Una vera famiglia

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Capitolo dodici - Una vera famiglia

Emma's POV

È passato ormai un mese da quando Killian è andato via. Neal è tornato nella mia vita e in quella di Henry. Il loro rapporto è cresciuto notevolmente in questo periodo in cui sono stati insieme. Henry adora suo padre, vuole passare molto tempo in sua compagnia e Neal a sua volta si sta comportando come un vero padre, è attento, presente, protettivo, amorevole. Vizia un po' troppo Henry, dandogliene tutte vinte, spesse volte infatti ho dovuto rimproverarlo, ma so che lo fa per compensare la mancanza di questi due anni senza di lui. Sta imparando in fretta però e devo dire che sono felice che i due abbiano acquisito questo meraviglioso rapporto.
In quanto a Killian, be... Non l'ho più sentito e non so nemmeno dove sia. Nemmeno Robin lo sa. Tramite Regina ho saputo che non è alla tenuta di Londra, che non ci fa ritorno da quando si è trasferito a Storybrooke e che nessuno sa che fine abbia fatto... Ammetto che sono anche un po' preoccupata, ogni volta che chiudo gli occhi e mi ricapita di fare quel sogno, mi sveglio di soprassalto credendo che Killian si sia cacciato in qualche guaio per cercare vendetta verso sua sorella.
Mi ritrovo spesso a pensare ancora a lui, non solo con fare allarmato, preoccupata che possa essere un pericolo. Ma anche dal punto di vista sentimentale...
Nonostante io abbia provato a dimenticarlo, a non pensare a lui, inevitabilmente ho sempre un pensiero verso quel maledetto pirata dagli occhi celesti. Non riesco a voltare pagina, non riesco a smettere di amarlo...
Ed è il motivo per cui non ho ancora accettato la proposta di matrimonio da parte di Neal. Si lui me l'ha fatta ovviamente, ci siamo molto avvicinati anche noi in questo periodo. Siamo usciti tutti e tre insieme, abbiamo pranzato o cenato insieme. Neal si é anche fermato a dormire da noi più di una volta ed è capitato che siamo rimasti soli o usciti da soli in qualche occasione, ma, per quanto mi riguarda solo in amicizia.
Neal invece, non è dello stesso avviso, lui è innamorato di me e ha fatto di tutto per dimostrarmelo. Si è rivelato molto paziente e dolce a dire il vero, mai facendomi nessuna pressione, semplicemente ricordandomi che lui mi ama sinceramente.
Ho anche pensato di rimettere insieme le cose, di lasciarmi andare e accettare la sua proposta per Henry più che altro, ma non ho ancora detto di sì e non so se posso farlo.
Lui mi piace, ma non è killian. Lui è così dolce e attento, ma non mi fa battere il cuore come Killian. Lui mi ama, ma non mi sento viva come mi sentivo quando ero tra le braccia di Killian. Non provo batticuore quando sono con lui, provo solo semplice affetto.
Eppure so bene che ci si sposa anche senza di esso. So bene che è così che funziona e che se voglio che la gente smetta di parlare di noi, visto che sono tornati a spettegolare sul nostro conto, è meglio che io decida in fretta. Soprattutto per il bene di Henry. Anche se lui non sembra particolarmente interessato al fatto che non stiamo insieme, per lui conta solo avere i suoi genitori vicini.
Strano ma vero, nemmeno mia madre mi ha fatto alcuna pressione sul fatto di dover sposare Neal, o meglio ovviamente mi ha esposto il suo punto di vista, dicendomi che fosse opportuno che io dicessi di sì, per il buon nome della famiglia e anche perché Neal Cassidy viene da una famiglia rispettata e onorevole, ma soprattutto per il bene di Henry. Ma oltre questo non mi sta con il fiato sul collo e la cosa non mi dispiace.
Quel pomeriggio siamo, come ormai, di consueto tutti e tre insieme. Siamo in giro per Storybrooke, Henry da quando ha scoperto il ghiacciolo al limone, nel carretto che li vede, ne va matto e ogni occasione è buona per averne uno. Così ne prendiamo uno a testa e ci andiamo a sedere immersi nel verde, per poter stare un po' rilassarti.
«Ascolta, pensavo se sei d'accordo, di venire a far dormire da me Henry stasera. So che forse è presto, ma... Mi farebbe molto piacere, ho sistemato una cameretta per lui e vorrei che la vedessi anche tu» mi dice Neal premuroso, ma preoccupandosi che io non possa essere d'accordo e che sia contraria non solo a mandare nostro figlio a dormire da lui, ma anche al fatto che abbia preso un'iniziativa del genere, senza consultarmi. In effetti, devo ammettere che mi ha lasciato notevolmente senza parole, ma non di certo in negativo, anzi... Mi piace che abbia pensato a Henry, che abbia creato uno spazio per lui nella sua vita, significa che le sue intenzioni sono serie. Questa è solo una prova.
«Si! Certo, Neal. Se anche Henry è d'accordo, sono più che felice che venga a stare da te.» gli rispondo sorridendo
«Davvero? So che non ti ho consultata prima di far sistemare la camera per Henry, ma volevo che fosse una sorpresa, ecco tutto... Non voglio accelerare i tempi, davvero. Tengo solo al fatto che Henry qualche volta possa venire da me, tutto qui. Ovviamente anche tu.» forse ho esitato un po' troppo nel rispondere visto la sua reazione sulla difensiva o forse semplicemente é talmente dolce da preoccuparsi troppo di un possibile rifiuto da parte mia, visto e considerando che non ho ancora preso una decisione in merito al nostro futuro.
«Davvero! Lo trovo un gesto molto dolce e sono felice anch'io di vedere il lavoro che ha svolto» mi appresto a dire, prima che pensi che lo stia facendo per pura cortesia, non è così. Sono veramente felice per il suo gesto.
Henry intanto si è messo a giocare e a fare una ghirlanda di fiori per me, gliel'ha insegnato mio padre, infatti spesso insieme fanno ghirlande di fiori per noi ragazze di casa. Mio papà ha insegnato a Henry a comportarsi sempre come un principe con le donne...
Mi distraggo a quei pensieri, a fissare mio figlio che non mi accorgo che a sua volta Neal sta fissando me.
«Sei bellissima mentre osservi nostro figlio, sai?» mi dice in un sussurro e io mi volto verso di lui per guardarlo negli occhi e me lo ritrovo praticamente a un palmo dal mio naso, maledettamente vicino da farmi avvertire il suo fiato sulle labbra...
Arrossisco a quel complimento, non che non me ne abbia mai fatti, ma quello è diverso. Me l'ha detto con un tale ardore, un tale sentimento che non posso far a meno di sorridere e provare qualcosa... Non è certo amore, non è certo il batticuore che ho provato con Killian, ma è qualcosa. Forse affetto, un affetto un po' più speciale visti i nostri trascorsi, ma ammetto che mi fa piacere. Molto.
Ma scossa da un barlume di lucidità, mi allontanano da lui.
«Allora, ci mostri questa camera? Sono curiosa» dico prontamente per smorzare l'imbarazzo che si è creato. Sono anche realmente curiosa.
Neal non dice nulla, noto che è in difficoltà anche lui, ma finge e io apprezzo molto il gesto e annuisce, aiutandomi ad alzarmi da terra per andare a casa. Concordiamo entrambi di fare una sorpresa a Henry e così lo chiamiamo per farlo venire da noi, dicendogli che dobbiamo andare in un posto segreto. Eccitato dalla cosa, corre verso di noi, prendendo le nostri mani e camminiamo così, con lui in mezzo a tenerci la mano, fino a casa di Neal.
Solo una volta davanti casa sua, una villetta molto carina ed elegante, ci lascia le mani per guardarci negli occhi e io solo a quel punto gli chiede se quella sera vuole dormire a casa del suo papà.
«Si, ti prego mamma! Ti prego, posso?» chiede entusiasta all'idea di poter restare a dormire lì. Io annuisco e a quel punto interviene Neal, invitandoci a entrare e dicendo ad Henry che le sorprese non sono ancora terminate, anzi, ne ha una molto più bella. Henry corre dentro, Neal quindi non deve far altro che assecondarlo, dicendogli di seguirlo. Io a mia volta vado dietro di loro e mi fermo poi davanti alla camera di Henry. O meglio la camera che Neal ha fatto sistemare per Henry. È molto bella, spaziosa e luminosa, con alcuni giochi fatti in legno, delle spade anche esse di legno, ha messo tutti giochi adatti alla sua età e lo apprezzo molto, soprattutto noto con piacere che ha iniziato a conoscerlo, visto che sono tutti giochi che a lui piacciono.
«Questa è la tua camera, ogni volta che vorrai venire a dormire qui, sai che hai un tuo spazio personale» gli dice Neal più felice di nostro figlio ed è veramente difficile superare l'entusiasmo di Henry.
«Grazie, papà» dice gettandosi completamente tra le sue braccia.
Neal ricambia con affetto quel dolce abbraccio da parte di suo figlio e Henry corre subito dopo dentro alla stanza, per iniziare a ispezionare i vari giochi.
«È bellissima la camera, hai fatto un ottimo lavoro» gli dico io dandogli anche il mio ulteriore consenso, anche se non ce ne sta bisogno. Neal mi sorride felice.
Giochiamo tutti e tre nella nuova cameretta di Henry, senza renderci conto che si è già fatta ora di cena e che è il momento che io torni a casa, ma è ormai buio quindi Neal mi propone di rimanere a cena lì e che poi farà sellare la carrozza per farmi riportare a casa. Accetto. Soprattutto perché è mio figlio a chiedermelo supplichevole, vuole cenare tutti e tre insieme a casa di papà, così ha detto e io non ho potuto dirgli di no, a dire il vero non ci riesco proprio a dire di no a mio figlio, specie quando mi guarda con quegli occhioni pieni di speranza e felicità insieme.
La cena che ci servono è deliziosa e io mi accorgo ben presto che la compagnia è veramente piacevole. Henry non fa altro che ridere con suo padre, chiedendo spiegazioni, interessandosi, Neal rispondere con lo stesso trasporto ed entusiasmo. Ed io li osservo interagire e mi intenerisco. Sono una bella visione e mi rendo conto che in questo momento sembriamo proprio la classica famiglia e non è per niente male.
Mi stupisco di me stessa e del pensiero che mi è appena balenato nella mente, io non ho mai pensato di sposarmi e sinceramente non avrei mai pensato di sposare Neal, ma questo tempo con lui e in particolare oggi, mi hanno fatto comprendere che non è così brutta come idea. Henry ne sarebbe molto felice e senza dubbio io avrei accanto un marito che mi ama e mi rispetta. L'amore forse verrà con il tempo... E poi Neal non mi dispiace. È bello, dolce, romantico, simpatico e un ottimo amico con cui parlare. Perché sarebbe così sbagliato accettare la sua proposta e provare a essere una famiglia?
Con quei pensieri non mi rendo conto che li sto osservando chiacchierare e che mi hanno coinvolto nei loro discorso.
«Em, tutto bene?» mi dice Neal, vedendomi soprappensiero
Annuisco e sorrido.
«Henry non ha il pigiama per dormire, quindi come possiamo fare?»
Non avevo pensato a ciò effettivamente. Ed è così che torniamo verso le camere per capire cosa sia il caso di far indossare a nostro figlio. Optiamo prima per una maglia di Neal di quando era più piccolo, ma è comunque troppo grande per Henry e scoppiano a ridere nel vederlo dentro quella maglia gigante. Henry ride dietro di noi. Talmente è grande che non si vedono nemmeno le mani. Per non parlare dei pantaloni, dentro quei cosi ci entriamo io e Henry insieme.
Fino a che non troviamo qualcosa della mamma di Neal, una maglia molto vecchia di sua madre e decidiamo di fargli indossare quella, anche se Henry sembra piuttosto contrariato visto che non è del suo colore preferito. Il pezzo inferiore invece non glielo facciamo mettere, la maglia è comunque piuttosto lunga vista che Henry è piccolo e lo copre anche sulle gambe e poi starà coperto e non penso che prenderà freddo.
Solo quando Henry è finalmente a dormire, noi scendiamo nuovamente in salotto. Ci ha voluti entrambi per la storia della buonanotte e lo abbia accontentato.
«Faccio preparare la carrozza. Anche se non mi dispiacerebbe se ti fermassi anche tu qui»
«Neal...» Provo a dire ma lui mi interrompe.
«Lo so, non devo correre troppo. Ma oggi è stato così bello, a tavola tutti insieme sembravamo una famiglia vera e vorrei che tutto ciò diventasse la nostra routine. Ti amo Emma, amo te e amo Henry. Vi amo.» dice con ardore ancora una volta. Mi sta dimostrando in tutti i modi ciò che prova sia per me che per Henry e vedo la sua onestà.
«Neal... Si!» dico di getto, senza pensarci ulteriormente.
«Cosa si?» mi chiede incredulo, sorpreso, teme di star sognando probabilmente.
«Si, proviamo a essere una famiglia. In realtà lo siamo già. Oggi sono stata benissimo anch'io.» confesso, ho deciso di seguire il mio istinto, di rendere felice Henry e non solo lui. Provare ad esserlo anch'io. Posso esserlo con Neal e dimenticarmi per sempre di Killian.
Neal rimane ancora di più senza parole e mi viene da sorridere, perché è così spontaneo che non posso non ridere.
Ed è così che tira fuori dalla tasca dei pantaloni una scatolina con dentro l'anello. Lo stesso anello che mi ha già mostrato quando mi ha fatto la prima proposta, ma ora vuole rifarmela.
«So che già ti ho chiesto di sposarmi, ma ora devo richiedetelo... Emma Swan, mi vuoi sposare?» mettendosi in ginocchio.
«Si, ti voglio sposare, Neal Cassidy» dico facendolo alzare. Lui mi infila l'anello al dito e mi guarda, incerto se baciarmi o meno. È imbarazzato e lo noto subito, sinceramente lo sono anch'io. Ma poi è lui a farsi coraggio per primo e mi bacia a fior di labbra, è un bacio delicato, quasi avesse paura a farlo, come se io dovessi cambiare idea o scappare, mi conosce bene devo dire... Solo che non scappo, al contrario, faccio si che le nostre bocche possano tornare ad unirsi, dando così inizio a un bacio passionale.
Lo bacio con trasporto, ma inevitabilmente mi viene in mente Killian, ai baci con lui, a quanto fosse diverso baciare quel maledetto pirata, a quanto mi piacesse farlo. Neal bacia bene, ma non è la stessa cosa, non provo la stessa cosa, non ci riesco, se pur io voglia provare qualcosa.
Mi maledico a quei pensieri perché dovrei pensare solo a Neal e non fare paragoni con Killian...
E così scaccio quei pensieri per pensare solo al bacio che mi sto scambiando con il mio futuro marito, convincendomi che i sentimenti arriveranno.
Si arriveranno, farò in modo che arrivino.
Mi separo dal bacio solo per riprendere fiato, ma poi torno a baciarlo di nuovo, lo faccio ancora una volta io.
Ma è anche arrivato il momento di tornare a casa, così mi separo nuovamente da lui e aspetto che la carrozza sia pronta per andare via.
Rimarrei ancora un po' con lui, solo che non voglio nemmeno accelerare i tempi e Neal lo capisce, infatti mi lascia andare, accompagnandomi semplicemente alla carrozza e dandomi un bacio sulle labbra, leggero, ma intenso.
Sorrido mentre salgo sulla carrozza e mi rendo conto che sono felice, forse non come dovrei esserlo, ma lo sono. Neal può rendermi felice.
Scendo davanti casa mia e prima che la carrozza si allontani per tornare alla tenuta Cassidy, chiedo al cocchiere se domani mattina presto può tornare a prendermi, vorrei fare colazione con mio figlio e Neal, naturalmente. Lui annuisce e dopo avermi augurato la buonanotte sparisce.
Una volta in casa, noto che i miei genitori sono ancora svegli, ho fatto recapitare loro un messaggio, tramite un nostro vicino, che ha una bottega in paese, di avvisare che avrei fatto tardi, quindi non capisco onestamente perché sono ancora in piedi, ad attendermi.
Lo sguardo di mia madre si sposta subito verso la mia mano e si illumina in un sorriso nel vedere l'anello.
«Te l'avevo detto, David. Sapevo che Neal le avrebbe fatto la proposta» ed ecco spiegato il motivo per cui sono ancora in piedi ad attendermi.
«Emma sei sicura della tua decisione?» mi chiede mio padre, lui al contrario di mia madre non era molto d'accordo sul fatto che io mi stessi rivedendo con Neal, ma per il semplice fatto che è molto protettivo nei miei riguardi e quindi, vuole solo che io stia bene e che non soffra. Sa che ho sofferto molto a causa sua e non vuole che io mi affeziono di nuovo e poi rimango delusa nuovamente, inoltre sarebbe diverso ora, in ballo c'è anche Henry e ne soffrirebbe anche lui.
Annuisco. Ma poi cerco anche di spiegargli a parole il motivo per cui ho preso questa decisione.
«Naturalmente non ho preso questa decisione alla leggera. Ho messo Neal alla prova in questi mesi, e ho capito che si è pentito e che stavolta fa sul serio. Voglio provarci, anche per il bene di Henry, perché si merita una vera famiglia.» gli dico, ma con ultima affermazione mi rendo conto che non ho per niente parlato di sentimenti, ho solo detto che è la cosa giusta e che l'ho messo alla prova... Mi maledico per ciò, perché in questo modo non convincerò mai mio padre che è seriamente ciò che voglio.
«Io voglio che ti sposi per amore, Emma. Non perché è giusto per Henry.»
Ecco appunto.
«Provo molto affetto per Neal e lui per me. È la scelta giusta papà» ribadisco più decisa. E lui accetta la mia decisione, ma capisco dal suo sguardo che non è d'accordo con me, soprattutto capisco che la discussione non è finita qui. Aspetta che mia madre vada a letto, per tornare sulla questione.
«Mi è parso di capire che tra te e quel giovanotto, com'è che si chiama... L'amico di Graham, per intenderci, ci fosse una forte intesa e amicizia...»
Lo guardo sorpresa, incredula, non riesco a crederci che si sia accorto di ciò che c'era tra noi. Forse ha intuito qualcosa dai discorsi di Henry probabilmente o forse non sono poi riuscita a mascherare così bene il mio interesse verso di lui...
«Oh andiamo Emma, non mi guardare con quella faccia, sono tuo padre e ti conosco meglio di chiunque altro.» mi dice vedendo la mia espressione sconvolta davanti a questa confidenza.
«Non ci è mai stato niente tra noi. Solo amicizia. Niente di più. E comunque ora non c'è nemmeno più quella...» sottolineo e tengo a precisare. Non posso certo dire a mio padre che mi sono innamorata di lui e che abbiamo condiviso qualcosa di più di qualche semplice chiacchiera. Certo non mi sarei mai spinta oltre carezze e baci, ma quelli ci sono stati e anche piuttosto intensamente. Arrossisco a ricordare i nostri momenti, soprattuto quello nel fienile, l'ultimo prima che sparisse nel nulla, senza lasciare traccia.
Ma certo di mascherare i miei sentimenti, non voglio far veder che sono arrossita e dare modo a mio padre di pensare che Killian sia importante.
«Amicizia quindi?» mi dice divertito del fatto che io stia negando. Ma non gli darò mai la certezza, anche perché io e Killian non abbiamo futuro, di nessun tipo.
«Amicizia. Solo quella, te lo assicuro.» ripeto
E lui annuisce, ma poco convinto.
«Comunque, spero che Neal seriamente ti tratti bene. Voglio solo la tua felicità bambina mia e se Neal può renderti felice, allora lo sono anch'io. Però non fare un matrimonio di convenienza solo perché è giusto. Pensa a te e a ciò che ti fa stare bene. Dei pettegolezzi mi importa poco. Conti solo tu e le tue sorelle.» mi dice accarezzandomi la guancia dolcemente e regalandomi un sorriso rassicurante.
Se non ci fosse lui, sarei già impazzita. Sono felice che il nostro rapporto non sia mutato con l'arrivo di Henry, al contrario sia diventato ancora più speciale, lui è diventato più protettivo nei miei riguardi questo si, ma non si è mai allontanato da me e mai ha cercato di ostacolare le mie decisioni, le ha sempre appoggiate.

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