Capitolo 4

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Dopo quel giorno
Non andai più alle lezioni
Non uscivo più
Ascoltavo sempre canzoni tristissime
Non rispondevo più ai messaggi e nemmeno alle chiamate

Era la prima volta che provavo queste emozioni
Amore, dolore, paura
Cosa mi stava succedendo?

Non ero più in me

Toc Toc

Sento la porta bussare per la sesta volta

Come al solito non vado ad aprire

"Rachel...ti prego esci fuori, parlaci
Cosa è successo?"

Mi chiede disperata Alessia

Invece di rispondere, rimasi in silenzio

Le lacrime iniziarono a scendere per il mio viso
Bagnando il cuscino

La stanza era buia

Sentivo i passi dell'Ale allontanarsi sempre di più

Poi non sentii più nulla
Solo e soltanto musica

Alzai il volume per non ascoltare i miei pensieri

Non smettevo più di piangere

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La mattina dopo mi svegliai alle 14
A svegliarmi furono i litigi di Alessia e Axel

Mi preoccupai molto
Axel è un ragazzo molto tranquillo, non litigherebbe mai in quel modo

"Sei un bastardo!
È tutta colpa tua"

È Alessia, stava urlando un sacco, ma perché?

"Ah adesso è colpa mia!?
Ti ricordo che sei stata tu a dirle che c'erano i genitori di Jack
Lo sapevi da un sacco che era pazza di lui
Se le avessi detto che non lo avevi visto tutto questo non sarebbe successo!"
Sento Axel urlarle contro
Ma stanno litigando a causa mia?!

"perché mai avrei dovuto dirle che non lo sape-"

Aprii la porta e me li ritrovai davanti

"Rachel!"
Gridano il mio nome contemporaneamente

L'Ale mi abbraccia fortissimo
Axel invece si mise a piangere

"ci sei ma-mancata un sa-sacco questa settima-mana"
disse il ragazzo singhiozzando, mentre piangeva

"Ragazzi, su forza mi fate piangere anche a me così"
Dissi ridendo un po'

"Rachel ma si può sapere che cazzo ti ha fatto quel deficente di Jack!?!"
Mi domanda la mia amica arrabbiata

"ma cosa ti fa pensare che sia a causa sua..? Insomma, non vi ho detto nulla..."

"Perché l'ho visto andarsene proprio quando Axel ti ha abbracciata mentre soffrivi per terra come non si sa cosa.
Ma che cosa ti ha detto!?!"
Adesso era molto più arrabiata di prima

Sorrisi

"eddai ragazzi lasciate perdere"
E iniziai a spingerli non molto forte in modo che capissero che dovevano andare via

"no, noi vogliamo sapere!"
Dice Axel

"Dai non fate i bambini e andate, non è successo niente, voglio semplicemente stare per conto mio
A volte fa bene stare da soli"
Dico sorridendo mentre entravo in camera

Chiusi la porta

Caddi a terra e mi misi a piangere
Avrei dovuto sfogarmi...

Alzai la testa
Vidi sopra la mia scrivania un taglierino

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