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Erano passati due giorni dall'ultima volta in cui si erano parlati, due giorni senza vedersi, senza un messaggio o una chiamata.

Dall'inizio del loro rapporto di lavoro quella era sicuramente la prima volta che passavano così tanto tempo senza sentirsi.

Saint era a casa del suo manager per riprogrammare gli impegni e ogni volta che vedeva il telefono illuminarsi sussultava e correva a controllare. Il nome di Zee non appariva mai.

-E' da stamattina che fai così. Va tutto bene?- la voce preoccupata di Chen lo colse alla sprovvista.

-Ma che dici P', va tutto bene!- allargò le labbra e afferrò la ciotola ricolma di frutta fresca.

-Hai la faccia di chi mi sta nascondendo qualcosa...- Chen non aveva intenzione di lasciar perdere -...in più non mi hai ancora risposto!-

-A fofa F'?- farfugliò con la bocca piena.

-Alla domanda di prima. Sei riuscito a riposarti in questi giorni?-

-Uhm.- rispose annuendo con la testa. -Sono stato a casa a rilassarmi.-

-Pensavo uscissi un po'...-

-No, faceva troppo caldo...-

-Potevi andare al mare.-

-Il sole non è proprio il caso in questo periodo. Se mi dimenticassi di mettere la crema solare? Sai che disastro! Diventerei rosso come un'aragosta e ci vorrebbero giorni prima di tornare ad un colore normale! Questa pelle va protetta...- continuò a perdersi nei discorsi come suoi solito, cercando di distogliere completamente l'attenzione dal suo strano atteggiamento nei confronti del telefono.

La valangata di parole di Saint fece tornare di buon umore il suo manager che strappandogli il piatto dalle mani riprese a controllare l'agenda,

-P' ridammi il piatto!-

-La merenda è finita!-

-Ancora una fetta! Ti prego!-

Sbuffando, ma contento di vederlo sereno, Chen gli restituì la ciotola riprendendo il discorso da dove si era interrotto, mentre il ragazzo di fronte a lui, senza dare nell'occhio, ritornava a perdersi nei suoi pensieri.

Dovrei chiamarlo? Sono andato via senza dire nulla....ero arrabbiato...o forse...

La testa viaggiò velocemente fino al ricordo di due giorni prima. 

Era rientrato a casa in parte arrabbiato e amareggiato per la discussione avuta con Zee e dall'altra parte pieno di senso di colpa per il suo comportamento della sera precedente.
Le sue questioni lavorative, al di là della serie, erano private.
Zee non faceva parte nè della sua agenzia nè tantomeno era "qualcuno" a cui dovesse rendere conto. 

Qualcuno...

Quella parola aveva continuato a risuonarli in testa per tutto il tempo.

Ma lavoriamo insieme...e dobbiamo andare d'accordo... E' lavoro e non posso permettermi questo atteggiamento. Devo risolvere questa cosa.

Per tutto il pomeriggio aveva cercato il momento giusto per fare quella telefonata, ma ripetutamente aveva trovato delle scuse per rimandare.

Starà lavorando...si starà allenando...starà cenando...

E con quelle stesse giustificazioni un altro giorno era passato.

E' tardi ormai, ne parleremo domani, di persona. E' così che si risolvono i problemi.

*

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 30, 2020 ⏰

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