Aprii lentamente gli occhi. Non era da me svenire in questi momenti, soprattutto perché ferite di guerra ne avevo ricevute abbastanza.
La luce mi accecò per un momento ma i miei occhi si abituarono subito, notando la figura di Derek addormentato sulle mie gambe. Sorrisi. Era come da bambino.
‹Derek.› lo richiamai, svegliandolo. Spalancò gli occhi e si alzò di scatto, poi rimase ad osservarmi attentamente le ferite.
‹Sto bene.› dissi soltanto, con un leggero sorriso impresso in volto. Non ero abituata a dimostrare affetto, ma dovetti ammettere che Derek Hale mi aveva salvato la vita.
Rilasciò un sospiro, sapeva che non gli avrei mentito sulla mia salute in un momento simile.
‹Mi sono così spaventato! Ho richiamato tutto il mio branco per aiutarti!› esclamò, e solo allora realizzai ciò che ebbe fatto per me.
‹Hai ucciso una vergine perché io vivessi?› domandai, scandendo bene ogni parola. Derek annuì abbassando la testa.
‹Questo va oltre ogni mia etica morale ma... Grazie, per avermi salvata intendo.› lui annuì sorridente, poi mi porse una zuppa. Probabilmente la stessa che cucinava una volta Talia Hale.
‹E così hai un branco, eh?› chiesi, apatica. La zuppa non era particolarmente buona, ma entrambi sapevamo che la bevevo solo per il ricordo e in onore della donna defunta.
‹Sì, ma ho perso i poteri da alpha riportando in vita Cora. Ora sono un omega, come sono sempre stato.› ammise, abbassando il capo. Mi sentii intenerita da quella scena, e gli presi una mano.
‹Hai un branco, non sei solo.› gli dissi, e lui annuì ancora.
Mi alzai. Non ero ancora in piene delle mie forze ma rimanere seduta a non far niente non era di certo ciò che amavo fare di più. Notai che indossavo un pantalone della tuta ed una maglietta larga, che a dire dal colore nero e la grandezza erano di Derek.
‹Cosa fai? Rimettiti a letto, presto!› esclamò severo, ma il sopracciglio alzato del mio volto lo fece ghignare. Uscii dalla camera e scesi delle scale, trovando dei giovani ragazzi sparpagliati per quello che riconobbi un loft un poco mal ridotto. Alcuni sul divano, altri in cucina ed altri ancora attorno ad un tavolo di metallo.
Mi avvicinai alla cucina e ne presi una tazza di caffé amaro, come ho sempre amato. Una di quelle poche cose che amavo della terra, era proprio il caffé.
I mormorii si abbassarono, altri si fermarono. Tutti, però, mi fissavano mentre sorseggiavo la bevanda osservandomi intorno. Derek, come è sempre stato, odiava l'arte. Benché io la amassi, non ero mai riuscita a fargliela piacere altrettanto. Di fatti i muri erano spogli.
‹Che volete?› domandai, brusca. Non mi piaceva essere al centro dell'attenzione, soprattutto se gli osservatori erano degli adolescenti.
‹Si vede che è una Hale.› sussurrò un ragazzo castano, alto e dal naso all'insù. Era dolce, ma non lo ammisi.
‹Non sono una Hale.› dissi soltanto, mentre tutti si confondevano. In quel momento scese le scale Derek, affiancandomi.
‹Come vi conoscete?› domando allora il giovane. Ma prima che Derek potesse rispondere, lo feci io.
‹Questi non sono fatti tuoi, umano.› risposi, continuando a sorseggiare la bevanda calda.
‹Cosa sei?› domandò un ragazzo castano, e notai immediatamente la mascella storta. Lanciai uno sguardo a tutti quei giovani, rendendomi conto che non c'era nessuno di brutto lì dentro. Be', tutti tranne me.
‹Nemmeno questi sono affari vostri.› risposi ancora, guadagnandomi delle occhiatacce.
‹Racconta, Cassiopea.› tutti rimasero sbalorditi a sentire il mio nome, unico nel suo genere.
‹Non li conosco nemmeno, Derek!› esclamai allora, giustificando il mio comportamento.
‹Scott McCall, un Vero Alpha. Stiles Stilinski e Mason Hewitt, semplicemente umani. Liam Dunbar e Malia Hale dei beta. Lydia Martin una banshee e Allison Argent una cacciatrice.› presentò Derek, ma non mi convinsero.
‹Presentati.› continuò lui, incoraggiandomi. Alzai gli occhi al cielo.
‹Cassiopea, sono... ero, un angelo.› dissi. Ebbero reazioni diverse.
‹Cassiopea...? E poi?› domandò Malia Hale, in cerca del cognome. Alzai le spalle: io non avevo cognomi.
‹Angelo? Esistono?› domandò Scott McCall rivolto a Derek.
‹Oh Dio, ecco perché la tua aura pura.› disse Lydia Martin, con la bocca spalancata. Feci una faccia come per dire: ‘ci arrivi solo ora?’ e lei ridacchiò.
‹Però, Derek... Non credevo fossero tutti così belli. Mi sento fuori posto.› espressi, e lui sgranò gli occhi.
‹Tesoro, sei rimasta sempre uguale. La tua Grazia è svanita, ma rimani pur sempre un angelo.› riconobbi la voce come quella di Peter Hale. Di scatto spalancai le mani e da esse uscirono due lame argentate.
‹Oh, cara! Mi sono reso conto tardi dei miei sbagli, e quando ho scoperto di avere una figlia ho chiesto perdono ai piani alti.› lanciai un'occhiata a Derek che fece un segno con la testa, e le lame sparirono all'interno delle mie braccia.
‹Peter, da quanto?› domandai ironicamente, e lui si avvicinò con le braccia aperte. Lo guardai male.
‹Ah giusto, te e le tue dimostrazioni d'affetto.› sussurrò infastidito. Alzai gli occhi al cielo; ormai era un'abitudine.
‹Come mai sei qui, Cassi?› domandò Derek, soprannominandomi come faceva da bambino.
‹Per lo stesso motivo per cui ti ho cercato, suppongo. Mi avevano morsa, ed ora sono qui a Beacon Hills.› spiegai, finendo la mia tazza. In poco tempo raggiunsi il divano e mi ci buttai sopra, accanto a Liam Dunbar.
‹Chi sono qua?› domandò Allison Argent. Era la stessa ragazza di ieri, insieme a Lydia.
‹Cavalieri.› risposi, con una voce talmente profonda che il ragazzo alla mia sinistra rabbrividì. Gli lanciai un'occhiata, e lui mi sorrise.
‹Abbiamo sconfitto Theo Raeken mesi fa, la Bestia uccise i Dottori e noi uccidemmo la Bestia. Non ci sono più vittime e...› raccontò Stilinski, ma lo fermai.
‹Non sempre se tagli la testa al serpente il corpo muore. I cavalieri sono alla mia ricerca, e presto cercheranno anche voi tutti.› spiegai di nuovo, stufa di quell'interrogatorio. Mi alzai e senza dire nulla salii le scale verso la biblioteca.
‹Classico suo, sparire senza avvisare.› sentii dire da Peter Hale prima di chiudermi la porta alle spalle.
STAI LEGGENDO
Angelo Caduto // Liam Dunbar
Historia CortaCassiopea è una ragazza diversa: generale delle schiere angeliche, si ritrova sulla Terra per riprendersi dalle ferite. La situazione degenera, e davanti a diversi avvenimenti l'evoluzione dell'umanità di Cassiopea viene descritta attentamente. Ma...