Fourteen.

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-Signorino Kirishima, non corra!-

Kirishima stava correndo, non sapeva neanche quale fosse il numero della stanza di Bakugou, ma la dottoressa sembrava aver capito che c'era qualcosa di forte che legava i due ragazzi e gli aveva urlato mentre lo vedeva correre il numero della stanza del ragazzo, facendosi sgridare dai suoi stessi colleghi.

Le offrirò il pranzo un giorno di questi, pensò Kirishima arrivando davanti alla porta del ragazzo, la numero 216.

-Che cosa crede di fare signorino?-

Un dottore si parò davanti a lui, impedendogli di muovere la maniglia ed entrare nella stanza di Bakugou.

-Sono un amico di Katsuki, quello che avete chiamato ieri sera, la dottoressa alla reception mi ha detto che potevo vederlo.-

-Dobbiamo fare ancora gli ultimi accertamenti, il ragazzo si è svegliato e dobbiamo capire in che situazione si trova, quando il ragazzo è arrivato al pronto soccorso la situazione era abbastanza grave, quindi dobbiamo accettarci che vada tutto bene e che non abbia subito grossi danni.-

Kirishima sospirò, abbassando lo sguardo,  i suoi sensi di colpa si facevano sempre più forti, il dottore sorrise cercando di rassicurarlo.

-Mi dispiace ma deve tornare fra qualche ora, con permesso.-

Fanculo dottore pelato.

E adesso? Kirishima aveva già aspettato per due ore, quella stupida dottoressa gli aveva detto che poteva andare a vederlo ed invece no, lui voleva sapere se Bakugou stesse bene.

Anche se gli avesse urlato contro, buttato qualsiasi cosa addosso, bastava che avesse saputo che stesse bene, non avrebbe mai accettato che il biondo si fosse fatto male o che fosse in condizioni critiche per colpa sua.

Ma adesso non era il momento di essere egoisti, doveva aspettare per il bene di Bakugou, e avrebbe aspettato, tutto il tempo necessario.

Decise di uscire, era quasi ora di pranzo e non voleva che il biondo mangiasse quella merda che servivano negli ospedali, gli avrebbe portato qualcosa di decente da mangiare, sperando che non glielo gettasse tutto sulla faccia.

Aveva preso delle cose semplici, un panino e dell'acqua rigorosamente naturale, Kirishima si ricordava ancora il biondo che gli urlava contro quanto l'acqua frizzante fosse inutile e che gli facesse schifo.

Kirishima ridacchiò, il carattere di Bakugou era una delle cose che più lo avevano colpito.

Era esilarante vederlo arrabbiato per qualsiasi cosa, lamentandosi di tutto come un bambino.

Eppure quando il biondo gli aveva rivelato quanto odiasse quando la gente lo definisse scontroso e irascibile, era rimasto scioccato, non credeva che sotto quel comportamento menefreghista ci potesse essere davvero un ragazzo debole, insicuro di se stesso.

Bakugou era una scoperta, ogni giorno si poteva scoprire qualcosa di nuovo, una sua passione, un cibo preferito o un semplice comportamento.

Kirishima era innamorato, ossessionato dal biondo, voleva averlo accanto, proteggerlo, fargli scoprire in qualche modo l'amore di cui lui aveva così tanta paura.

Qualcosa li collegava, non capiva cos'era, forse l'essere così insicuri di se stessi, entrambi si svalutavano troppo, eppure quando erano insieme i due si sentivano sempre meglio, sicuri e pronti ad affrontare qualsiasi cosa.

Una lacrima, una sola lacrime scese lenta sulla guancia del rosso, sperava che tutto andasse bene, che il biondo stesse così bene di essere in grado di picchiarlo per il suo comportamento.

Superò per la millesima volta la porta dell'ospedale, erano passate due orette, salì le scale, con più calma di prima arrivando davanti alla porta del biondo, trovandola aperta.

Entrò lentamente, vedendo il corpo del biondo seduto sul letto, intendo ad osservare la finestra, attaccato alla flebo, con una benda che gli copriva la fronte.

Gli veniva quasi da piangere, vedere che stesse bene e che fosse sveglio era una delle viste più belle della sua vita.

-Bakugou, grazie a Dio sei sveglio.-

Il biondo voltò  lo sguardo verso il ragazzo dai capelli rossi, aggrottando la fronte quando lo vide avvicinarsi a lui.

-Ti ho..portato da mangiare..-

Il biondo non rispondeva, continuava a tenere la fronte aggrottata e gli occhi chiusi in due fessure.

-Bakugou..?-

-Si può sapere chi diavolo sei?-


SPAZIO AUTRICE.

Ciao bellezze!

Si nasconde dietro un albero.

Lo so che siete arrabbiate, ma potevo far andare tutto a gonfie vele? Eh no non mi conoscete bene.😏

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e io come sempre vi ringrazio per il supporto che state dando a questa e alle altre mie storie, ily.❤️

Ci vediamo al prossimo capitolo, un bacio.💕

Drive by  ||kiribaku||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora