anchio ho perso te

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"Cosa significa chiedi a tuo padre? "
"Lui...lui ti potra spiegare tutto"
"É stato lui! Lui ha obbligato Sam ad allontanarsi, lui non ci vuole insieme! Non é possibile che lo abbia fatto, non ci credo, non voglio crederci. Io lo uccido, lo uccido "
"Amy, Amy calmati, calma okay?"

Daniel mi prese di forza e mi portó in macchina.
"E mollami!"
"No, Amy, basta!"
"Dove mi porti?"
"Da tuo padre"

Cominciai a ridere
"Che hai mo'?"
"grazie"
"Grazie?"
"Oh si gliela faccio pagare" sembravo insatanata
"Amy dai non é colpa sua, lui ti vuole proteggere"
"Da chi? Da Sam? Cos'é l'ha minacciata?"
"No, Amy sali in macchina"

Alla fine, senza tante cerimonie riesce a farmi entrare nel veicolo. Vorrei scalciare e urlare, ma allo stesso tempo mi rendo conto che sto per avere delle risposte, che ho richiesto io. Vista da fuori la scena era al quanto ridicola.

Arrivati a casa di mio padre, un piccolo appartamento al quarto piano con un minuscolo giardino comunale. Dan mi fece scendere dalla macchina e mi tenne ben salda.
"Ci sarà il suo fidanzato?" ringhiai
"No, anche loro non possono piú stare insieme" quelle parole mi chocarono e volevo chiedere di piú ma eravamo entrati in casa.

"Buon giorno signor Woodley"
"Ti prego Daniel. Ti ho giá detto di darmi del tu"
"Va bene signore"
"A cosa devo il piacere della tua visita?"

Poi mio padre mi notó e spalancó gli occhi.

Mi corse in contro e mi abbraccio forte.

Io ero tentata dal respingerlo, ma quando mi toccó ebbi un senso di appartenenza, mi sentivo a casa, era come stare fra le braccia di mamma.

Poi mi staccai e ringhiai: "Spiegami mo sta storia e cosa hai fatto alla mia ragazza" lui si voltó verso Dan con una domanda scritta in faccia e lui fece segno di sí.
"Amy, siediti"

Mi siedo e lui inizia a parlare. Mi racconta tutto ed é un po in vero simile ma allo stesso tempo ha senso. Non so se crederci o no.

Alla fine peró dico:"ci devo un po' riflettere" e me ne vado a casa dove piango finché mia madre non arriva.

Mi viene immediatamente l'idea che lei sapesse tutto. Tutti sapevano, tranne io. Io non sapevo niente. Per difendermi dicevano.
"Tesoro..." in quell'inizio di parola una domanda
"Mamma. Tu lo sapevi?"
"Si" é stanca lo vedo e triste "scusami..."
"Non importa ma'."
"Si invece" l'abbraccio poi le chiedo: "non posso salutarla un ultima volta? Ci siamo lasciate litigando e non era colpa sua"
"Certo. Anzi fai cosí domani mattina le porti la colazione e la saluti per bene"
"Ma sarà a casa dei suoi"
"La chiami dalla finestra e la fai scendere"
"Grazie mami"

E cosí il giorno dopo prendo due paste al bar e corro fino a casa sua.

Lancio sassolini verso la sua finestra fino a quando non si sveglia e si affaccia tutta spettinata e super sexy comunque.
"Amy! Che cazzo ci fai qui"
"Zitta. Non urlare"
"Cosa vuoi?"
"Scendi"

Titubante entra in casa e quando me ne sto per andare convinta che non mi voglia, esce dalla porta e mi corre incontro.

La bacio. Uno degli ultimi baci

"Amy, perché dei venuta? "
"Perché ti amo e ho capito tutto"
"Ti hanno detto?" Annuisco.

Lei scoppia a piangere e mi continua a dire scusa.
"Ti amo"
"Anchio Amy. Ricorda che anchio ho perso te"
"Lo so"
"Ti amo Amy" mi bastava sentirlo una volta. Non resisto la spingo contro il muro e la bacio per quella che credo sia l'ultima volta

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Scusate se non ho scritto per un po ma mi aono lasciata con la mia ragazza e fino a qualche giorno fa scrivere questa storia mi faceva stare male.

Sono quasi sicura che sto capitolo vi lascerá sulle spine ehe sono cattiva

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