Capitolo 2

41 10 5
                                    




.Meeting you again.

Mancano 10 minuti alle 9.00 e io sono precisamente avanti l'ingresso dell'agenzia immobiliare. Sto continuando il mio sonno pur stando ferma in piedi e mi fisso nell'osservare la strana sfumatura di alcuni mattoni che rivestono l'edificio. Quella di oggi è decisamente una mattina "not". Mi sono alzata stanchissima dopo una notte insonne in cui la piccola peste che mi cresce dentro immagino non abbia gradito la bistecca di ieri sera. Al suono della sveglia mi sono trascinata fuori dal letto senza forze e con un diavolo per capello, ciò nonostante sono comunque arrivata in anticipo come preannunciato. Non ho fatto colazione e mi sento male solo a sentir parlare di cibo. Ho indossato quanto di più caldo ed elegante possiedo, perché nonostante sia pieno inverno, l'eleganza non si abbandona mai. Quindi eccomi qui in piedi in attesa avvolta nel mio cappotto color panna che cela perfettamente la giacca e il pantalone dell'abito. Le scarpe tuttavia sono basse, delle ballerine comode in cui riesco a far entrare i miei piedi che stanno diventando come salsicce.

Tre giorni prima della partenza dall'Italia ho impacchettato tutte le mie cose e le ho spedite all'indirizzo dell'hotel in cui attualmente alloggio. Le scatole sono arrivate l'altro ieri e adesso dispongo di tutti i miei outfit. Quello che sicuramente dovrò comprare sono stoviglie e utensili vari per la casa che affitterò e che ovviamente non aveva senso trasferire da Viterbo a Londra. Credo che una volta trovata casa dovrò ingaggiare una ditta di traslochi che possa portare tutte le cose in un sol viaggio. Ovviamente non ho una mia automobile, non penso di comprarla né noleggiarla visto che a Londra è meglio muoversi con i mezzi e che tutti i posti sono ottimamente collegati. L'auto che avevo in Italia l'ho acquistata insieme a Fabio e ovviamente è rimasta a lui.

-Lavinia!-

Mi volto di scatto verso la strada e vedo arrivare Fabrizio a passo svelto verso di me, o meglio verso l'agenzia. Sarà che sono sovra pensiero, sarà che sono incinta ma non capisco perché debba farmi questo strano effetto. Mi indispettisce solo la sua presenza eppure a guardarlo mentre mi sorride è bello da mozzare il fiato! Sì, Fabrizio Mattei, l'agente immobiliare, è un uomo molto affascinante nel suo completo da ufficio e la sua voce profonda che usa anche solo per chiamarmi per nome. Ma gli uomini belli sono pericolosi, lo garantisco sulla mia pelle.

Pelle, quella ormai guarita delle percosse e che non sembra aver mai vissuto nulla del genere.

-Buon giorno, come vede sono in orario!-

-Certo, certo, mi segua, le faccio strada.-

Non mi dà la soddisfazione di avere ragione, di essere arrivata anche prima di lui e sorvola l'argomento come se non avessi appena lanciato una frecciata. Irritante, decisamente irritante!

Entro nell'ufficio e mi godo il tepore del riscaldamento che deve essere sempre acceso visto che l'ambiente è perfettamente caldo.

-Prego mi lasci il soprabito, ne avremo per un po' e non ha senso restare con i cappotti-

Sciolgo la cintura e lascio scivolare le maniche mentre lui dietro di me prende l'indumento senza sfiorarmi e lo appende all'attaccapanni vicino. Poi mi sorpassa per andare sul retro della stanza principale, lo seguo verso il suo box oscurato da vetri fumati e lo vedo aggirare la scrivania per sedersi alla sua poltrona. Attendo in piedi come da educazione un suo cenno.

-Si accomodi-

Non rispondo e lo osservo guardarmi la pancia, ormai catalizzatore di tutti gli sguardi. Non sono molto ingrassata e mantengo abbastanza la mia forma fisica nonostante ormai sono alla fine del secondo trimestre. La pancia c'è e si vede sicuramente visto che non posso allacciare la giacca e coprire il dolcevita che indosso.

LaviniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora