Capitolo sei - Ballo con ospite a sorpresaEmma's POV
Ho passato l'intera giornata a prepararmi per il grande ballo della mia amica Regina, o meglio a farmi preparare da lei stessa in persona, per il suo grande ballo. Un ballo in grande stile che tiene in casa Mills, visto che ha una casa immensa e decisamente meravigliosa, per ufficializzare il suo matrimonio con Robin. A dirla tutta Regina non avrebbe voluto fare questo ballo in grande stile e ufficializzare la cosa, ma sua madre Cora ha insistito affinché invece tutti sapessero e che se non avessero detto nulla, avrebbero fatto brutta figura e che la loro famiglia non si può permettere di essere sulla bocca di tutti. Almeno ha avuto la parola decisionale su come organizzarlo, invitando chi volesse lei e gestendo l'evento come lo volesse lei.
Se devo essere sincera per questo evento ho osato un po' troppo. Nessun abito alla bottega in città ha attirato la mia attenzione e così Regina esausta per i miei gusti difficili, alla fine ha trovato la soluzione adatta a me. Un abito che ha comprato in uno dei suoi viaggi in giro per il mondo, a Parigi con la precisione, che non ha mai indossato perché non troppo nel suo stile. Rosso, ampio alla fine di esso e con il corsetto decisamente stretto per i miei gusti, mi schiaccia decisamente la vita e anche se lo indosso solo da cinque minuti già lo vorrei togliere per respirare. Per non parlare della scollatura particolarmente audace. Però devo ammettere che mi calza a pennello, sembra disegnato per me e l'ho capito subito, se pur non mi intendi per niente di moda. La modaiola è Regina, è lei quella con classe e stile, con eleganza. Potrebbe benissimo indossare uno straccio e lo saprebbe portare con estrema bellezza. La invidio un po' per questo... Ma questo vestito, bé mi fa decisamente sentire bella. L'acconciatura che ho poi si sposa perfettamente con esso, uno chignon e alcune ciocche ribelli invece lasciate cadere davanti agli occhi.
Sia le mie sorelle, sia Regina mi hanno fatto i complimenti, compreso mio figlio Henry, il quale con la sua vocina mi ha detto: "Mamma tu tupenda" facendomi venire voglia di abbracciarlo forte e stringerlo come non mai, non l'ho fatto solo perché é impossibile quasi muoversi con esso e perché lui non me lo avrebbe permesso, inizia a odiare baci e coccole, almeno che non sia lui a chiederle.
Regina comunque è altrettanto bella per questo ballo in suo onore, sono sicura che Robin resterà senza fiato non appena la vedrà. Un vestito bianco, che scende morbido lungo i suoi fianchi, decisamente meno stretto del mio e infatti la sta inviando terribilmente per ciò, con dei brillantini che lo mettono decisamente in risalto e anche il corpetto ha una fascia sulle spalle con i brillantini, anche i suoi capelli sono legati, ma in un morbidissimo chignon con dei piccoli ciuffi che escono da esso, che la rendono sbarazzina, ma elegante.
Mia sorella Elsa poi non è da meno, ci sarà anche Graham alla festa e ha voluto fare bella figura su di lui, anche se decisamente non ne ha bisogno, lui già pende dalle sue labbra. È completamente cotto. Fatto sta che si è impegnata parecchio, si è fatta una treccia laterale come acconciatura e invece addosso ha un vestito azzurro, che scende stretto e modella benissimo il suo corpo snello ed è di colore celeste, con dei brillantini qua e là sulla gonna a risaltarlo. Le sta divinamente e anche esso sembra stato disegnato per lei. Se Graham non fosse già cotto a puntino, sicuro vedendola vestito così, lo sarebbe ancora di più.
Prima di uscire per andare a casa di Regina e attendere gli ospiti, mi guardo un'ultima volta allo specchio e poi esco.
Non appena arriviamo Robin è già un casa nel suo vestito elegantissimo come non l'ho mai visto, ma sta decisamente bene e sembra un principe. Ha un camicia bianca e sopra un gilet blu chiaro che si sposa perfettamente con i suoi colori e soprattuto con l'azzurro chiaro dei suoi occhi. Mi diverto a vedere la mia amica restare quasi senza parole quando lo vede, ma lui altrettanto.
«Chiudete la bocca entrambi o vi entra qualcosa» gli dico per provocare, so che posso farlo, che posso permettermelo.
«Swan fossi in te non parlerei...» mi risponde Regina prontamente, é anche per questo che siamo amiche, lei ha sempre la battuta pronta e sa tenermi testa, mi dice sempre le cose come stanno, a costo di ferirmi, senza peli sulla lingua, siamo davvero uguali in questo. Io anche sono esattamente così.
«Cosa intendi?»
«Vedrai presto di cosa parlo» e si allontana con Robin sotto braccio, qualche primo ospite è già iniziato ad arrivare e loro due devono fare i perfetti padroni di casa e accoglierli.
La guardo raggiungere la porta e non capisco davvero a che cosa si riferisca e non amo restare con il dubbio sulle cose, a dire il vero lo odio profondamente.
Per fortuna riesco a distrarmi facilmente e non pensare più alle parole di Regina. Non ho un accompagnatore con cui parlare, la mia amica è la protagonista della festa ed è giustamente impegnata a salutare tutti, Elsa è sparita chissà dove, forse è arrivato Graham ed è con lui... Così mi reco al buffet per prendere qualcosa da mangiare, sapendo che sicuramente ha pensato Regina a tutto e quindi sarà buonissimo, niente di troppo aristocratico e qualcosa da bere che non sia solo spremuta d'arancia.
Voglio poi recarmi in giardino a prendere un po' d'aria, per quanto fuori l'aria sia decisamente pungente, dentro fa decisamente troppo caldo. Preferisco un po' di freddo.
Arrivo fuori con il mio piatto attenta a non romperlo o Cora sarebbe capace di farmelo ripagare con l'interessi, e un flûte in mano per sedermi sul dondolo che so esserci in giardino, quando una voce molto famigliare cattura la mia attenzione.
Quella di Killian Jones.
Cosa ci fa lui qui?
E poi mi tornano in mente le parole di Regina sul rimanere sorpresa e non di parlare troppo. Ha invitato Killian senza dirmi nulla.
Ora capisco perfettamente anche quel suo discorso di oggi pomeriggio, quello scambio di chiacchiere innocue che abbiamo fatto mentre ci vestivamo. Non ha fatto altro che nominarlo e inserirlo nei suoi discorsi, non ha fatto altro che chiedermi, ancora una volta, del nostro pomeriggio insieme avvenuto solo pochi giorni prima. Tra l'altro alla fine non gli ho nemmeno restituito la giacca... Una volta arrivati a casa mia, sono stata travolta da mio figlio e i suoi racconti e non solo, ha parlato molto anche con Killian, che quando si è fatta l'ora di cena, lui è andato via senza riprendersela o meglio io di ridargliela.
Devo dire che mi ha piacevolmente sorpreso il fatto che da subito è entrato in sintonia con Henry, ci sa decisamente fare con i bambini e soprattutto Henry è rimasto affascinato da lui. Ma come ha detto Regina oggi pomeriggio, nei tanti argomenti in cui discorso era proprio Jones, che è normale che mio figlio lo adori, visto la sua aria misteriosa e un uncino al posto della mano, che lo fa sembrare molto un pirata. Henry adora le storie sui pirati, qualunque storia a dire il vero, ma in particolare modo quelle sui pirati. E come darle torto a Regina?
«Swan ti rendo pensierosa?» mi dice l'uomo avvicinandosi a me con il suo sorriso a trentadue denti, quello che mette in risalto la sua dentatura perfetta e il suo sorriso, oltre che la sua faccia da schiaffi. Io infatti non so se essere affascinata da esso o irritata.
Ma che sto dicendo? Irritata ovviamente. Irritata anche da ciò che ha detto. Arrogante e sbruffone come sempre del resto.
«No ovviamente, non pensavo a te! Che ci fai qui?»
«La tua amica ha invitato anche me, oltre Graham. Penso che volesse farci rincontrare sai? Parli di me con lei?» mi chiede ancora com quel sorriso ironico e divertito.
Mi irrito ancora di più.
«NO! Per mia fortuna non sei al centro dei miei pensieri»
E con fare deciso mi dirigo nuovamente dentro, cinque minuti con lui e già ha avuto la capacità di farmi innervosire più di quanto già non fossi, visto che a questi eventi mi sento davvero un pesce fuori dall'acqua. Se sono qui è solo per la mia amica.
Anche se adesso una ramanzina non gliela toglie nessuno. Come le è venuto in mente di invitare Jones? Come?
La vedo chiacchierare da sola con Robin e mangiare qualcosa insieme a lui e quindi mi avvicino per parlarle, approfittando che nessuno è con loro per congratularsi.
Non appena mi vede sorride e immagino che abbia capito perfettamente, dal mio sguardo, che mi sono accorta della sua sorpresina.
Tanto che è lei a parlare per prima, non lasciandomi modo di farlo.
«Oh andiamo Emma, non fare quella faccia! Lo so bene che ti fa piacere che lui sia qui... Ho visto come vi fate gli occhi bramosi e dolci e l'ho notato semplicemente in quei cinque minuti che sono stata con voi in città.» mi dice
«Io non faccio gli occhi bramosi» rispondo secca, alterata dalla sua affermazione. Non ho mai fatto gli occhi dolci a Jones. O forse sì? Ma no, ovvio che no, c'è stato solo un momento quando eravamo soli in cima alla città che ho pensato che lui non fosse l'uomo che appare, ma è stato solo un attimo e ciò non vuole dire nulla, assolutamente nulla. Regina é fuori strada, completamente.
«Tu forse no, ma lui si!» ribatte ancora lei, vuole sempre avere ragione. Ciò mi irrita e questa sera mi irrita tutto. Perché sono venuta? Ah già, per la mia amica che la principale causa della mia irritazione...
«Oh avanti Emma, dagli una chance. Non è così male se lo conosci meglio e ti potrebbe anche sorprendere» interviene nella conversazione Robin. Ci mancava solo lui adesso. E poi che cosa ne sa? Lo conosce?
«Ha una tenuta a Londra dove vivono i miei, da ragazzi abbiamo spesso giocato insieme. Lui e Liam mi hanno insegnato tante cose e io ho insegnato loro a tirare con l'arco. Ci siamo persi dopo la morte del fratello e la scomparsa della sorella, ma ritrovandosi qui abbiamo riscoperto un po' della nostra amicizia. È un brav'uomo, colto e intelligente, ha solo sofferto tanto. Prima della tragedia famigliare che l'ha coinvolto non era così donnaiolo, al contrario... E secondo me non lo è nemmeno adesso. Ha solo bisogno di una donna che lo porti ad amare di nuovo. Sai di Milah no?» Mi racconta inoltre, delle loro gite in barca, delle giornate fuori in cerca di avventura e i guai in cui si sono cacciati spesso e poi messi in punizione. Mi racconta di Killian e della sua gioia di vivere e di come pendesse dalle labbra del fratello e del suo fare protettivo con sua sorella.
Annuisco e mi sorprendo allo stesso tempo di come Robin, il mio amico di infanzia lo conosca così bene. Ha fatto un quadro positivo ed elogiante di Killian che quasi lo vedo nuovamente con occhi diversi, come l'ho visto nel nostro pomeriggio di confidenze. Quasi rivedo il Killian allegro che ha scherzato, giocato e scherzato con mio figlio come se niente fosse, come si conoscessero da sempre.
E se fossi io a sbagliare con lui? Forse sono io che ho paura di fidarmi e rimanere delusa. Di nuovo. Forse sono io che non voglio legarmi a nessuno e allontano ogni possibilità di conoscere nuove persone. Forse sono io che sono troppo selettiva e critica.
Non rispondo nulla ai due e me ne vado, continuando a rimarginare sulle parole di Robin e ciò che mi ha rivelato su Killian, se pur conoscessi la sua storia. Ma tante cose che mi ha detto sulle loro avventure non le sapevo, come non sapevo molto sul suo rapporto con i fratelli.
Ad avvicinarsi a me e distrarmi dai miei pensieri, è un giovane che ho già notato in altre feste, ma che so essere il classico tipo che ci prova con tutte e che viene a questi balli con l'unico scopo di rimorchiare, tra l'altro ho avuto modo di parlarci una volta e l'ho trovato estremamente noioso e banale. Fatto sta che per gentilezza lo saluto e sto per andarmene poco dopo, ma lui mi afferra per la mano senza che io possa rendermi conto, siamo già in pista e per forza di cose dobbiamo ballare. Io sono una pessima ballerina tra l'altro, quindi già non ho per niente voglia di ballare, figuriamoci con lui. A questo punto preferisco di gran lunga la faccia strafottente di Killian, almeno parlare con lui è piacevole.
E mi maledico mentalmente per quel pensiero...
Tra l'altro il damerino balla peggio di me e mi ha già pestato i piedi più volte. Mi ha preso alla sprovvista o non mi sarei ritrovata in questo pasticcio. Questa serata sta andando di male in peggio...
Non solo sono irritata perché la mia amica mi ha taciuto la presenza di Killian, adesso sono a ballare con uno che non sopporto e a pensare invece a quel pirata da strapazzo dagli occhi celesti a cui non voglio pensare e a cui non avrei pensato se non stessi in questa situazione.
Non dovevo proprio venire a questa festa mi sa.
Tra l'altro il tizio mi sta parlando di qualcosa di cui io non sono minimamente interessata e mi sta solo rimbambendo di chiacchiere inutili.
«Love, qui sei! Possibile che ti lascio un attimo da sola e qualcuno ti si mette alle costole? Piacere, sono Killian Jones, il suo fidanzato.» dice Killian rivolto prima a me e poi rivolgendo lo sguardo verso l'uomo con cui sto ballando.
E sono felice che sia corso in mio aiuto, probabilmente il mio sguardo diceva chiaramente "SOS" e il damerino concentrato a raccontare nemmeno si è accorto di ciò. Meglio così.
«Sei fidanzata?» si stupisce della cosa, effettivamente non ho l'anello al dito e lo avrà notato.
«Si, non è ancora ufficiale, ma lo sarà presto! Andiamo, love.» io non avrei saputo che cosa rispondere, ma Killian taglia corto e mi porta via da lì, afferrando la mia mano e conducendomi verso il giardino.
Solo una volta che siamo nel punto esatto dove ci siamo salutati questa sera, lui lascia la mia mano e io guardo davanti a me, alla fontana poco distante che sta sprigionando i suoi schizzi, illuminata solo dalla luna che ormai fa capolino nel cielo. È uno spettacolo bellissimo.
Nessuno dei due però dice una parola.
«Non dico tanto, ma almeno un grazie per averti liberato da quel damerino me lo merito» è lui a prendere la parola per primo e io finalmente mi volto per guardarlo e mi accorgo che mi sta guardando già a sua volta.
Alzo gli occhi al cielo e lo ringrazio, non distogliendo il contatto visivo con il suo viso e i suoi occhi.
«Anche se, come minimo per averti salvato i piedi e per averti salvata da un terribile mal di testa, merito altro...» porta prima la mano dietro l'orecchio, come se fosse imbarazzato, ho notato che lo fa sempre quando è nervoso, per poi spostarla verso le sue labbra...
E io lo prenderei nuovamente a schiaffi, mi sta sfidando, vuole che io lo baci.
«Penso che un grazie sia sufficiente, anche perché non ti ho chiesto io di venire in mio soccorso, magari mi stavo divertendo a ballare con lui» lo provoco, se lo merita visto ciò che mi ha detto.
«Lo capisco, pensi che sia troppo per te e poi non resisteresti al mio fascino e al desiderio di farlo ancora...» e ancora una volta mi provoca, mi sfida apertamente stavolta, ignorando completamente ciò che gli ho detto, dando per scontato che io fossi annoiata dal damerino. Dando per scontato che la sua presenza invece è gradita. Vorrei prenderlo a schiaffi, ma non lo faccio, al contrario lo provoco a mia volta.
«Forse per te è troppo Jones...» gli dico, mentre il suo sguardo malizioso, fa vibrare il mio corpo al punto da accettare la sua sfida.
Lo afferro per il colletto della camicia e lo bacio. Senza rendermene conto.
Muovo la mia bocca sulla sua e ben presto lui inizia a fare lo stesso. Se in un primo momento é rimasto sorpreso per la mia intraprendenza, poco dopo inizia a ricambiare a sua volta, insinuando la sua lingua all'interno delle mie labbra alla ricerca della mia. Gliela faccio trovare ed esse iniziano una danza senza fine.
Le mie mani sono ancora sul colletto della sua camicia, le sue sono sul mio collo e lo accarezzano dolcemente. Suadenti.
Cavolo se sa baciare bene. Le sue mani poi sono così calde...
Un barlume di lucidità, ma anche la necessità di riprendere fiato, mi fanno allontanare da lui.
Non doveva succedere, non dovevo baciarlo, perché mi rendo conto che mi è piaciuto maledettamente e che ho i brividi lungo la schiena. La paura torna a impadronirsi di me e sono andata io stessa a cercarmi il pericolo come una stupida.
«È stato...» prova a dire lui, mentre ancora non ci siamo allontanati completamente.
«Un qualcosa che non accadrà mai più.» dico io, scappando, scappo sempre quando ho paura.
E scappo letteralmente da lui, rientrando in casa.
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Only a heart full of love is the most precious treasure
Fiksi Penggemar{CaptainSwan AU} Storybrooke, anno 1800. Emma Swan è una ventenne ribelle, vuole vivere di avventure, ma un errore fatale la costringe a rimanere nel suo paesino, con cinque sorelle, un figlio, una madre petulante e concentrata solo a far accasare...