Capitolo undici - In assenza di teEmma's Pov
Sto facendo di tutto per non pensare a lui, per non fermarmi a pensare. Ho passato un intero week end ad aiutare mia madre in cucina, ho giocato con Henry a qualsiasi gioco mi proponesse, ho tirato con l'arco con Merida, ho pensato anche di andare a caccia con mio padre, nonostante non ami la caccia... Alla fine non sono più andata, per dedicarmi ad altre attività. Faccio di tutto per essere impegnata durante il giorno, ma anche per arrivare alla sera che sono troppo sfinita per concentrare i miei pensieri su di lui.
Non sono ancora riuscita a dimenticarlo. É passata una settimana da quando è andato via senza dire nulla, senza lasciare la minima traccia di sé e io ancora non sono riuscita a superarlo.
Lo so, non ci vuole certo una settimana per superare una delusione d'amore, probabilmente ci vogliono mesi, ma io vorrei smettere di pensare a lui, adesso. Non sopporto questo dolore al centro del petto, che non mi lascia stare. Ogni volta che mi fermo per soli cinque secondi, torna a occupare i miei pensieri, qualsiasi cosa me lo ricorda. Mio figlio poi, mi chiede sempre quando possiamo tornare a giocarci e io ho saputo solo rispondergli che probabilmente non accadrà molto presto, perché è partito per un viaggio e non sa nemmeno lui quando potrà tornare, ci è rimasto male, anche il mio piccolo ometto ci è rimasto male, ma a differenza mia é riuscito a superare la delusione più facilmente. Vorrei avere la forza di spirito di un bambino, il quale vede sempre tutto a colori e non riesce a essere triste per troppo tempo, poi c'è sempre qualcosa di nuovo che lo fa tornare a sorridere.
Vorrei sapere perché non può essere così facile per i sentimenti.
Insomma, cerco di stancarmi durante il giorno per non dover pensare a lui durante la notte, ma è impossibile. Ogni volta sera, appena appoggio la testa sul cuscino, mi giro e rigiro nel letto nel tentativo di prendere sonno, ma non accade, perché automaticamente penso a lui. Ripenso ai momenti vissuti insieme, ai suoi baci, ai nostri baci, alla confidenze e mi tormento. Mi tormento perché non riesco a capacitarmi la sua fuga, possibile che mi abbia solo presa in giro? Possibile che dopo ciò che ci siamo confidati, detti, lui sia scappato così? Non riesco a crederci, non voglio crederci, ma è purtroppo la dura realtà e forse prima l'accetto e prima riuscirò a voltare pagine e ricominciare.
Ogni sera penso a lui e continuo a pensarci fino a che non crollo addormentata per disperazione. Se fosse per il mio cervello continuerebbe a farmi pensare in interno a lui.
Lui. Già. Cerco di non dire più il suo nome nel tentativo di dimenticarlo prima, ma so benissimo che è inutile.
Killian Jones non occupa solo i miei pensieri, occupa il mio cuore.
Ovviamente ogni volta che mia sorella prova a parlarmi io la respingo. O meglio, faccio di tutto per evitare di parlarne, so che mi vuole solo aiutare, stare vicino, ma non sono il tipo di persona che si piange addosso, piuttosto preferisco mantenermi impegnata e non pensare, preferisco erigere muri, piuttosto che piangere e tormentarmi. É il mio modo per difendermi e lei lo sa, mi conosce meglio di chiunque altro, ma vorrebbe comunque che io mi aprissi, che le confidassi i miei pensieri, dice sempre che parlare con chi amiamo ci fa sentire meglio, gran parte del dolore sparisce, forse ha ragione... Ma io preferisco scappare dal dolore. Preferisco scappare da lui, piuttosto che affrontarlo e ritrovarmi a piangere.
«Emma, come stai oggi? Ho sentito che stanotte hai avuto il sonno molto agitato e...» eccola tornare all'attacco, il problema di dormire in camera con mia sorella é che non le posso nascondere niente, effettivamente stanotte quando ho preso sonno, ho fatto degli strani sogni e ovviamente era presente Killian. Non so nemmeno io esattamente che cosa abbia sognato, era talmente confuso che nemmeno lo ricordo, ho solo visto Killian sulla sua nave, preoccupato e con una spada in mano, pronto a uccidere qualcuno... Immagino che io mi sia lasciata influenzare dai suoi racconti e poi davvero non ricordo altro. Mi ha solo innervosita il fatto che adesso non solo occupa i miei pensieri, mi venga a tormentare anche nei sogni.
«Sto bene, ma come te lo deve dire? Io e Jones ci siamo solo divertiti insieme, l'ho già dimenticato. Pensavi davvero che fosse una cosa seria? Be, ti sbagli, siamo stati chiari fin dal principio, era solo un gioco... Baciava molto bene, mi dispiace solo per questo che se n'è andato. Comunque non mi doveva nessuna spiegazione, non stavamo insieme e non ci eravamo promessi nulla che puro e sano divertimento.» non è vero, non è assolutamente vero, perché non ci siamo solo divertiti, almeno da parte mia non è mai stato solo divertimento, forse inizialmente ci è stata una forte attrazione fisica, ma poi conoscendolo meglio, frequentandolo ho perso la testa. Ma devo far credere a mia sorella il contrario o non smetterà mai di tormentarmi con questa storia.
«Guarda che Killian non sembrava proprio che stesse giocando con te. Graham mi ha detto che non l'aveva mai visto così preso da una ragazza, come lo era con te. Forse c'è una spiegazione dietro, forse non ti ha detto nulla per altri motivi.» prova a cercare di spiegarmi mia sorella, lei e la sua buona fede, lei e il vedere del buono in tutto. Secondo il suo punto di vista c'è sempre un'altra spiegazione, ma spesse volte non c'è. Per fortuna lei ha trovato Graham che non ha intenzione di ferirla.
«Elsa, smettila di provare a vedere del buono in tutti. Tra me e Killian non c'era niente, abbiamo solo fatto del sano sesso, molto appagante tra l'altro, ma nulla di più. Smettila di provare a giustificare la sua fuga, si sarà solo stancato di fare sesso con me e sarà andato a cercarlo altrove... Ha fatto bene. Ora chiuso l'argomento, okay?» mento per farla smettere di parlare di Killian, quando sono così esplicita si imbarazza e io l'ho fatto di proposito per chiudere la conversazione.
Tra l'altro sono anche in ritardo, devo andare a finire di prepararmi per vedermi con Neal. Henry e Neal stanno legando molto e continuano a vedersi sempre più frequentemente. Quindi, lascio mia sorella prima che possa aggiungere altro e mi dirigo in camera, per finire si sistemarmi e per preparare Henry, ci incontriamo con suo padre nel bosco. Non sono ancora pronta a far sapere a tutti che sto provando a far ricucire il rapporto tra Neal e suo figlio. Ho chiesto anche ai miei genitori di tenerselo per sé, almeno finché non mi accerti che Neal abbia buone intenzioni e non decisa di scappare nuovamente. Non sembra a dirla tutta, anzi, si sta impegnando seriamente a fare il padre, ma la prova ancora non è superata del tutto.
Il pomeriggio in compagnia di Neal passa piacevolmente, Henry inizia sempre di più ad affezionarsi a lui e mi rendo conto che anche lui, si affeziona sempre di più a Henry. Per tutto il pomeriggio non ha fatto altro che giocare con lui, quasi come se io non ci fossi, come se io non fossi presente alla giornata e fosse dedicata solo a loro due, padre e figlio. Ed è bellissimo vederli interagire.
Henry sembra molto felice e di conseguenza lo sono anch'io.
Non si è fermato un attimo e ha corso per tutto il bosco per l'intero pomeriggio, così al momento di tornare a casa, si addormenta tra le braccia di Neal.
«Non sento più Henry, parlare di quel tuo fidanzato, non sono affari miei... Lo so, ma ho avuto la sensazione che non vi vedete più. È finita?» chiede mentre ci incamminiamo, sembra più che altro preoccupato per me, più che curioso. Forse non sono poi così brava a mascherare le mie emozioni, visto che si è accorto perfino lui che ho qualcosa che non va.
«Non ho voglia di parlarne sinceramente» dico ed è la verità, non è che non voglia aprirmi con lui, potrei anche farlo, visto quanto sia sincero il suo approcciarsi, o quanto meno mi sembra, ma non voglio proprio parlare di Killian.
«Chiedo venia, non sono affari miei. Però sappi che sei hai voglia di un amico, io ci sono.» mi dice e mi sorride sincero, io non posso far altro che ricambiare. E ammetto che si sta dimostrando anche un buon amico, solo che sono io che ancora non riesco a fidarmi ciecamente di lui e il fatto che io sia ancora una volta rimasta ferita da chi amavo, non aiuta di certo a lasciarmi andare tanto facilmente. Sono sempre stata restia a lasciarmi andare, adesso che sono stata nuovamente ferita, lo sono ancora di più.
Arriviamo davanti casa e vedo prontamente uscire mia mamma per venire a prendere Henry e lasciarci soli a salutarci, lo capisco dal suo sguardo e la cosa mi farebbe alquanto irritare se non dovessi dire una cosa a Neal. Così scaccio quei pensieri e mi concentro sul ragazzo davanti a me. Nel tragitto verso casa non abbiamo parlato molto, ma io ho riflettuto su una cosa e voglio dirgliela, so che lo renderebbe felice e sarebbe l'ennesima prova, la prova finale.
«Che ne dici se domani torni a giocare con Henry, magari solo voi due da soli e poi... Poi a fine serata gli diciamo insieme la verità?» gli chiedo, scrutando attentamente il suo sguardo, per coglierne un minimo di incertezza, ma non noto nulla di tutto ciò, al contrario si apre in un sorriso e mi guarda con gli occhi che brillano.
«Non desideravo altro che ciò, Emma. Mi hai reso felicissimo.»
«Allora, sii puntuale domani.» gli dico semplicemente io, prima di salutarlo. Noto che lui vorrebbe darmi un bacio sulla guancia, ma prima che lo faccia rientro in casa, facendolo rimanere un po' deluso da ciò, solo che io non voglio dargli false speranze, anche se si tratta di un innocuo bacio sulla guancia. Mi ha confidato i suoi sentimenti, quindi forse non sarà così semplice essere amici, nonostante io lo voglia e anche lui si sta impegnando per esserlo. Però la priorità ce l'ha Henry e prima di tutto dobbiamo pensare solo ed esclusivamente a lui.
Ceno insieme alla mia famiglia e poi me ne vado a letto, sono sfinita, sono giorni che dormo male, che non faccio che tenermi occupata per non pensare a Killian, e ora sento gli occhi chiudersi da soli. Mi addormento senza nemmeno rendermene conto.
Solo che nel cuore della notte, come accade spesso ultimamente mi sveglio nervosa, agitata per gli strani sogni che faccio, per fortuna, riesco a non urlare, per non svegliare tutti in casa, ma mi tiro su nel letto sudata e sconvolta.
Naturalmente ho svegliato mia sorella Elsa. Mi guarda preoccupata e si avvicina a me per abbracciarmi.
«Emma... Non tenerti tutto dentro, sono qui. Parlami.» mi dice mentre mi accarezza i capelli nel tentativo di calmarmi.
«Avevi ragione, sono innamorata di lui, contenta ora?» dico ancora agitata, con un po' di rabbia, non ce l'ho con mia sorella, ovviamente, ma in quel momento sento tutta la delusione, la frustrazione, il dolore venire a galla e ora che lo sto ammettendo ad alta voce, fa ancora più male, maledettamente male. Sono innamorata di Killian Jones e lui mi ha abbandonato. Non potrò mai ricucire questa ferita. Mai.
«No che non sono contenta, stai male, stai soffrendo terribilmente, come pensi che io possa essere contenta?» mi risponde mia sorella, non alza il tono della voce non è da lei farlo, ma è seria in volto, lo percepisco ancora di più quando incrocio i suoi occhi.
«Scusa, sono pessima. Tu cerchi di aiutarmi e io me la prendo con te. Non è vero che io e Killian abbiamo... Non è successo niente a parte qualche bacio. Pensavo che fosse quello giusto, quello giusto, capisci? Io... Che paradosso. Io pensavo che Killian Jones fosse quello giusto. Io capisci? Io che non ho mai creduto nell'amore e le esperienza di Neal mi ha fatto capire ancora una volta che non esiste, però poi che faccio, vado a innamorarmi di un idiota strafottente e donnaiolo, per ritrovarmi a soffrire. Quanto sono scema?» finalmente riesco a tirare fuori tutto ciò che penso, tutto il mio dolore, la mia sofferenza e devo dire che mi sento molto meglio, adesso che mi sto aprendo con mia sorella, mi sento già meglio. Forse ancora una volta ha avuto ragione lei, parlarne aiuta sempre e devo imparare a farlo più spesso, se pur non è facile per me esprimere le mie emozioni, i miei sentimenti di amore o dolore che siano.
«Non è colpa tua, Emma, non è un male innamorarsi, anche se poi si soffre, fa parte della vita e non puoi evitare di farlo, non puoi impedire al tuo cuore di battere, è necessario per respirare e non puoi quindi di conseguenza impedire al tuo cuore di innamorarsi, é come farlo smettere di farti vivere. Innamorarsi fa soffrire, ma fa anche sentire terribilmente vivi. Ed é bello. Non privarti di questo Emma, non privarti dell'amore solo perché hai sofferto e stai soffrendo, probabilmente Killian non era quello giusto, ma arriverà quello perfetto per te.» mi dice mia sorella con il cuore in mano, sa che in questo momento non ho bisogno di sentirmi dire altro, non ho bisogno di sentire che Killian magari tornerà o é andato via per chissà quale ragione, ma non per me... Sa che in questo momento ho semplicemente bisogno di essere capita, compresa, rassicurata e le sue parole sono così sincere che io quasi ci credo, si per una volta voglio credere che sia vero, voglio credere che sia vero che da qualche parte nel mondo c'è il mio vero amore e sta pensando a me.
Non ho voglia di parlare ancora, ho la testa che mi scoppia e ho ancora l'agitazione nel prendere sonno, nonostante sia stanca, e ripetere lo stesso sogno. Così chiedo a Elsa di unire i nostri letti e dormire abbracciate, accetta subito. Cercando di non far troppo rumore spingiamo i nostri letti vicini e lei mi prende la mano per farmi addormentare serena.
Ci riesco. Il maledetto sogno di Killian con due occhi iniettati di sangue, pronto a uccidere qualcuno, due occhi celesti come il mare, che incutono timore e celano solo vendetta, per quella sera, non mi tormenta più.
STAI LEGGENDO
Only a heart full of love is the most precious treasure
Fanfic{CaptainSwan AU} Storybrooke, anno 1800. Emma Swan è una ventenne ribelle, vuole vivere di avventure, ma un errore fatale la costringe a rimanere nel suo paesino, con cinque sorelle, un figlio, una madre petulante e concentrata solo a far accasare...