzati?".
La risposta è "bene". Ma scendiamo più nel dettaglio. Ho letto davvero poco per lasciare questa recensione, perché in effetti si annusa nell'aria un miasma di tuttologia. La trama potrebbe snodarsi in una modalità lampo e ci sarebbero qualcosa come duemila spoiler anche se arrivassi al capitolo 4. Il bello è che mi sono fermata al buongiorno...
Dorian è un ragazzo che sta molto sulle sue, qualcuno che al solito additerei come "maronn, che valvole, sciogliti", ma che ha ragione nel tenersi distante dal prossimo, nel crogiolarsi in quella che tutti vedono come "leggenda terrificante" dal nome Essence. Viene da un passato burrascoso (letteralmente, non buttato lì come in tutte le storielle Wattpad in cui c'è lei e poi c'è lui), dove sua madre gli è morta tra le braccia per cercare di salvare la galassia; e potete forse immaginare un ragazzo allegro e pimpante, dunque? Ovvio che si nota già il #maiunagioia dal modo in cui, raccontando la sua storia a Vinnie, sorge anche il drammatico "il male sta tornando".
Chi è Vixen? Un altro ragazzo, speciale a sua volta, con il petto in fuori e il probabile sorrisetto sardonico. Lo immaginate? Io sì, perché a me piace molto la sua caratterizzazione e riesco quasi a sentire il suo logorroico parlottare.
Una delle chicche di questa storia, checché se ne dica, è il worldbuilding, inserito in piccole perle qui e là con degli accenni che vanno scovati come premi del gratta e vinci (vedi il dialetto usato nei dialoghi).
Dunque cosa c'è di buono? L'idea, perché prevedo una guerra intergalattica e tanti, tanti altarini. E cosa c'è da rivedere? L'incipit, sicuramente l'incipit perché non ha la giusta scarica d'adrenalina e sembra quasi scritto da due persone distinte (cosa che, ovviamente, non è); la grammatica.
Piccola cosa che ci tenevo a dire, essendone io una fan: questa storia mi echeggia di Voltron (a prescindere se sia o meno voluto), ecco perché finirò con l'andare avanti lo stesso.
