Seventeen.

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Settembre, un mese da quando Bakugou si trovava in ospedale, con Kirishima sempre al suo fianco ogni giorno fino a quando poteva.

Il biondo aveva anche iniziato a parlare meglio l'inglese, quando i medici si rivolgevano a lui se Kirishima si trovava al suo fianco faceva parlare lui, altrimenti comunicava a gesti o aiutandosi con google traduttore che spesso gli faceva dire delle cazzate tremende.

La sua memoria? Niente, tranne quelle poche cose che Kirishima gli aveva detto, come ad esempio il loro primo incontro e del perché lui avesse iniziato quel viaggio quel giorno, non si ricordava ancora nulla.

E Kirishima ci stava male, cavolo se ci stava male, non solo perché lui rivoleva il suo Bakugou indietro, smettendo di sentirsi un pervertito ogni volta che immaginava di posare le labbra su quelle del biondo.

Stava male perché anche Bakugou stava così, era molto più triste, scherzava sempre di meno con lui e molto spesso quando arrivava in camera sua lo trovava addormentato o con le cuffie nelle orecchie non volendo sentire la voce di nessuno.

Kirishima si sentiva dannatamente in colpa, cercava di non far vedere nulla al biondo, continuando a sorridergli e aiutarlo in qualsiasi modo possibile, dando lo sfogo alle sue emozioni ogni sera, una volta tornato a casa.

Non voleva spezzarlo ancora di più, non voleva essere di nuovo la causa di quel volto triste e di quello sguardo assente.

Soltanto il pensiero di aver trasformato Bakugou in una persona del genere, lo faceva venire il voltastomaco, avrebbe voluto tanto avere un potere magico che gli permettesse di tornare indietro nel tempo.

Perché così non sarebbe stato così tanto egoista, facendolo rimanere in quella dannata stanza d'hotel quella cazzo di sera infernale, per entrambi.

-A cosa stai pensando?-

Kirishima sobbalzò, preso alla sprovvista, voltando subito lo sguardo verso il biondo che si era tolto entrambe le cuffiette e adesso lo stava guardando negli occhi.

-Oh, a niente, le solite cose sai.-

Cercò di sorridere, forse ci riuscì, forse no, ma non importava, bastava che il biondo non sospettasse nulla.

-Perché ti ostini così tanto a sorridermi? Si nota benissimo che stai fingendo.-

-Cosa?! Io non sto fingendo.-

Bakugou alzò entrambe le sopracciglia, sospirando, scuotendo lentamente la testa.

-Mi stai prendendo per il culo da un mese, devi continuare ancora per molto?-

-Bakugou, ma di cosa stai parlando?-

Kirishima non capiva, non capiva perché Bakugou gli stesse parlando così, era come se stesse cercando di attaccarlo e di fargli urlare tutta la verità.

E forse era proprio così, Bakugou voleva sentirsi dire tutto, tutta le verità, quale modo migliore se non quello di stuzzicarlo e fargli dire tutta la verità?

-Perché fai finta di sorridermi? Lo fai per compassione?-

-Sei impazzito?! Non lo faccio per compassione!-

-E allora dimmelo! Cazzo!-

I due ormai si stavano praticamente sbraitando contro, il loro tono di voce era alto e riscaldato.

-Perché mi sento fottutamente in colpa!-

Urlò Kirishima con le lacrime agli occhi facendo sgranare gli occhi al biondo, che lo guardava senza fiatare.

-Di..cosa stai parlando?-

-Quella cazzo di sera, abbiamo litigato, io ti ho cacciato dalla stanza d'hotel perché eri stato con un'altra persona.-

Bakugou non ci stava capendo nulla, Kirishima si sentiva in colpa? Lui non aveva fatto nulla, e poi cosa significavano quelle parole? Perché Kirishima avrebbe dovuto cacciarlo dopo aver saputo che era stato con una persona?

Eppure dal suo sguardo Kirishima sembrava distrutto, sembrava che si fosse tenuto quelle emozioni per tutta la vita, ed era stato bravo per un certo periodo di tempo a nascondere tutto con quel sorriso finto che ormai continuava a rivolgergli ogni giorno.

Stava davvero così male? Si era davvero tenuto dentro tutte quelle emozioni? Lui non aveva mai fatto o chiesto nulla, credendo di essere l'unico a soffrire, eppure quel ragazzo che sembrava così tanto tenere a lui stava soffrendo quanto lui, se non anche di più.

-Non capisco..non capisco perché ti stai dando la fottuta colpa.-

Kirishima non c'è la faceva più, il suo cuore sembrava non smettere di battere per un secondo, il suo fiato era accelerato e i suoi occhi erano ormai liquidi, era quasi sull'orlo di una crisi di pianto.

Forse se ne sarebbe pentito, forse il giorno si sarebbe preso a pugni da solo per aver parlato troppo, per aver fatto trasparire le sue emozioni

-Quella sera ti ho cacciato perché ti amo, Bakugou.-


SPAZIO AUTRICE.

Ciao bellezze!

Capitolo diciassette con una litigata finale tra Bakugou e Kirishima.

Entrambi sembrano essere molto distrutti, a Kirishima sembra essere scappata qualche parolina di troppo.😏

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio sempre per il supporto che state dando a questa e alle altre mie storie, ily.💕

Ci vediamo al prossimo capitolo, un bacio.❤️

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