21. Differenze

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La voce entusiasta di Layla risuona perfino in corridoio e la si sente parlare di qualsiasi argomento le passi per la mente: dai più assurdi, come gossip di celebrità o eccentriche notizie lette su qualche rivista a quelli più personali, come la descrizione della linea di moda che sta preparando o il racconto di qualche sfilata a cui ha partecipato.

Lucy non ha quasi mai l'opportunità di sentire la sua voce per così tanto tempo e perciò non si perde nemmeno una parola, sfogliando assieme a lei il suo sketchbook e commentando qualche schizzo; ha davvero molto talento e l'amore per il suo lavoro si vede in ogni abito che disegna.

Ma per quanto sia smaniosa di conoscere ogni dettaglio della sua vita oltreoceano, sa che l'unico motivo per cui sua madre non smette di parlare è quello di non darle tempo di pensare al terremoto, poichè, se volesse davvero renderla parte della sua routine, le scriverebbe più spesso o risponderebbe una volta in più al telefono.

Layla è convinta che non parlando della tragedia, essa possa scomparire pian piano dalla mente della figlia, come un ricordo che con il tempo sbiadisce fino a sbriciolarsi. 

Quello che non sa è che Lucy ha anche dei bei ricordi di quei giorni che non vuole in nessun modo dimenticare.

Quando era sotto le macerie, aveva sperato di uscire anche per poter raccontare a sua madre di Natsu, ma ora quel sentimento le provoca una strana sensazione di disagio, come se parlandone ad alta voce perdesse l'intimità che erano riusciti a creare anche in un contesto del genere.

È consapevole di quanto sia ridicolo, ma per il momento non vuole condividere quei momenti con nessuno; nemmeno con Layla.

"È già così tardi!" Esclama la stilista guardando l'orologio. Si alza e velocemente mette tutto in borsa. "Devo spedire dei bozzetti alla sarta e non ho ancora finito di revisionarli".
Indossa il cappotto e toglie i capelli da sotto la sciarpa.
"Ci vediamo domani, tesoro". Le dà un bacio sulla guancia e la stanza torna tranquilla.

Pochi minuti dopo, un infermiere entra per controllarle la flebo e Lucy lancia un'occhiata in corridoio per accertarsi che suo padre non stia arrivando.

"Mi scusi" attira gentilmente la sua attenzione. "Sa per caso se un certo Natsu è ricoverato qui?".

"Cognome?".

"Non lo conosco, ma dovrebbe avere la mia età".

L'infermiere ci pensa un po'. Di pazienti giovani ce ne sono a bizzeffe ed è difficile ricordarsi il nome di tutti. Guarda la ragazza che aspetta trepidante una risposta.
"Il nome non mi dice nulla, ma chiederò ai colleghi se lo conoscono, ok?".

"Può dirmelo quando sono da sola?".

Lui alza le spalle. "Come preferisci".

"Grazie mille per la disponibilità".

Quando arriva suo padre l'infermiere se ne è già andato e Lucy sta leggendo un libro.
Avvicina una sedia al letto e prende posto, dandole una carezza veloce sui capelli. 
L'aria che si respira è totalmente diversa da quando c'è Layla, perchè Jude non parla quasi mai. Se ne sta lì a revisionare fascicoli fino a quando deve andarsene, alzando lo sguardo solo di tanto in tanto.

Le fa davvero piacere che passi a trovarla tutte le sere, ma quel silenzio  le ricorda gli anni trascorsi in una casa vuota ad aspettare che rincasasse, per poi vederlo chiudersi nello studio salutandola a malapena.

Possibile che non abbia nulla da dirle?. Che non senta il bisogno di parlare con la figlia sopravvissuta per miracolo?.

"Come va il lavoro, papà?" Prova.

"Come sempre, Lucy".

"Gli sfollati sono stati sistemati?".

"Sì, domani arrivano i prefabbricati per le ultime famiglie".

Di nuovo silenzio.

"I tuoi esami?" Chiede lui.

"Tutto bene, grazie" e sa che non c'è bisogno di approfondire; lui non la sta già più ascoltando.

Trascorrono in silenzio quasi tutta la sera e mentre Jude si prepara per andarsene, un medico si affaccia alla camera privata.
"Speravo di incontrare proprio lei, signore!" Lo ferma. "Lunedì terremo degli incontri di sostegno per i sopravvissuti del terremoto nella sala ricreativa al piano di sotto."

"Mia figlia non ha bisogno di uno strizzacervelli" lo interrompe duro.

"Lo so, signore, ma noi non possiamo comprendere come si sente veramente Lucy. Persone invece che si sono ritrovate nella sua stessa situazione possono farla sentire capita e aiutarla a metabolizzare la tragedia".

"Lucy sta benissmo e appena migliorerà la porterò a casa" ribatte Jude.

"Non deve vedere questi incontri come qualcosa di negativo" prova a mediare il medico, "li abbiamo istituiti con l'unico scopo di aiutare le persone a riprendersi dal trauma parlando ed affrontando le proprie paure".

"La mia risposta resta no. E poi che senso avrebbe aver richiesto una camera privata, se poi Lucy si mescolasse agli altri?. È già abbastanza difficile far tacere i giornalisti, non voglio che anche queste persone si mettano a parlare di lei".

"Papà, a me piacerebbe partecipare" interviene la bionda. Forse ascoltare altri testimonianze la può aiutare davvero e forse, tra quuei ragazzi, incontrerà Natsu.

"Toglitelo dalla testa. Se proprio senti il bisogno di parlare con uno psicologo, posso organizzarti delle sedute private qui in stanza, ma non andrai a quegli incontri".

Lucy artiglia le lenzuola.
Eccolo mentre fa di testa sua e  controlla la sua vita per l'ennesima volta senza minimamente prendere in considerazione quello che vuole lei.

"Ma papà, io-".

"Niente ma, Lucy. Così ho deciso e così si fa".

Il medico sospira. "Vedrò di farle avere un appuntamento, allora. Buonanotte Lucy e buonasera signore" e con uno sguardo dispiaciuto se ne va.

"Vado anche io. È tardi. A domani" e anche Jude lascia la stanza.

Lucy guarda insistentemente la porta chiusa, finchè qualcuno passa e la socchiude, permettendole di vedere un filo di luce.
Menomale, non sarebbe riuscita a dormire altrimenti.

Si accomoda sotto le coperte.
Non lascerà che suo padre la comandi ancora.


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Helloooooooo, it's me!

Emozionati per i corsi?
Chissà cosa accadrà! Ma so una cosa, probabilmente mi odierete, but it's ok XD

GRAZIE PER VISUALIZZAZIONI, COMMENTI E STELLINE A TUTTE LE MIE STORIE (*-*)

A presto,
Jade 🌼



The wall between us {NALU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora