Le mie conferme peggiori.(Capitolo 11 parte 2)

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"Jay.." Deglutii "Sei tu?.."
Silenzio.
Will prese il coltello accanto senza fare alcun minimo rumore.
Cercavo di non far sentire i miei sospiri.
"Restiamo seduti."ordinò bisbigliando Will.
"ho paura"ammisi tremante.
"Rilassati, sono il tuo scudo".
Mi strinsi a lui, cercando di mantenere la calma.
Sentivamo i passi ma nessuno dei due aveva intenzione di alzarsi.
"Se restiamo bassi forse non ci vede"
Ancora non capivo a chi si riferisse.
"perchè non ci uccide e basta?Tutta questa ansia mi sta facendo impazzire!"
"Non lo farà.Credo che in cuor suo non ne abbia il coraggio." Fece combaciare le nostre mani per poi intrecciarle insieme.
"Chi è?"
"Indovina."
"NON È IL MOMENTO WILL"alzai un pò il mio tono severo.
"Dave, chi sennò?"
Quasi speravo stesse parlando di Jay.
E perchè speravo fosse Jay?
Ero già cotta di Will, ma in ogni caso speravo con tutta me stessa che Jay stesse al sicuro.
Forse perché un pò gli volevo..bene.
"Mi stai strozzando Will"
"Oh, scusa!" Si finse dispiaciuto.
Dave uscì da dietro quei maledetto cespugli, finalmente.
Automaticamente Jay mi buttò sul suolo umido e lui sopra di me.faccia a faccia.
Pochi centimetri di distanza dalle sue labbra.
Le sue morbide labbra.
I suoi capelli biondo cenere lunghi, (ma non troppo)erano ancora più belli visti da così vicino.
I suoi occhi poi, due zaffiri.
Erano così belli, così perfetti con le giuste sfumature argentee.
Mi sembrava fosse passata una vita.
Mi scese una lacrima, lui delicatamente mi asciugò il viso attento a non fare alcun rumore.
"Ti amo"mi sussurrò.
"Anch'io Jay"
Silenzio.
Perchè avevo detto "Jay?".
Mi corressi subito.
"Sto scherzando scemo"ma era troppo tardi.
Si spostò non curante del rumore e si mise in piedi.
Dave era sparito.
"Andiamo"disse secco.
Mi alzai e continuammo fino alla cornucopia.
"Will non volevo"
...
"Ti prego, guardami"
Ancora niente.
"Parlo con te"
...
Rinunciai all'idea di continuare non appena accellerò il passo passandomi davanti.
"Quanto sei stupido!"
E continuai per un pò cercando di smuoverlo dai suoi pensieri.
Ma niente, zero.
"Ti hanno tagliato la lingua?Rispondimi!"
Si voltò in preda ad un esaurimento nervoso mi spinse, scaraventandomi a terra e con il coltello puntato alla gola mi disse "Smettila".
Tutto qui.
Poi pian piano si alzò, ma io restai lì.
Non riuscivo ad alzarmi.
Non avevo la forza.
Restai lì mentre lui camminava verso i favoriti posti a un paio di metri dalla mia postazione.
In quel quarto d'ora sentii solo urla.
Non avevo la forza per alzarmi.
Era tutto inutile.
Poi qualcosa, o meglio qualcuno, mi fece risvegliare da quel lungo 'sonno'.
Jay stava urlando pietà.
Riuscivo a sentire tutto dal mio perfetto nascondiglio.
Mi alzai, presi i coltelli e a passo svelto li lanciai in direzione dei due favoriti.
Uno cadde, ma l'altro mi intercettò e cercò di avvicinarsi a me.
Corsi come il primo giorno, come se stessi librando in aria.
Troppo veloce da prendere.
Troppo astuta per scappare.
Non so come si chiamasse ma il favorito era davvero veloce.
Forse un pò troppo stupido però.
Mi avvicinai con cautela a lui.
Credeva di avermi in pugno ma proprio quando stava per colpire con il suo tridente ecco la cara e attesa pugnalata da dietro.
Bisogna sempre guardarsi le spalle, amico.
Spara il cannone, due volte.
"Meno due"penso.
"Jay caro, colpire un pò prima no?"
"Si dice grazie Sweet"
"Ma grazie!"
Ci abbracciammo e per un attimo dimenticammo dell'arena e di tutto.
"Dov'è Will?"chiese tranquillo.
Mi sciolsi dall'abbraccio.
"N-non lo s-so.Credevo fosse con te." Mi scese una lacrima al pensiero che il secondo colpo di cannone fosse per lui.
NO MI RIFIUTO DI PENSARE QUESTO!
NO NO!
NO!
IO LO AMO NON VOGLIO PERDERLO
NO NO!
ME, UCCIDETE ME MA NON LUI.
UCCIDETEMI
HO BISOGNO DI LUI.
WILL DOVE CAZZO SEI?
WILL.
Sono solo pensieri, vorrei urlare, ma non posso.
Non dopo quel "Smettila."che mi ha procurato seri danni.
Lo amo con tutto il mio cuore.
Non voglio PERDERLO.
Non POSSO.
Mi concedo qualche secondo, e senza ulteriori indugi, prendo il coltello e lo porgo a Jay.
"Sono a posto con le armi Penny HAHA"sì, ridi pure.
"Uccidimi"ordino."Se lui muore tu uccidimi".
"Ma lui non è morto, Penny"dice rassicurandomi.
"AH NO?"alzo il capo e grido con tutta la rabbia che riesco a far uscire.
"Vado a cercarlo"abbozza un sorriso e corre verso i boschi.
"Non voglio perderti di nuovo, Jay"
Purtroppo l'ho detto a me stessa, che a lui.
Era già troppo distante per sentirmi.
Troppo per capire come realmente stavo.
--
Passarono 5/6 giorni da quel "Vado a cercarlo".
Jay non tornò mai più.
Chissà perché, ma aveva deciso di non tornare.
Chissà dov'era.
Cosa faceva.
Se era ferito..o stava combattendo.
'Se era morto.'
NO, non era morto.
Il cannone l'avrebbe detto.
Il cielo, a mezzanotte, lo avrebbe acclamato.
Per il suo coraggio.
Per la sua valorosità.
E per il suo sostegno.
Verso il tardo pomeriggio sentii il cannone.
Non sapevo che giorno fosse, nè l'ora esatta, ma quel cannone aveva riportato alla mente tutte le persone che amavo.
Tutte quante.
Tra cui Susy.
Will.
Jay.
Dave.
French.
E avevo paura.
Tanta.
Di perdere alcuni di loro.
Perdere Susy mi ha stravolto.
Poi French, era così dolce, ma così astuta e maligna.
Erbeth, mio padre, Samantah cosa stanno facendo?Dove sono?Ci pensano a me?.
No.
E Kaema?Avrà dimenticato già la ragazza che si è offerta al posto suo.
Quella stupida ragazza che sono io, ingenua e che pensa prima agli altri che a se stessa.
Io non sono fatta per i Giochi, io non sono fatta per i Giochi.
Ho bisogno di figure al mio fianco, no di solitudine.
Dei sorrisi, della mia gente,il mio distretto che anche se vecchio e logoro è pur sempre casa mia.
Voglio tornare a casa.
Lo voglio davvero.
Devo vincere, per me stessa.
Oh, e lo farò.
Cari Capitolini, che i MIEI Giochi abbiano inizio.
Sul cielo quella sera, apparve il volto di Dave, mi voltai subito per non guardare.Socchiusi gli occhi e strinsi i pugni costringendomi a non piangere
e rivolgendo lo sguardo verso i caduti.
Facendo i conti sulle perdite mi accorsi che eravamo rimasti solo io, Will, Jay, Travis, Pansy e il ragazzo del distretto 10.
Solo sei.
Posso farcela.
Per Travis, Pansy e quello non è un problema.
Ma Will.
Jay.
Io..non so.
Jay è un mio carissimo amico.
E Will, beh Will era un tabù.
Ero ancora paralizzata dalla sua voce che chiedeva pietà ma che allo stesso tempo avrebbe voluto uccidermi.
Con quel "Smettila" lo aveva fatto.
Se mi avessero ucciso prima gli altri tanto meglio, non avrei avuto ripensamenti per i miei amici.
Due settimane che sembravano due mesi interi.
Non avevo problemi a trovare il cibo, sapevo trovare le fonti e per questo ero ancora qua.
Un Travis ferito camminava verso il mio nascondiglio.
"Come mi aveva trovata?"mi chiesi.
Presi il coltello, e mi preparai a colpire.
Era ferito gravemente e proprio quando mi alzai lui cadde semplicemente.
"Ho un..un messaggio per te.."
Deglutii.
"Parla"
"Will mi ha detto di dirti che se non ce l'avrebbe fatta..di farti sapere..che mi ha detto..che mi ha riferito..che.."
"PARLA"
"ti ama, è nei guai con Pansy."
Lo presi e provai a bloccare le ferite con le bende che avevo conservato.
Gli diedi anche un pò d'acqua, a piccoli sorsi però.
Si affogò proprio mentre stava per dire altro.
"Lei"
"Sì.."
"Ti ucciderà.Come ha ucciso me è Dave.E come tra poco ucciderà Will."
Accarezzai la sua fronte gelida.
"Combatterò.Per te e Dave.Vi vendicherò, promesso."gli si era illuminato il volto.
"Lo farai?"tossì.
"Sì"
"È stato bello conoscerti.Salutami Will."disse prima di sospirare per l'ultima volta.
"Salutami Will"ripensai e sorrisi a quel suo piccolo e ultimo desiderio.
Chiusi lentamente i suoi occhi e poi mi appoggiai al suo petto e iniziai a piangere e a urlare.
Fino a quando non arrivò l'hovercraft.
"Addio Travis."alzai le tre dita e mi allontanai dritta verso il covo di Pansy, non so dove fosse ma desideravo vendetta, pura e semplice vendetta.

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