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Il cuore gli diceva di fermarsi, il corpo di continuare.

Incerto, rialzò lo sguardo e comprese che la situazione non era cambiata.

Zee era fermo, steso sotto di lui,senza parole e nella più totale confusione. Non faceva resistenza alla debole presa di Saint ma con gli occhi continuava a chiedergli cosa stesse facendo.

La mano chiusa continuava a muoversi lentamente su e giù dentro i pantaloni appena sbottonati. Non curante dei pensieri che gli giravano in testa e inebriato da quella sensazione di dominazione si allungò sul ragazzo inerme sotto di lui e avido, cercò le sue labbra.

Ancora una volta i loro respiri si mescolarono, impedendosi l'un l'altro di riprendere fiato. Allo stesso ritmo con cui faceva entrare e uscire la lingua dalla sua bocca continuava a stringere e lasciare la presa sull'eccitazione, ormai al culmine, nella sua mano.

La stanza era riempita solo dei gemiti costantemente crescenti di Zee e dal leggero rumore della pioggia che aveva iniziato ad infrangersi sulla finestra.

Saint gli liberò anche il secondo polso dalla stretta. Estrasse lentamente la mano occupata e si sistemò meglio a cavalcioni su di lui sfregando un poco avanti e indietro il bacino. Zee, sorpreso, avvertì la tensione dei pantaloni sottili del giovane sopra di lui, scontrarsi contro la sua ormai fuori controllo.

Con gli occhi socchiusi e bramanti Saint si concentrò sui bottoni della camicia scura. Mordendosi le labbra e alzando lo sguardo di tanto in tanto, liberò un bottone alla volta, scoprendo lentamente quella deliziosa pelle chiara che tanto lo stava facendo sentire affamano.

-Hai detto...che avresti fatto qualunque cosa per me..- ruppe il silenzio guardando Zee con malizia. -...eri sincero o erano solo parole?-

-Saint...- la voce bassa e flebile gli si ruppe in gola. Ancora una volta non sapeva cosa rispondere, percepiva come una morsa alla bocca dello stomaco e aveva il fiato corto, come dopo una lunga sessione di allenamento. Il cuore tamburellava rumorosamente nel petto, tanto forte che sembrava arrivagli in gola ad ogni pulsata. La sua erezione premuta contro quella del ragazzo con cui aveva passato così tanto tempo, ma che in quel momento non stava riconoscendo.

Sentì leggere le dita di Saint sfiorargli delicatamente i contorni del petto, disegnando piccole linee invisibili e ad ogni contatto era come se la pelle e la mente andassero a fuoco all'unisono.

Perchè non riesco a controllarmi..? Perchè solo con lui..? ...ho passato tanto tempo insieme ad altri ragazzi..scherzato..dormito nello stesso letto, ma non ho mai...

-Non è la mia prima volta se è di questo che hai paura...- quella frase gli arrivò dritta in pancia, facendolo riemergere velocemente dai suoi pensieri.

Saint alzò un sopracciglio continuando a sfregare il polpastrello sul capezzolo ormai turgido per la stimolazione. Gli uscì di getto, senza pensarci, senza esitare.

-...ma quando ci siamo baciati..l'ultima volta..qui nella tua stanza...era come se lo volessi anche tu...- Distolse lo sguardo per non lasciarsi intrappolare dalle parole silenziose degli occhi oscuri che, mai come quella sera, avesse notato essere tanto profondi e belli. Avvicinò le labbra agli addominali tesi lasciando scivolare le mani su quelle di Zee, intrecciando le dita con le sue e continuando a scendere sempre più giù.

Zee gli afferrò i polsi e lo costrinse a guardarlo.

Riprendendo per un attimo il controllo della situazione, ragionò a mente fredda prima di parlare.

-Credo che dovresti fermarti.-

Un tuono e la stanza cadde nel buio assoluto.

Agli occhi servì qualche secondo per adattarsi a quella oscurità improvvisa, secondi in cui entrambi rimasero in silenzio, immobili, l'uno sopra l'altro. Zee per il timore delle sue parole, Saint per quello dei suoi gesti.

Le mani ancora strette ai polsi allenarono la presa, fino a lasciargli andare completamente.

Delicatamente Zee si sollevò da terra, ma Saint non si mosse.

Erano ancora una volta a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro, ma tutta l'eccitazione di qualche istante prima sembrava essere scomparsa completamente, così come la luce in tutta la via.

Anche in quella totale oscurità non fu difficile per Zee riuscire a leggere i sentimenti negli occhi del ragazzo di fronte a lui. Delusione e tristezza.

Incerto e incapace di dire altro, Zee si alzò e uscì velocemente dalla stanza per andare a controllare la situazione e trovare la causa del blackout.

Saint rimase immobile, seduto a terra, immerso nell'oceano dei suoi stessi pensieri. Le parole di Zee lo avevano ferito più di quanto immaginasse, più di quanto credesse fosse possibile.

Era andato di nuovo in mille pezzi.

Ancora una volta aveva fatto avvicinare qualcuno così tanto da permettergli di ferirlo?
Come era potuto succedere?
Da quando Zee aveva cominciato a riempire così tanto la sua vita?
Da quando aveva iniziato a mandargli un messaggio tutte le sere?
Quando aveva cominciato a chiedergli se avesse fame, che impegni avesse o a preoccuparsi per lui?

Era stato Zee a voler entrare nella sua vita a tutti i costi o era stato lui ad essersi appoggiato alla sua gentilezza?

Lasciarsi andare completamente ai sentimenti, seguire l'istinto così come voler soddisfare sempre i propri desideri, ha sempre delle conseguenze.

Raccolse le gambe e appoggiò la testa sulle ginocchia sentendo la stanchezza salire e le palpebre farsi pesanti.

Dopo pochi minuti Zee rientrò nella stanza ancora immersa nell'oscurità trovando Saint appoggiato al muro, nel sonno più totale. Gli accarezzò dolcemente i capelli e si prese qualche secondo per fissare quella sua espressione rilassata illuminata leggermente dalla fioca luce proveniente dalla finestra.

-Non immagini neanche da quanto ti aspetto...- gli uscì basso, ma sincero.
Per la seconda volta in quella sconvolgente sera, delicatamente, lo sollevò da terra cercando di disturbarlo il meno possibile.

Stava quasi per lasciare la stanza quando qualcosa riprese a vibrare sul pavimento catturando completamente la sua attenzione.





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Note personali:

La comunicazione è alla base di ogni relazione, se evitiamo di parlare di quello che proviamo o di cosa si stia succedendo non potremmo mai creare dei solidi rapporti.
La fiducia è qualcosa di fragile e va costruita, coltivata e soprattutto protetta, ma bisogna sempre rischiare per ottenere qualcosa di importante.


Per quanto riguarda la pubblicazione I'm so sorry!

Questa due settimane lavorative sono state intense ed ho pochissimo tempo. Spero di completare capitolo 12 in tempo per lunedì.

Per ogni cosa sono qui .

Angy :*

𝙎𝙖𝙮 𝙨𝙤𝙢𝙚𝙩𝙝𝙞𝙣𝙜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora