Buon Natale Luke

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Natale. Non c'è festività al mondo, che ami più del natale. Le luci colorate, le vetrine dei negozi decorate, i canti natalizi, i mercatini, gli alberi addobbati, lo stare insieme in famiglia e poi l'aria..lo senti il profumo di qualcosa di magico, quell'aria leggera e fresca, quello è il natale. Un natale che quest'anno non sarà come gli altri, il primo natale che non passerò con Jason a battibeccare su chi avrà ricevuto più regali, il primo natale senza le lasagne di Karen, il primo natale senza il film e la cioccolata calda con papà. Ieri ho passato tutta la giornata fuori con Ashley per comprare gli ultimi regali, devo dire che è stato un caos, fare compere il 24 dicembre a New York, è una cosa che non farò mai più. Con il resto del gruppo abbiamo deciso di vederci tutti a casa dei fratelli Irwin la sera stessa, per scambiarci i regali e passare la serata tutti insieme. Questa mattina la prima cosa che ho fatto, non appena ho aperto gli occhi, è stata mandare un chilometrico messaggio a Jason, promettendogli, che avrei telefonato nel pomeriggio, poi scesa giù in cucina, ai fornelli, come ogni anno, ho trovato la mamma, solo che questa qui non è la nostra casa a Parigi e di fianco a lei non c'è nessuno, quando ci sarebbe dovuta essere Karen.

"Bonjour maman et joyeux Noël" le schiocco un sonoro bacio sulla guancia e mi siedo a tavola "Buongiorno Cherie e buon natele anche a te" mi sorride mettendomi sotto il naso un piatto fumante di pancake al cioccolato, sorrido al solo ricordo, sento la sua mano poggiarsi sulla mia spalla, mi giro a guardarla "Non sarà come gli anni precedenti, ma ti prometto che andrà meglio." dice prima di tornare ai fornelli. "Buongiorno mie bellissime fanciulle, e buon natale" Mark entra in cucina con un enorme sorriso e ciò che spicca più del suo sorriso, è il suo orrendo maglione natalizio con il naso della renna illuminato, non posso fare a meno di trattenere le risate, mia madre si volta verso di lui, e so che vorrebbe ridere anche lei, ma si trattiene. Poco dopo, dietro di lui compare la testa bionda di Luke, diciamo che dalla sera del compleanno di Ashton, le cose fra di noi, si sono fatte un pochino imbarazzanti, la tregua c'è, non ci ammazziamo più come prima, ma evitiamo di rimanere completamente soli nella stessa stanza. "Buongiorno a tutti, e buon natale" la sua voce è rauca, e un colpo di tosse lo precede dal parlare "Dio papà, di nuovo? Monique ti prego, convincilo a buttar via quell'orribile maglione, lo ha praticamente da quando sono nato, è spaventoso." il ragazzo rabbrividisce e mia madre non riesce più a trattenersi, ed esplode in una fragorosa risata. Nel mentre che gli adulti intraprendono una conversazione sul lavoro, io cerco di finire i miei pancake, per poter tornare in camera a finire d'incartare gli ultimi regali, ma quando sto per mandare giù l'ultimo boccone, mi sento osservata, e alzando lo sguardo, commetto un errore da principianti, trovo due bellissimi e penetranti occhi azzurri, fissarmi. Lo guardo, ci guardiamo, all'inizio è una sfida a chi riesce di più a trattenere lo sguardo, ma più i secondi passano, più mi rendo conto che i nostri occhi si stanno parlando, si dicono cose che non dovremmo nemmeno pensare, che io non dovrei pensare, ma non ci riesco, è più forte di me, i nostri occhi, in quel lasso di tempo, hanno parlato più del dovuto. Mando giù l'ultimo boccone e come se mi avessero dato una scarica elettrica, poggio il piatto nel lavello e corro al piano di sopra, ignorando la voce di mia madre che mi domanda cosa mia sia preso. Quando chiudo la porta, mi poggio ad essa e scivolo a terra, sbuffo quando sento il cellulare squillare, rispondo senza guardare chi mi stia chaimando. "Pronto?" dall'altra parte del telefono sento qualcuno respirare pesantemente, la prima persona a cui penso è Calum e a qualche suo stupido scherzo, ma se fosse stato lui sarebbe già scoppiato a ridere, perché è davvero negato a fare gli scherzi "Pronto? Chi sei?" nulla, silenzio tombale, nel frattempo bussano alla porta, allontano il telefono e apro senza pensarci. "Posso?" domanda indicando l'interno della mia camera, mi faccio a un lato, e lo faccio entrare, dopo aver chiuso la porta, guardo nuovamente il cellulare, la chiamata è ancora aperta. Faccio segno a Luke di aspettare un secondo "Si può sapere chi sei?" alzo la voce, ormai arrabbiata, ma quando sento quelle parole e quella voce, l'unica cosa che sento, è una pesantezza alla testa che non riesco a reggere, poi buio. "Qualcuno che non ti ha dimenticato."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 17, 2021 ⏰

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Irraggiungibili || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora