Capitolo 4

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.Who will become my friend?.

Dopo la stramba serata di ieri non mi sono data per vinta e attaccandomi a piccole certezze ho capito di avere bisogno di provare a dare una chance anche se non mi fido. Dunque eccomi in metro insieme a Cloe, direzione clinica. Parlando con la ragazza durante la cena, ho avuto il coraggio di chiedere se conosce un ginecologo bravo qui a Londra e rigorosamente donna. Già, ancora mi vergogno di mostrare la mercanzia!

Con il suo fare sempre estroverso mi ha assicurato che mi avrebbe chiamata stamattina e che saremmo andate insieme. Cloe è una ragazza molto piacevole e anche molto ricca. Sì, questo l'ho capito quando ha accennato a qualcosa di sé e al fatto che il padre è un avvocato molto noto nel panorama londinese. Lei si è detta molto distante dalla professione e seppur laureata a pieni voti nientedimeno che all'Università di Cambridge, la sua vocazione sta nel mondo animale. Si occupa infatti di volontariato in varie associazioni cinofile e in molti canili della città. 

Sedute vicine sopra seggiolini gialli, osserviamo entrambe il vagone correre e le pareti scorrere veloci al nostro passaggio. Cloe mi parla ancora di sé e della sua vita con Peter. Convivono da poco più di un anno e lui le ha fatto la proposta il mese scorso. Sì sposeranno in primavera in un paesino vicino Londra e ovviamente io sono invitata. Sprizza gioia da ogni parte e sono sinceramente felice per lei, perché quello era anche il mio sogno, un sogno spezzato, distrutto, ma pur sempre un desiderio grandissimo che non riesco ancora a relegare del tutto nei più reconditi angoli del mio cuore.

Le sorrido pensierosa e mi lascio andare al mio silenzio interiore. Perché il modo migliore di affrontare le cose a volte è semplicemente quello di non insistere, di lasciarle andare, di annullare le pretese e viversi ciò che viene. Nonostante tutto mi sento in pace, avverto la ghiaia scorre sotto i piedi ad ogni piccolo passo avanti che faccio in questa nuova vita, in questa nuova me.

Cloe si alza e anche io faccio lo stesso di riflesso. Ci avviciniamo alla porta di uscita in attesa della nostra fermata. Tengo stretta la borsa al petto perché Londra è anche borseggio e aggressione.

Scendiamo dal treno e a passo svelto saliamo le scale per tornare all'aperto. Respiro con forza l'aria umida della città e gradisco il gelo attorno a me dopo l'aria stantia che c'era dentro il vagone. Proseguiamo per la strada principale fino ad arrivare a un palazzo moderno: la clinica.

Alla reception Cloe parla per me e la segretaria ci fa accomodare nella sala di attesa. Sono nervosa come ogni volta che faccio un controllo, in più oggi non avrò la mia dottoressa di fiducia e spero che vada tutto bene.

Chiamano il mio nome e scatto subito sull'attenti seguita da Cloe che mi chiede sottovoce se può essere presente con me durante la visita. Ho proprio bisogno di una spalla in più quindi con convinzione la prendo per mano e la trascino verso la porta aperta. Entriamo sorridenti la signora Smith ci accoglie con gentilezza e professionalità. Ci accomodiamo entrambe avanti la sua scrivania e prima di coinvolgermi, Rachel Smith scambia due parole con Cloe:

-Quanto tempo tesoro, quando mi hai chiamato questa mattina pensavo di vederti finalmente in dolce attesa, ma a quanto pare qui parliamo della tua amica!-

-Rachel, lo sai che voglio arrivare al matrimonio con un fisico impeccabile, rimandiamo a dopo le nozze!-

Sorridiamo tutte alla battuta della ragazza e Rachel finalmente mi dedica tutta la sua attenzione.

-Buon giorno-

Esordisco con timidezza,

-Buon giorno a te cara, come ti senti?-

-Bene, a parte le nausee...-

-Quindi è una di quelle gravidanze, va bene, vediamo cosa possiamo fare per farti mangiare meglio. Allora di quanti mesi sei?-

LaviniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora