capitolo 5

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La mattina seguente Cayenne decise di andare a citofonare alla sua amica, anche se conosceva la strada per arrivare a scuola voleva qualcuno con cui dialogare lungo il tragitto, ma non ricevette nessuna risposta.

Provò allora ad urlare il suo nome più forte che poteva nella speranza che qualcuno le rispondesse, ma in quella casa non c'era anima viva.

Sbuffò guardando l'orologio e quando lo vide stava quasi per cadere per terra, ora capiva perché Abby non le aveva risposto.

Aveva perso la condizione del tempo stamani quando si era truccata in bagno, le era per sbaglio caduto il mascara nel buco del lavandino che lei aveva dimenticato di tappare la sera prima.

Dopo essersi trattenuta da spaccare il suo lavandino aveva deciso che forse era meglio non mettersi più il mascara così era uscita con una ciglia truccata e l'altra no.

Come una perfetta idiota ora era lì ad aspettare una persona che non sarebbe mai venuta così se ne andò correndo.

Sembrava che andasse meglio, ma dei libri le scivolarono quando stava girando a destra per entrare nella via prima di quella della sua scuola.

Si abbasso per raccogliergli e subito si rimise a correre, stando attenta questa volta a non far scivolare i libri, ma quel incidente le aveva fatto costare un ritardo al primo giorno nella sua nuova scuola.

Questa non ci voleva pensò la ragazza guardando la porta della classe.

Era capitata insieme ad Abby ed era super felice per questo, bhe almeno aveva qualcuno con cui parlare.

Sospirò e poi bussò alla porta che venne aperta da Yenne solo quando sentì un debole avanti provenire dal suo interno.

Uno scricchiolio provenne da essa e lei si imbarazzò così tanto per il rumore della porta che le sue guance divvenero rosse.

Si sistemò vicino alla professoressa, la quale guardando la lavagna capì fosse di chimica, materia che lei personalmente ama molto.

La donna aveva dei lunghi capelli castani e gli occhi erano del medesimo colore, aveva una postura rigida come una manico di una scopa, le labbra erano piccole e sottili che erano coperto da un rossetto rosso scuro, di una tonalità simile al colore del sangue, ed era vestita con dei pantaloni a zampa di elefante e una camicia blu.

Aveva più o meno trent'anni, ma si vedeva comunque che era rigida come una di sessanta.

Fissò subito dopo la sua nuova classe, certi ero intendi a prendere delle penne per prendere appunti, mentre altri stavano parlando tra di loro di lei.

Sentiva frasi come guarda che occhi strani che ha o come che bei capelli  che ha.

Insomma le solite frasi che si sentiva dire da tutta la sua vita e ancora oggi non capiva cosa ci fosse di così tanto strano in lei, tutti aveva degli occhi e non era il proprio colore a rendergli strani ma il modo in cui veniva usati.

Lei poteva benissimo usargli per fare del male come poteva benissimo usargli per fare ad una persona una sguardo dolce pieno di stima.

"Su presentati alla tua nuova classe!" esclamò invitandola a parlare la professoressa la quale era seduta sulla sua sedie con una tazza di caffe.

La ragazza degli occhi color delle nebbia iniziò il suo discorso.

"Mi chiamo Cayenne" disse semplicemente andando a sedere vicino alla sua amica Abby.

Nessuno disse più una parola, nessuno fece più una domanda, perché avevano capito che era una tipa molto sulla sue e avevano deciso fin dal principio di starle alla larga.

L'ingannatrice e la metà condannata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora