CAPITOLO 3

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I raggi del sole di Los Angeles colpirono il mio viso provocando il mio risveglio. Mi alzai leggermente e cercando di capire cosa fosse successo e dove fossi. Ebbi un flashback improvviso della festa di ieri e un sorriso si dipinse sulle mie labbra.

Per la prima volta mi ero veramente divertita ad una festa. Per me era strano anche solo pensarci visto che non sono il genere di ragazza con una vita sociale molto movimentata ma ieri mi ero veramente divertita con quei ragazzi e con Brandon...

Scesi dal letto, mi feci un bagno, indossai dei semplici leggings, un top e andai a fare colazione.

"Buongiorno tesoro, dormito bene?" mi chiese zia Maggie amorevolmente.

"Certo zia e buongiorno anche a te Abby" le risposi per poi rivolgermi ad Abby.

"Buongiorno cuginetta. Ti sei divertita ieri?" mi chiese lei mentre mi sedevo a tavola.

"Certo. Sai pensavo avrei passato il resto della serata ad annoiarmi da sola e invece mi sbagliavo" le raccontai.

Solitamente non mi fido subito delle persone e non mi apro molto ma Abby oltre ad essere una brava consigliera è anche mia cugina, di lei mi fido ciecamente.

"Eh già, ho visto che hai stretto amicizia con con Edwin, Zion, Nick e Austin e.....ho visto anche come ti guardava Brandon" disse lei per poi cambiare espressione.

"Ma smettila. Tu vedi sempre cose dove non ci sono" le risposi nascondendo il mio imbarazzo.

"Certo, certo. Non finisce qui è.... Io vado" disse lei per poi alzarsi e prendere la borsa dell'università.

Io avrei cominciato domani e sinceramente ero molto nervosa. Se tutto andava bene sarei rimasta la solita ragazza timida e noiosa della situazione.

"Se vuoi più tardi ti porto a fare un giro e-" disse sempre lei prima di essere interrotta da campanello.

Lei aprì la porta e vidi entrare Edwin e Zion.

"Voi che ci fate qui a quest'ora?" chiese Abby confusa.

"Buongiorno anche a te Abby" disse Zion sarcasticamente.

"Sisi buongiorno quindi?" chiese di nuovo lei.

"Non siamo qui per te ma per Ava. Gli altri sono in studio e visto che non avevamo niente da fare ci siamo chiesti se ti andasse di fare un giro con noi. Sai, per conoscere la città" disse Edwin.

Rimasi sorpresa da quella proposta...loro volevano passare del tempo con me?!

"Ehm certo. Mi vesto velocemente e arrivo" dissi per poi alzarmi da tavola e correre in camera.

Indossai dei jeans a vita alta, una maglietta grigia leggermente attillata che lasciava scoperta la pancia e le mie nike bianche. Lasciai i miei ricci liberi e uscì dalla camera.

"Sono pronta" dissi attirando l'attenzione dei due ragazzi. Abby non c'era e questo significava che probabilmente sen'era già andata.

"Dai allora usciamo, buona giornata signora Johnson" disse Edwin.

"Buona giornata anche a voi e Ava, qualsiasi cosa chiama" rispose Zia urlando.

Uscimmo da casa e Zion mi aprì la portiera della macchina.

"Dove andiamo ragazzi?" chiesi curiosa.

"In un posto molto speciale dove cui possiamo conoscerci un po' meglio" disse Edwin che intanto si era seduto vicino a me.

Annuì semplicemente e non feci altre domande. Durante tutto il tragitto non feci altro che ridere visto che Edwin e Zion passavano il tempo a prendersi in giro e litigare per cose inutili.

"Siamo arrivati" disse Zion uscendo dalla macchina e aprendomi la portiera.

Eravamo in un parcheggio molto isolato e non capivo dove ci trovassimo esattamente.

Sentì delle mani sugli occhi e la situazione iniziò a spaventarmi leggermente.

"Ragazzi che volete fare?" chiesi preoccupata.

"Tranquilla è una sorpresa. Non ti faremo cadere" disse Edwin ridendo.

Iniziammo a camminare e dopo un po' Ed mi fermò bruscamente.

"Sei pronta?" chiese Zion.

"Ehm..si" risposi titubante.

Edwin mi tolse le mani dagli occhi e li aprì rimanendo stupita. Eravamo letteralmente di fronte alla scritta Hollywood.

"È...bellissimo" dissi per poi girarmi e ammirare il panorama mozzafiato. Da lì si poteva vedere tutta Los Angeles.

"Dai vieni a sederti" disse Zion buttandosi per terra assieme a Edwin.

Mi avvicinai a loro e mi sedetti a gambe incrociate.

"Allora....cosa ci racconti di te?" disse Zion sorridendo.

"Beh niente di che la mia vita è abbastanza noiosa.." risposi io facendo spallucce.

"Se non ti fidi non fa niente" disse  Edwin improvvisamente.

"No, non è che non mi fido ma...vedete io non sono molto brava a parlare con le persone" risposi abbassando lo sguardo.

"E come mai? Insomma ci deve essere un motivo dietro no?" domandò Zion confuso. Feci un lungo sospiro, mi feci coraggio e risposi.

"Vedete, fin da piccola i miei genitori sono stati quasi completamente assenti nella mia vita e gli amici che avevo si sono sempre rivelati falsi quindi di conseguenza il mio carattere è cambiato. Penso di avere difficoltà a parlare con le persone perché ho paura di legarmi a loro e poi vederle andare via dalla mia vita..." risposi facendo scendere qualche lacrima.

Vidi Zion avvicinarsi a me. Mi asciugò una lacrima e mi guardò negli occhi.

"Mi dispiace Ava. Queste persone non hanno saputo apprezzare la persona che sei davvero. Noi non ti conosciamo da molto ma vogliamo aiutarti a farti stare meglio e a farti sentire a tuo agio" mi disse lui.

"Si, noi per qualsiasi cosa ci siamo e ci saremo sempre" intervenne Edwin.

"Grazie ragazzi" dissi sorridendo leggermente.

Loro si avvicinano a me abbracciandomi e passammo il resto della mattinata a parlare e conoscerci. Mi riportarono a casa verso l'ora di pranzo e per la prima volta nella mia vita sentivo di avre trovato dei veri amici.

SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti, sono tornata (finalmente direi😂) e da ora in poi cercherò di aggiornare più spesso. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ci vediamo al prossimo.
⚡⚡⚡

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