Che non avrebbe dovuto giocare col fuoco, Linda lo aveva imparato molto presto. La prima lezione le era stata impartita da suo padre, quando ancora era piccola e incosciente e caratterizzata, come tutti i bambini, da un'irrefrenabile voglia di affetto ed esplosiva giocosità.
Da bimba era energica, solare e affettuosa. Vagava perennemente alla ricerca di attenzioni: voleva costantemente che qualcuno giocasse con lei e, se non era possibile, si accontentava di sentire l'altro vicino. Non desiderava altro, se non sentirsi protetta con un caldo abbraccio o una salda presa per mano.
Spesso, però, lo spazio fra le dita rimaneva vuoto, la mano protesa sul nulla. E Linda non lo sopportava. Lo odiava, ma non quanto l'insopportabile atteggiamento del padre nei suoi confronti. Ogni sera, infatti, quando l'uomo tornava a casa dopo una stressante giornata di lavoro, Linda veniva sistematicamente rifiutata. Le sue richieste venivano inesorabilmente posticipate. "Non ora", "stasera no", "domani". Ma si trattava solo di un perenne rinvio ad un domani che non sarebbe mai arrivato, se non dopo anni, quando ormai sarebbe certamente stato troppo tardi. Andava sempre così: Linda richiedeva le sue attenzioni e poi, ferita per il rifiuto, andava a rifugiarsi nella sua stanza.
Ma quel lontano 21 dicembre le cose erano andate diversamente. La mattina a scuola aveva scoperto una cosa nuova: era appena iniziato l'inverno. Gliel'avevano descritta come una stagione ambivalente, gelida per freddo pungente ma calda per l'amore di cui era satura. Le avevano parlato della gioia del Natale in famiglia, di Babbo Natale, delle lunghe vacanze durante cui si sarebbe divertita. Poi le avevano parlato della neve e Linda, che non l'aveva mai vista, era rimasta estasiata. Anche quella era straordinariamente ambivalente: le avevano detto che era talmente fredda che, prima di toccarla, avrebbe dovuto proteggersi con la sciarpa e i guanti che la madre le aveva comprato, ma che poi si sarebbe divertita moltissimo. Si trattava solo di prendere le giuste precauzioni per difendersi, ma poi sarebbe stato meraviglioso.
La descrizione della neve la segnò a vita, al punto da essere uno dei suoi primi ricordi. Ci pensava spesso, con quella solita luce che le brillava negli occhi quando si emozionava, e la adorava non tanto per quello che era materialmente – solo un'edulcorata descrizione di un evento atmosferico – ma per quello che rappresentava idealmente – un qualcosa di raro e delicato, di un'aggressività pericolosa da cui avrebbe dovuto proteggersi, ma di una magnificenza mozzafiato, che le avrebbe regalato emozioni uniche. Come il primo amore, come Alex, ma questo non lo sapeva ancora.
L'arrivo dell'inverno, invece, la estasiava. Già assaporava la gioia nostalgica dell'ultimo giorno di scuola, la cioccolata calda, i pacchi sotto l'albero, e si sentiva felice. Non capiva quanto gelido potesse essere l'inverno e, in realtà, nemmeno le importava – nella sua confortevole ignoranza si sentiva al sicuro. Era elettrizzata – non faceva altro che canticchiare le canzoncine imparate a scuola e a saltellare qua e là in cucina alla ricerca di attenzioni concrete. Aveva fame, non poteva più accontentarsi di un vacuo "domani". Era decisa, oltre che insensatamente irremovibile: quella sera avrebbe ottenuto ciò che tanto cercava da tempo. Ingenua, non sapeva che se ne sarebbe pentita a lungo.
Da adulta, non le erano rimasti molti ricordi di quel 21 dicembre. Solo una bolla di caos, urla e capricci, fatta scoppiare molto presto da un rumore sordo. Uno schiaffo, il primo. Un solo rapido movimento di polso e tutto era cambiato. Si era come aperta una voragine; Linda era sprofondata giù, al gelo, "al suo posto".
Al suo posto: in silenzio, in disparte, a nutrirsi delle poche briciole che le venivano lanciate dall'alto. Aveva passato anni interi a nutrirsi solo di quelle. Come un cane randagio, affamato e abbandonato a se stesso, le ricercava ossessivamente. E, se non ne arrivavano, se le creava, come i fugaci momenti di benessere dopo il male autoindotto.
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Head above water
Teen Fiction"God, keep my head above water, don't let me drown"* Linda e Alex: due ragazzi totalmente diversi. Lui è il Sole: attraente, spensierato e apparentemente perfetto. Lei è la Luna: silenziosa e triste, e nasconde un lato di sé che nessuno conosce. ...