.7.

212 14 6
                                    




"Buongiorno Nong"

"B-buongiorno"

Zee emanava luce come al solito. Il suo sorriso era capace di rallegrargli anche la più triste delle giornate e in un secondo Saint sentì il suo umore risalire completamente. Vederlo con quell'espressione tranquilla e rilassata gli faceva immediatamente venire voglia di stuzzicarlo e prenderlo in giro, ma venne preso in contropiede.

"Tutto bene?" chiese Zee incuriosito.

"Si, certo! Perchè stamattina mi chiedete tutti se sto bene?" il tono di Saint era ironico, ma sapeva che con Zee era difficile nascondersi.

"La tua faccia dice il contrario. Hai fatto molto tardi ieri notte?"

"No, sono andato a letto presto..."

"Sembra che tu sia stato rimasto in piedi fino a tardi..."

Come molte altre volte, Zee era stato capace di vedere il problema prima di chiunque altro. Si era avvicinato di colpo e gli aveva appoggiato una mano sulla guancia. Con il pollice stava sfiorando la sottile e violacea pelle sotto l'occhio di Saint, continuando a valutare da quella non proprio lecita distanza, la profondità delle sue occhiaie.

"Non penso di averti mai visto così, sicuro che sia tutto ok?"

Zee si trovava, ancora una volta, ad una vicinanza decisamente esagerata per essere quella tra due colleghi o amici, tanto che Saint riusciva addirittura a sentire il profumo emanato dalla sua candida pelle attraverso il sottile strato della camicia di cotone, accuratamente sbottonata. Immancabilmente lo sguardo gli cadde attraverso quell'apertura e si posò sul taglio dei pettorali scolpiti su quella pelle che ricordava ancora essere marmorea e setosa allo stesso tempo. Deglutì un poco cercando di tornare in se, distolse lo sguardo e si alzò rapido dalla sedia cercando di rompere quella strana tensione che si stava creando.

"Sto bene P', ma ho fame!" mentì sentendo invece lo stomaco sottosopra "Andrò a cercare qualcosa!"

"Ok, ma cerca di non fare troppo tardi!"

Velocemente si girò e lasciò la stanza, sperando che quel battito accelerato e l'eccessiva sudorazione presto si calmassero.

*

Era fermo di fronte al distributore automatico di bibite da qualche minuto ormai.

Continuava ad osservare le lattine ordinatamente riposte all'interno della macchina sentendo il cuore non dargli tregua.

Perchè continuo a scappare? Ogni volta che siamo soli trovo sempre una scusa per andarmene...

Mentiva, conoscendo già la risposta alla sua domanda che da tempo ormai gli era chiara, ma ancora una volta continuava a nascondersi giustificandosi con l'ignoranza.
Quanto ancora avrebbe aspettato prima di ammettere che Zee era l'unico in grado di leggere oltre la maschera che ogni mattina si imponeva di indossare, l'unico in grado di vedere al di là della sua allegria e ironia costruita con grande fatica in quegli ultimi mesi?
Si rifiutava di pensare a tutti quei piccoli gesti che faceva per lui, alla premura che aveva nei suoi confronti, chiedendogli costantemente come stava o se avesse bisogno di qualcosa, al rispetto che gli portava pur essendo più grande di lui, alla stima che non aveva mai nascosto nei suoi confronti e che non perdeva occasione di ribadire.

Perchè continuo a scappare...da qualcosa che mi fa stare così bene?  E' solo paura di affezionarmi e soffrire ancora? Non posso più darmi occasioni? E' così..?

"Troppo difficile come scelta?"

Riconobbe la voce alle sue spalle e voltandosi salutò a mani congiunte con un dolce inchino il ragazzo di fronte a lui.

𝙎𝙖𝙮 𝙨𝙤𝙢𝙚𝙩𝙝𝙞𝙣𝙜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora