CAPITOLO 22

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BEATRIS POV.

13 marzo 2015

Appena tornati a casa nemmeno a dirlo ho preso Niall e me lo sono portato in camera, ma no a fare chissà cosa perché in fondo noi l'amore la facevamo con gli occhi. Io con quegli occhi ci comunicavo, mi ci nutrivo, mi ci sbranavo l'anima, mi ci corrodevo la pelle. Ero indipendente da quel azzurro profondo, che ti incollava e non ti lasciava più. Me li sognavo la notte che mi guardavano e mi comunicavano tutto e niente, troppo e poco. Quelle due pozze di oceano che mi avano incastonato il cuore dal primo momento che avevano incrociato i miei occhi. E l'avevo capito subito, l'avevo capito che lui , sarebbe stato la mia fine.

Me lo strinsi a me manco fosse stato un bambino impaurito, come se fosse stato l'ultimo giorno di vita con lui. E si, sta volta abbassai tutti quei fottuti muri che avevo costruito negli anni, gli urlai che io l'amavo, l'amavo con tutto il cuore, nonostante non se lo meritasse il mio amore, un coglione come lui. Che quel organo era stato già calpestato troppe volte e non so se ce l'avrebbe fatta un'altra volta, ma che per amore, suo, me lo avrei fatto strappare dalla cassa toracica.

Lo strinsi, lo malmenai, lo presi a mal parole, gli strappai le labbra, lo consumai a forza di baci e lo annusai, perché io con quel profumo che emanava mi ci drogavo, altro che quella schifezza che prendeva, cazzo ci facevo io quando avevo lui.

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ELISABETH POV.

14 marzo 2015

Mi sentivo ridicola anche solo per averci sperato, per aver potuto pensare che aveva smesso, che era pulito, che stava costruendo una nuova vita con me lasciandosi alle spalle gli errori del passato.

Quella mattina mi svegliai accoccolata a Luke, da quando era tornato dall'ospedale, non lo lasciavo un minuto da solo, volevo semplicemente esserci, volevo essere sicura di poter intervenire se ne avesse avuto bisogno, in qualsiasi momento, così lui e Niall erano venuti a stare da me e Bea.

Mi girai e lo vidi ancora dormire, un braccio intorno alla mia vita e l'altro sotto al cuscino, la bocca leggermente aperta delineata dai punti sotto al labbro, mi persi nel suo profilo perfetto finchè non aprì gli occhi.

"Buongiorno." disse.

"È da tanto che sei sveglia?" continuò mentre si stropicciava gli occhi.

Scossi la testa.

Lui sorrise, si avvicinò e mi lasciò un piccolo bacio sulle labbra.

Il modo in cui mi toccava, il modo in cui mi abbracciava, mi stava dando la speranza che quella volta era stata l'ultima, che ormai aveva imparato la lezione, non ci sarebbe più ricaduto, ne ero sicura.

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Una cosa bella di quella situazione, era lo stare tutti insieme, io e Luke scendemmo le scale e ci ritrovammo in cucina dove c'erano Beatris e Niall a fare colazione, ridevano tra loro e negli occhi di Niall brillava una luce che aveva solo quando guardava lei.

Tutto sembrava tornato normale, quasi ai primi tempi, quando non ci sembrava vero nemmeno a noi di esserci ritrovati insieme, ma infondo lui mi piacque subito, non aveva bisogno di fare troppo rumore per farsi notare, a lui non gliene fregava nulla del giudizio degli altri, riempiva il mio presente, mi assomigliava, e di certo non era lì per caso.

Mi ricordavo ancora di quando l'avevo visto la prima volta in quella panchina fuori scuola, quell'aria d'arrogante e quel ciuffo biondo che lo facevano sembrare il solito ragazzo bello, ma stronzo.

Ménage à quatre [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora