7.Punizione in palestra

104 9 11
                                    

"Bene , ora che hai riso abbastanza, passiamo a cose serie" avrete capito che sono ancora con Set

"Del tipo?" domanda il genietto

"Del tipo cosa dovevi dirmi ieri ?"

"Ieri..ehm..io" assolutamente no , questa volta parli

"Set" lo fulmino con lo sguardo

"Va bene, te lo dico subito" aleluia ..

"Stai scherzando?" chiedo infuriata io

"No, purtroppo no" una piccola lacrime scende dolcemente sul mio viso

"Non può farmi questo" pronuncio sentendomi morire

Perché vuole vedermi ora? Perché non qualche anno prima ?

"Ma tu hai pianto" dice Evan una volta che mi presento davanti a lui

"Si" confermo

"Come mai?" prima che le mie labbra potessero pronunciare un 'papà' , sentii le sue braccia che abbracciarono il mio corpo

Può aver capito tutto da uno sguardo ?!

"Si tratta di tuo padre vero?" stacco subito l'abbraccio guardandolo con segni interrogativi

"Ecco .. io sapevo tutto , ma ti prego .."

"Sapevi tutto?" faccio eco delle sue parole mentre lui mi guarda con uno sguardo sofferente

"Sapevi tutto e non ti sei degnato di dirmelo?"

"Non spettava a me"

"Non spettava a te? Ma ti stai prendendo gioco di me?" cerco di allontanarmi da lui ma mi blocca con una piccola stretta al polso

"Riesci a capire quanto male mi faccia questa notizia? Riesci a vedere come vorrei sparire da questo mondo?" le sue braccia circondano nuovamente il mio corpo, ma con la differenza che questo é un abbraccio di protezione

"Non riuscirò mai a capirlo ma io ci sono per te" sussura tra i miei capelli

"Come hai saputo che voleva incontrarmi?"

"Da Set" mi stupisco del fatto che i due si parlino

"Cosa devo fare?" dico tutto d'un fiato sperando che lui abbia la mia risposta, la mia decisione

"Spetta a te decidere"sussura dolcemente

Mio padre mi abbandonò da piccola perché secondo lui aveva commesso errori che mai avrebbe potuto riparare.

Da quel momento in casa mia madre non portava mai una discussione su di lui, mio fratello aveva cominciato a dimenticarlo e io dovevo fare lo stesso

Ma non capivo il perché di questo abbandono e quella scusa utilizzata non mi convinceva

Nonostante mia madre non fosse d'accordo, mi aiutò a cercare di contantarlo ma essendo che non si era fatto sentire, io decisi di abituarmi all'idea di non averlo più con me

Ora la sua mancanza in casa non la sento più, mia madre riesce a farmi sorridere sempre e anche mio fratello , anche se lui sta molto poco a casa per colpa dell'università

"Sei una ragazza intelligente e so che farai la scelta giusta" mi riporta alla realtà il commento di Evan

"Abbiamo una punizione da .."

"Certo , andiamo" gli sorrido velocemente per poi incamminarmi verso la palestra della scuola

"Buongiorno" dice educatamente Evan al mio preside

"Buongiorno" risponde con tono amareggiato il preside

"Allora .. che dovremmo fare in palestra?" ovviamente non tengo mai a freno la mia curiosità

"Ci alleneremmo per delle gare"

"Cosa?" pronunciamo io e il biondino insieme

"Esattamente" conferma il preside, soddisfatto

"Così" mi urla contro mentre mi mostra la mossa giusta da fare

"Non é colpa mia se sono incapace" rispondo mentre cerco nuovamente di instaurare un rapporto tra me e la pallavolo

"Ti sei data dell'incapace?" ride dietro di me Evan, il quale riesce in tutti gli sport

"Almeno non sono idiota" gli rispondo per le rime

"Ma rimango migliore di te negli sport" ridacchia sotto il mio sguardo infastidito

"Ma rimani stupido" modifico la sua ultima frase

"Se non la smettete ora vi metto a verniciare tutta questa stanza" ci minaccia il preside

"E va bene" sbuffo io mentre ritorno al mio problema, la pallavolo

"Ce l'abbiamo fatta" sussurra stanco Evan

"La giornata non é ancora terminata" gli ricordo

"Hai ragione" sorride "te stai meglio?"

"Mi sento molto meglio, veramente" sono sorpresa quanto lui

"Bene" mi da una piccola spinta facendomi arrivare con la schiena contro il muro freddo

"Evan.." sussurro mentre si avvicina maggiormente a me

"Lilla.." lega una sua mano con la mia mentre con l'altra accarezza delicatamente i miei capelli

"Quanto sei bella" pronucia a fior di labbra

Posiziono la mia mano libera sul suo petto aspettando un contatto con le sue labbra

"Evan.." sussurro nuovamente

"Shh non parlare" porta la sua mano destra, che prima era impegnata a giocare con i miei capelli, sulle mie labbra

Poi la posiziona dolcemente sul muro avvicinandosi maggiormente a me

Dolci e violenti battiti di cuore alimentano la mia voglia di avere quelle labbra sulle mie

"Cosa succede qui?" Con un veloce scatto, Evan rompe il contatto creatosi tra di noi al sentir della voce del preside

Ma proprio ora doveva arrivare? Tra tutti i momenti perché ha scelto proprio questo?

Lancio uno sguardo imbarazzato ad Evan prima di rispondere al preside

"La stavamo aspettando"

"Ehm.." perché ho il presentimento che non mi creda?!

"Credo proprio che dovrò fare una modifica alla vostra punizione" ci lancia un'occhiata mentre pronuncia quel 'vostra'

Il ragazzo dal sorriso facileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora