Oltre le nuvole

697 63 7
                                    


Zulema POV

Inizio a sentire freddo, l'acqua del lago è davvero gelida ed è ormai buio.
Mi alzo di scatto prendendo i miei scarponi con una mano e vengo subito seguita da Macarena che mi sembra molto stanca.
La matita nera le è un po' colata sotto gli occhi e i lunghi capelli biondi le sfiorano le spalle ed il viso.
Mi soffermo ad osservarla mentre ci dirigiamo verso la caravana.
È davvero bella.

"Ti vuoi fare una doccia? Nel frattempo sistemo il letto... ci dovrebbero essere delle lenzuola pulite nel cassetto qui sotto."
Le chiedo sedendomi goffamente sul
materasso.

"Sì, ne ho davvero bisogno, grazie... mentre stavo guidando ho visto che a pochi chilometri c'è una bottega e a circa un'ora un centro commerciale.
Non sarà una passeggiata, ma dovremo pur vivere..."

Sbuffa sfilandosi gli indumenti per restare semplicemente in intimo.
La guardo senza quasi porre attenzione a ciò che mi sta dicendo.

"Ci organizzeremo, rubia. Non essere subito così pessimista!"

Butto per terra le vecchie lenzuola ed inizio a sistemare il letto mentre sento la porta del bagno chiudersi alle mie spalle.
Mi guardo intorno e la mia mente per un attimo si ferma ad un'immagine di me a Cruz del Sur, il giorno in cui Macarena è stata portata in carcere.
Era così ingenua, così bambina... ci siamo fatte la guerra nei peggiori dei modi.
Abbiamo provato a distruggerci con tutte le nostre forze.
Ma niente, noi lontane non sappiamo proprio stare.
Penso anche a quella notte, la mia prima esperienza con una donna, beh... non proprio la prima.
In carcere diverse teste calde mi hanno messo le mani addosso, ma quella con la rubia è stata la prima voluta.
Scelta dalla sottoscritta.

Inserisco i due grandi cuscini nelle federe e copro le lenzuola con una lunga coperta blu.
Una volta finito il letto, decido di spogliarmi. Indosso questi abiti da stamattina e mi sento uno schifo.
Sono sempre stata molto riservata, ed anche questa volta non me la sento di restare in intimo, specialmente sapendo che Maca potrebbe vedermi.
Indosso una maglietta nera abbastanza larga e lunga da coprirmi fino alle ginocchia e faccio per dirigermi verso il bagno.

"Hai finito?! Dai rubia, sei dentro
da mezz'ora, muoviti! Anch'io vorrei darmi una rinfrescata!"

Busso per due volte sulla porta che noto essere adesso socchiusa.

"Puoi entrare se vuoi, mi sto cambiando..."

La sento rispondere con voce calma
al di là della porta.
Non appena entro, me la trovo nuda di spalle.
Per un attimo, vengo pietrificata da quella visione e dal profumo di vaniglia che emana. L'aria è calda e il vapore ha riempito lo specchio che si trova sopra al lavandino rendendo impossibile qualsiasi visuale.

"Beh non mi sembra... "

Mi sento colta improvvisamente da un grande imbarazzo. So uccidere senza pensarci due volte, so essere tremenda e senza paura, ma sono queste le situazioni che davvero mi colgono alla sprovvista.
Quelle che hanno a che fare con i sentimenti, se così si possono chiamare.

Sento la rubia sorridere lievemente scuotendo il capo. Sa quanto mi fa incazzare quando mi prende palesemente per il culo.

Macarena POV

Lo spazio tra me e Zulema si è praticamente azzerato dentro questo bagnetto minuscolo e mi scappa involontariamente una risatina nervosa, mi capita sempre quando non so come reagire. Non so nemmeno perché io l'abbia fatta entrare adesso se effettivamente non mi sono ancora vestita.
Sarà che dopo tutti gli anni in carcere, sono ormai abituata a mostrami nuda davanti ad un'altra donna.
Specialmente dopo aver fatto una doccia.

Ciò che non sempre mi capita è percepire una certa elettricità su tutto il corpo, e con Zulema percepisco un fuoco bruciarmi dentro.
Questa cosa mi spaventa, ma al contempo non ho voglia di trattenerla.

"Scusa, non pensavo entrassi così velocemente..."

Balbetto prendendo le mie cose e coprendomi la parte davanti voltandomi verso di lei. Indossa solo una vecchia e larga maglietta e la trovo maledettamente sensuale.
Non credo che lei si renda conto di quanto sia bella.

"Ti conosco rubia... ti conosco.
Non ci provare... non provare a stuzzicare il puto elfo del infierno che dorme."

Mi fa un occhiolino schioccando il suo indice sulla mia fronte.

"Non sto facendo proprio nulla... con permesso..."

Con una finta espressione da innocente abbandono il bagno lasciando Zulema con la sua solita espressione di chi sta tramando qualcosa e ne sta godendo a pieno.
Si morde un labbro scuotendo il capo e chiusa la porta sento l'acqua iniziare a sgorgare.
Mi vesto velocemente. Nonostante sia Dicembre, dentro la roulotte il clima si è fatto abbastanza caldo.
Indosso degli shorts morbidi e un top con del pizzo nella scollatura. Mi fiondo sul letto tamponando i capelli umidi con un asciugamano, ma il fuoco in me è troppo forte. La desidero, adesso.
Mi maledico per quanto sento, non doveva essere lei.

"Ti serve qualcosa?"
Le urlo istintivamente. Farei di tutto pur di entrare in quel bagno e trovarmela davanti nello stesso stato in cui lei ha trovato me poco fa.

La porta si apre con un calcio della mora, e mi appare accoccolata in un accappatoio corto.

"Dimmi che hai un asciugacapelli con te... soffro da morire il dolore alla cervicale."

Mi dice abbassando il cappuccio dell'accappatoio e lasciando che i suoi lunghi capelli neri le accarezzino le spalle nude.

"Devo controllare... ti ricordo che sei passata tu da casa mia a prendere tutte le mie cose!!"

Mi alzo dal letto per frugare tra i borsoni, e fortunatamente, se n'è ricordata.

"Eccolo!" Esclamo trionfante tirandolo fuori.
Zulema allunga la mano verso di me per afferrarlo, ma la ritiro.

"Non ci provare! Te li asciugo io, siediti"

Indico il letto cercando una presa della corrente, mentre la vedo arrendersi alla mia richiesta con un mezzo sorriso.
Mi siedo dietro di lei ed inizio piano ad asciugarle i capelli massaggiandole la cute dall'alto verso il basso.

Non posso fare a meno di fissare la sua scollatura ed una parte del décolleté poco visibile dall'accappatoio.

"Voltati, devo asciugare la frangetta..."

Zulema fa come dico e mi perdo nei suoi occhi arabi, che da struccati sono ancora più belli e profondi.
Anche lei mi fissa come a voler leggere i miei.

Spengo l'asciugacapelli e l'assenza di quel rumore ci riporta alla realtà.

Zulema distoglie il suo sguardo dal mio e dopo aver spento le luci ed essersi cambiata, si corica nel letto prendendo posizione verso il muro, mentre io mi sdraio al suo fianco fissando il soffitto.
Sento la pioggia picchiettare forte sulle finestre ed istintivamente mi muovo sotto le coperte abbracciando da dietro Zulema. I temporali mi hanno sempre spaventata. Sento il suo corpo irrigidirsi al tatto, ma la sua mano afferra la mia
tenendola stretta.

Sorrido accoccolandomi sulla sua schiena e il suo profumo orientale mi inebria totalmente.

"Sai come si combatte la paura?"
Mi chiede con il suo solito tono profondo e misterioso.

"Beh, ci sono tanti modi, qual è il tuo?"

Sussurro accarezzando il palmo della sua mano.

Restiamo in silenzio per diversi secondi, è come se non si aspettasse questa mia risposta, come se volesse fare qualcosa che va contro il suo volere.

D'un tratto me la ritrovo su di me come uno scorpione affamato, pronto a divorare la sua preda da un momento all'altro.

"Abolisci ogni mio timore"
La sfido con queste parole schiudendo le mie gambe sotto di lei e aspettando trepidante di sentirla in ogni mio angolo, ovunque, fino alla fine del temporale.

Zulema & Macarena - Tu sei la mia casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora