capitolo 1

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In una tetra e paurosa stanza dell'ospedale giaceva morta e illesa una giovane ragazza, aveva il viso pallido ed era gelida, stava in una cassa metallica insieme ad altre persone morte; quel posto era l'obitorio.

La ragazza aveva avuto una morte lenta e dolorosa, da quel che ricorda era stata sottoposta a dei test per uno sperimento, non capiva perché proprio lei tra tutte le persone che vanno e vengono in questo ospedale fosse stata condannata a tale sorte che la portò alla morte.

L'esperimento stava andando anche bene se solo uno dei tre dottori non avesse sbagliato liquido da metterle nel corpo, il quale le fece avere una bradipnea ovvero la frequenza respiratoria inferiore della norma che la uccise.

Una morte così banale non se la meritava, era tanto buona e generosa con tutti che veniva manipolata per il suo buon carattere.

Forse se sarebbe sopravvissuta sarebbe diventata più forte?

I dottori avevano detto che avevano trovato l'ingannatrice, un'essere in grado di manipolare le persone facendole fare rapine, omicidi e facendo esplodere i luoghi.

Non si vedeva l'ingannatrice da molti anni, prima che venisse sconfitta dalla sua condannata.

Nessuno seppe come una vita così potente fosse morta per mano di una vita così debole, nel corso negli anni nessuno fece più il nome dell'ingannatrice e della metà condannata, una signora molti anni dopo pronunciò il suo nome e venne strangolata da delle corde in visibili.

Un ragazzo disse il suo nome e venne ucciso trafitto da un coltello, molte altre persone che dissero i loro nomi morirono, ma un tempo le voci passavano da bocca ad orecchio di molte persone e non possiamo sapere con certezza  se le notizie fossero vere o modificate.

Alcuni pensavano che l'ingannatrice non se ne fosse mai andata, che fosse sempre stata dentro di noi e che la condannata non fosse riuscita a controllare le sue emozione, non fosse riuscita a controllarla e perciò ha scatenato il caos assoluto.

Magari è vero ognuno di noi ha un'ingannatrice dentro noi, ma essa si può manifestare in varie forme e modi di versi, dipende dalle nostre caratteristiche e dai nostri desideri.

La prima condannata desiderava solamente avere vendetta, essere più forte, così l'ingannatrice fece come voleva uccidendo molte persone e rubando un mucchio di soldi.

Alla fine se ci pensiamo bene siamo noi a volere che l'ingannatrice ci manipola, siamo noi la causa delle morti e delle rapine, ma quando essa è dentro di noi dimentichiamo il nostro desiderio dando la colpa a lei.

Il desiderio di sangue proviene dalla fonte di noi stessi senza manipolazioni o obbligazioni da parte di altri, siamo noi i veri complici di uccisioni e la prima è la nostra pensando di essere manipolati da esseri che vivono dentro di noi, come i demoni.

I demoni non esistono pensa molta gente, crede che siano solo fonte della nostra immaginazione causata da traumi o violenza psicologica, i demoni esistono anche senza i traumi e l'ingannatrice ne era la prova.

I dottori avendo trovato un'altra ingannatrice avevano svegliato anche il desiderio di sangue della metà condannata, ma stava all'ingannatrice trovarla ed entrare in lei per manipolarla.

Doveva scegliere attentamente perchè se avrebbe sbagliato avrebbe potuto morire del tutto, a volte ci volevano anni prima di trovare la propria metà condannata, ma altre volte era proprio noi stessi la metà da condannare.

Un rumore provenì da una delle tante casse di metallo, una ragazza, la ragazza, tirò un calcio ad essa cercando di liberarsi.

Il suo respiro si faceva forte, la morte a causa della respirazione non erano di grande aiuto in quel momento, si sentiva come se fosse in un sogno e che fosse morta in esso, ma sentendo il piede sbattere contro il metallo urlò dal dolore capendo che fosse morta per davvero e quando aprì gli occhi le sue certezze diventarono realtà, una dura e triste realtà a cui era stata sottoposta.

L'ingannatrice e la metà condannata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora