Capitolo 3

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Capitolo 3
Il “Nulla”.

 

Axel ci fece accomodare nel salotto di casa sua. Era molto ampio: c'erano tre divani, disposti alla perfezione per formare giusto giusto un piccolo semicerchio intorno ad un tavolino e il pavimento era coperto da un tappeto che pareva essere stato fatto a mano.

Guardai le finestre, dalle quali non entrava molta luce, e mi venì un dubbio, ma Axel mi sentì subito.

«Tranquillo, non c'è nessuno in casa a parte noi, non ci sentiranno» Mi stupì il modo in cui parlò: sembrava diverso dal solito. Dopo una breve interruzione si sedette insieme a noi e ricominciò: «Conoscete la leggenda della torre, Siren?»

Io annuii con la testa.

«Ma adesso che cosa c'entra quella stupida leggenda?» disse Shiki. Axel lo fulminó con lo sguardo.

«Non è una stupida leggenda, è la realtà!»

«Sì... figuriamoci se non potesse scorrere il tempo» rise.

«Beh...dopo aver visto quella strana creatura, non mi stupirei affatto se la leggenda possa essere vera» intervenni.

«Infatti è cosi» continuò Axel. «Nella torre non scorre il tempo... perché comunica con un'altra dimensione, chiamata Heartsoul. Quella creatura proveniva da lì»

Io rimasi sbalordito. «Cosa? Il nulla? mondi comunicanti? che vuol dire e sopratutto come fai a sapere tutte queste cose ed essere riuscito a sconfiggere quella creatura con così tanta leggerezza?» Ero confuso, non capivo che cavolo stava succedendo ma Axel continuò.

«Perché le so? Beh... perché io-» non fece in tempo a finire che il muro affianco ai divani si disintegrò e crollò completamente.

«Finalmente vi ho trovato!»

La nebbia si diradò e finalmente si fece vedere. Aveva dei lunghi capelli argentei, i capelli rossi come un drago, aveva un armatura possente che poteva reggere qualsiasi colpo assestato su di essa. Nella mano impugnava una lunga spada intrisa di magia oscura, su di essa, precisamente sulla lama, erano impresse delle lettere scritte in una lingua antica.

«Allora chi vuole essere il primo?» il misterioso personaggio puntò la lama verso di noi, Axel si accanì subito contro di lui sparandogli una raffica impetuosa di proiettili, ma con sua enorme sorpresa, la figura misteriosa li deviò tutti con la sua lama.

«È tutto qui quello che sapete fare?» non finì di parlare che Axel gli lanciò un proiettile oscuro, questo era più potente di quello precedente, ma con un balzo fulmineo schivò il proiettile e toccandolo con la spada, glielo rispedì contro.

Il tempo si fermò per un istante. Era tutto bloccato. Solo io potevo muovermi.

«Vuoi risvegliare il tuo potere?»

Il mio cuore batté così forte che riecheggiò dentro di me. Sentii una voce dietro di me, ma quando mi voltai, vidi un enorme demone che mi fissava. Era gigantesco, non riuscivo a muovere un muscolo talmente era imponente. Aveva due corna enormi, gli spuntavano due denti dalla bocca, e degli occhi neri, aveva degli spuntoni che fuoriuscivano dalle ginocchia e dai talloni. Fluttuava in aria e continuava a fissarmi.

«E tu chi diavolo sei?!» urlai confuso di ciò che stava accadendo.

«Io sono Hel, il dio della morte» Aveva una voce che incuteva paura: il solo sentirla mi aveva completamente paralizzato.

«Che cosa vuoi da me?» pronunciai quelle parole fissandolo senza avere alcun timore di lui.

«Se vuoi risvegliare il tuo potere latente, io posso aiutarti. Vedi sono legato a questa dimensione da un infinità di secoli. Devi solo liberarmi e io ti darò il potere che ti serve per aiutare i tuoi amici» All'inizio non capii che cosa intendeva dicendomi di aiutarlo, ma poi capii. Ai suoi piedi erano legate delle catene intrise del potere delle tenebre. «Devi solo pronunciare il mio nome, e io ti darò tutto il mio potere»

In quel momento mi vennero in mente i miei amici. Dovevo aiutarli, era l'unico modo per salvarli e capire chi diamine era quella entità misteriosa. Senza alcun indugio lo urlai.

«Hel!» finito di pronunciare il suo nome le catene si disintegrarono; diventando un cumulo di polvere. La misteriosa entità era scomparsa e il tempo riprese il suo flusso.

Il proiettile arrivò vicino ad Axel, ma un enorme aura vicino a lui lo fece deviare verso il cielo. Il mio corpo era ricoperto di un aura, un aura oscura, che mi avvolse. Un onda d'urto fuoriuscì dal mio corpo, e scaraventai tutti fuori dalla casa di Axel, compresa la figura misteriosa. La misteriosa aura mi avvolse completamente, non vidi più nulla per qualche istante. Un enorme falce era apparsa vicino a me. Ero completamente diverso. I miei capelli erano diventati scuri e si erano allungati, addosso avevo un'armatura nera; nera come la morte. Impugnai la falce e uscii dalla casa.

«E così si è risvegliato il tuo potere nascosto, vediamo che sai fa-» la misteriosa figura non fece in tempo a finire che mi scagliai contro di lui. Sentivo un enorme potere provenire dalla falce, la lama emanava un oscurità che sentii dentro di me. Mossi la falce verso di lui, e fuoriuscì un onda d'urto ricoperta dalle tenebre, ma successe la stessa cosa: il mio colpo fu rimandato verso di me... con enorme facilità schivai l'onda d'urto e ritornai all'attacco, ma mi fermai quasi istantaneamente.

«Mi sono divertito abbastanza» La misteriosa figura aprì un portale è scomparì nel vuoto.

«Lucifer. Ricordatevi questo nome. Imprimetelo nella vostra testa. Voi stessi perirete per mano mia.» la voce riecheggiò dentro la nostra testa. Ritornai alla normalità, la strana veste e la falce scomparirono. Ero confuso, non sapevo chi fosse e cosa stava accadendo in questo pianeta. Mi restava solo un opzione: dovevo sapere tutto ciò che non sapevo riguardo al nulla. Riguardo ad Axel.

Exo : L'OscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora