five

267 16 0
                                    

Ero pronta. Potevo correre in salvo dai miei simili e riprendere il comando. Liberai le ali. La mia armatura d'oro rifletteva i raggi del sole, che segnavano la speranza di vincere. Presi il volo, e mi catapultai sul campo di battaglia. Diedi un'occhiata veloce alla situazione, poi cominciai a gridare ordini.

‹Rimpiazzate la prima fila, ora!› gridai, mettendomi davanti alla seconda e prendendo il posto di generale.

I miei capelli erano sciolti, neri come la pece. Ben differenti da quelli bianchi o generalmente chiari degli angeli.

‹Cassiopea, com'è stato il soggiorno sulla Terra?› domandò Azrael, davanti a me. Intorno a noi la guerra continuava, sebbene le mie truppe fossero più speranzosi di vittoria. Eravamo in minoranza, ma dopo poco diventammo maggiori di numero rispetto alle truppe di Azrael.

Sfoderai la spada angelica e corsi verso Azrael. Parò tutti i miei colpi, ma la rabbia aumentò. Le mie ali fuoriuscirono più possenti del normale, la mia aura diventò d'oro come la mia armatura mentre sferzavo colpi veloci come fulmini. Alla fine, la mia spada trapassò la gola di Azrael.

‹Buona fortuna, Cassiopea. Uccidi quel bastardo.› i suoi occhi tornarono verdi, e mi resi conto che non era in lui. Manipolato da Thatrone.

Alzai la spada sporca del sangue del generale, e i miei uomini esultarono. A quel punto scese Thatrone, arrabbiato.

‹Hai ucciso le mie truppe e il mio generale, te la farò pagare!› esclamò, e fece sparire la mia spada. Ghignai mentre lui si avvicinò a me. Le mie lame uscirono dagli avambracci scendendo verso le mani, dove le impugnai.

Cominciammo a combattere, e dopo lunghi anni le mie lame vennero spezzate.

‹Ed ora cosa farai, eh? Dov'è il vostro Dio? Dov'è Chuck?› gridò, innervosendomi.

‹Io sono il generale! Quando io cadrò, scenderà Chuck!› urlai a mia volta. Mi attraversò la spalla con la sua spada. Sarei dovuta morire, ma gli artigli fuoriuscirono insieme alle zanne. Gli occhi diventarono viola.

Ruggii e lui si spaventò. Mi alzai in volo su di lui e lo attaccai, strappandogli il cuore dal petto. Urla di gioia si espansero fra tutte le truppe, anche nemiche. A quel punto scese Chuck, sorridente.

‹Grazie, Cassiopea. Hai rinunciato alla Terra per noi, con tutto il male che accade la giù. Sei il generale migliore che un esercito possa avere, ed ora che la guerra è finita scendi e aiutali.› disse soltanto, poi mi catapultò sulla crosta terrestre.

____________________________________________

Il mio ginocchio sinistro e il pugno destro caddero di peso sul terreno, facendolo tremare. Avevo la testa bassa, ma potevo scorgere le figure davanti a me: il branco, e i Cavalieri.

Mi alzai e loro si spostarono per osservarmi: indossavo la mia armatura dorata, le mie ali fuoriuscivano possenti e bianche, i miei capelli erano in contrasto con i miei occhi ghiacciati. Estrassi la spada angelica e la impugnai ad una mano, prendendo con l'altra lo scudo dorato.

Corsi verso i Cavalieri ammazzandoli tutti, uno dopo l'altro. Percepii il treno arrivare e Scott lo deviò, ma volevo mettere fine a ciò che stava accadendo.

Uccisi colui che fece iniziare la caccia selvaggia e lasciai due Cavalieri in vita, posando la punta della spada sul terreno. Essi se ne andarono cavalcando un fulmine, poi il cielo si rasserenò. Alzai lo sguardo, osservando come il Paradiso era in pace.

Mi girai di scatto e rinfoderai la spada, poi lo scudo dietro la schiena. Mi inchinai, e feci per andarmene.

‹Quattro fottuti anni! Ti sembra normale scomparire nel momento del bisogno?› gridò Peter Hale.

‹Abbiamo vinto, sia qua sia lassù. È ciò che conta. Tutto tornerà alla normalità e i mondani non si accorgeranno di nulla, così secondo il volere del Fato.› dissi, poi richiusi le ali.

Riposi l'armatura altrove, rimanendo nuda davanti a tutti, che arrossirono. Con i miei poteri mi coprii di vestiti regali.

‹Perché sei tornata? Dopo quattro anni!› gridò Liam Dunbar piangendo. Lo osservai per bene.

‹Chuck è al comando, i Cavalieri sono morti.› dissi soltanto. Sembravo un'automa, ma era ciò che diventai dopo anni di guerra.

Si lanciarono un'occhiata preoccupata, poi Scott provò ad avvicinarsi. Di scatto spuntarono le mie lame angeliche e lui si fermò.

‹Cosa ti hanno fatto?› sussurrò Peter, rattristato.

‹Ho combattuto per un anno con le mie truppe, poi distrussi Azrael. Scese Thatrone e combattei con lui per tre anni. Mi distrusse, ma gli staccai il cuore dal petto con gli artigli. Chuck mi rassicurò, rimandandomi qui giusto in tempo per uccidere una leggenda.› spiegai, mentre lentamente Liam si avvicinava. Le lame rientrarono senza il mio comando, ed io mi guardavo le mani senza capire esattamente perché.

Fece uno scatto e mi abbracciò. Rimasi senza fiato dal contatto, poi ricambiai stupita. Rilasciai un sospiro poggiando la testa sull'incavo del suo collo, rilassando tutti i muscoli.

Stavo bene. Eccome se stavo bene.

Angelo Caduto // Liam DunbarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora