Nineteen.

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-Bakugou?! Cosa cazzo ci fai qua?-

Il biondo non lo ascoltò, semplicemente entrò dentro la camera d'hotel senza chiedere neanche il permesso.

Kirishima era letteralmente scioccato, come ci era arrivato Bakugou lì? Era scappato? Gli avevano dato il permesso? E soprattutto come cazzo faceva a ricordarsi di dove fosse il loro hotel?

-Come ci sei arrivato qui?-

-Con i piedi, mi sembra ovvio.-

Kirishima sospirò, passandosi le mani su tutta la faccia.

-Quindi sei scappato.-

-Quella dottoressa di merda non voleva farmi uscire con le buone, quindi sono dovuto saltare dalla finestra.-

-Dalla finestr- -Stai bene?! Ti sei fatto male mentre saltavi? Cazzo non potevi telefonarmi?!-

-Come cazzo facevo a telefonarti se, uno il mio telefono è stato distrutto nell'incidente due, mi stai evitando da una settimana.-

Kirishima lo guardò, aveva ragione, lui non si era fatto vedere, era scappato, come aveva fatto Bakugou, ma invece di allontanarsi il biondo si era avvicinato, era tornato da lui.

-C'è qualcosa che non mi torna però..come hai fatto a ricordare la strada dell'hotel?-

Bakugou si avvicinò a lui, i loro corpi erano vicinissimi, i loro petti quasi si sfioravano, Kirishima non capiva a cosa fosse dovuta quella improvvisa vicinanza, ma averlo così vicino, gli riempiva il cuore.

-Le cose che mi hai detto all'ospedale, le pensi davvero?-

-A cosa ti riferisci?-

-Quando mi hai detto di amarmi, lo pensi davvero?-

Fu una sensazione strana quella che Kirishima provò in quel momento, non riusciva a capire se fosse felice, triste, sorpreso.

Tante emozioni, erano tante, come i colori dell'arcobaleno, provava tante sensazioni diverse, il cuore gli batteva all' impazzata.

Avrebbe dovuto lanciarsi? Sfidare quella sua grande paura di dire liberamente quello che sentiva per lui? Senza pensare alle conseguenze?

Eppure gli occhi di Bakugou erano così determinati, come se fossero pronti ad ascoltare quello che Kirishima aveva da dirgli, come se fosse venuto lì da lui solo per quello.

Kirishima prese un bel sospiro e strinse le mani in due pugni.

-Sì, penso tutto quello che ti ho detto.-

Un contatto familiare, un contatto che gli era mancato come l'aria, era come tornare a respirare dopo essere rimasti in apnea per troppo tempo.

Bakugou lo stava baciando e non era un sogno o una visione, era la più vera delle realtà, eppure Kirishima dovette posare le mani sul corpo del biondo per capire bene che non stesse sognando.

Le loro labbra erano in perfetta sintonia, le mani dei due ragazzi toccavano disperatamente il corpo dell'altro e a quel tocco di labbra si mischiarono anche le loro lacrime, di felicità, la felicità di essersi ritrovati di nuovo.

-Perché?..-

Sussurrò Kirishima sulle labbra del biondo dopo essersi staccato per un attimo da quelle labbra rosse e piene, accarezzando la sua guancia delicatamente, quasi con la paura di romperla.

-Kirishima, mi ricordo tutto.-

Kirishima sobbalzò, quello che aveva davanti era il suo Bakugou al completo, non riuscì a contenere la felicità, lo abbraccio forte, quasi togliendogli il respiro.

-Mi dispiace, mi dispiace, è stata tutta colpa mia.-

Kirishima scoppiò anche a piangere, oltre a scusarsi in continuazione e tenere stretto il corpo del ragazzo che amava con la paura di perderlo di nuovo.

-Smettila di piangere, e smettila di darti la colpa altrimenti ti do un pugno in faccia.-

-Non sai come sono stato male, ho pianto ogni sera Bakugou, non potevo accettare che per colpa mia avessi perso tutti i tuoi ricordi.-

Bakugou in diciannove anni di vita aveva pianto poche volte, non aveva mai ceduto, aveva sempre cercato di essere forte, di sembrare un duro.

Ma tutto quell'amore, tutto quel affetto che non si sentiva di meritare gli aveva così riscaldato il cuore che si era ritrovato a piangere insieme a Kirishima, si stringevano forti, entrambi si stavano sfogavano, entrambi si stavano supportando a vicenda.

Si stavano facendo forti insieme, i due ragazzi stavano facendo capire all'altro che c'era, che in quel momento erano uno la fortezza dell'altro.

-Siamo proprio due combina guai.-

Bakugou ridacchiò sulla spalla del rosso, accarezzandogli lentamente tutta la schiena muscolosa.

-Puzzi.-

-Non mi faccio una doccia da quando me ne sono andato quel giorno in ospedale.-

-KIRISHIMA! Sei disgustoso! Vatti a lavare subito o non ti tocco più.-

Bakugou fece per staccarsi dal suo corpo, ma Kirishima anticipò la sua mossa prendendolo per un polso.

-Facciamo il bagno insieme, ti prego.-

La testa del biondo era posata sul petto del rosso, erano entrambi seduti nella vasca da bagno piena di acqua calda e schiuma.

Kirishima stava delicatamente lavando i capelli del biondo, in silenzio, lasciandogli ogni tanto qualche bacio sulla guancia o sul collo.

Poi quando vide il livido per il segno della flebo, sospirò e poggiò il mento sulla sua spalla.

-Bakugou, davvero, mi dispiace tantissimo, sono stato un egoista quella sera a cacciarti, non potrò mai essere perdonato, mi sento terribilmente in colpa..-

-Kirishima?-

Sussurrò Bakugou, dopo un pochino, girandosi verso il suo volto, accarezzando i suoi capelli rossi umidi per via dell'acqua.

-Dimmi..-

Il biondo poggiò delicatamente le labbra sulle sue, fu un bacio semplice, a stampo, ma a Kirishima sembrava essere il più bello e il più passionale che gli avesse dato.

-Ti amo.-

SPAZIO AUTRICE.

Capitolo diciannove! Non sono carinissimi?🥺

Le cose si sono finalmente risolte e i due ragazzi sembrano essere finalmente felici.

La storia sta per giungere al termine e io sono davvero tanto tanto triste.🙎🏻‍♀️

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e io vi ringrazio per il supporto che state dando a questa e alle altre mie storie, ily.❤️

Ci vediamo al prossimo capitolo, un bacio.💕

Drive by  ||kiribaku||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora