Ore 6:30,Aeroporto internazionale di Washington Dulles
CC's POV
"Dai Sacrofano sbrigati,guarda che l'aereo non aspetta mica noi"
Siamo ormai da mezz'ora in questo bar dell'aeroporto,seduti su sgabelli tanto alti quanto scomodi,e non ha ancora finito di fare colazione. Lo sapevo io che era meglio bere un caffè al volo.
"Ma se siamo in anticipo!" sbotta lei,dopo aver morso un pezzo del suo concentrato di calorie
"Mi duole informarti che in aeroporto si è soliti arrivare sempre qualche ora pri..."
Alzo gli occhi dall'orologio e la ritrovo così,con le labbra color fragola sporche di zucchero.Sacrofano sei tenera,come una bambina.
"Che c'è? Perché mi guardi così?" mi chiede,continuando a mangiare la sua donut.
"Certo che quando mangi sei peggio di tua nipote Allevi."
Abbassa lo sguardo e arrossisce,in un modo così innocente e puro,come solo lei sa fare.
Mi avvicino e con il pollice mando via lo zucchero.
"Guarda che potevi usare anche un comune fazzoletto di carta"
Sta per aggiungere altro sull'efficacia di questa seconda ipotesi,ma non le do il tempo.
Catturo le sue labbra in uno dei baci più dolci di sempre. Mi sembra quasi di poter assaporare un po' del suo mondo di marzapane e non è davvero niente male.Alice's POV
Dopo aver convinto Claudio a prendermi un'altra donut per il viaggio,con il pretesto che in Italia non ce ne sono di così buone,ci rechiamo verso l'area degli imbarchi. Mesi passati ad aspettare questo momento ed ora che è arrivato,è difficile realizzare. L'America mi ha dato tanto,un pezzetto del mio cuore rimane qui, però il richiamo della madrepatria si fa sentire.Passare un periodo tanto difficile lontano dai propri cari è stato devastante,ma la sua presenza,accanto a me,mi ha fatto sentire protetta,al sicuro,semplicemente a casa. Casa anche quando siamo in un altro continente,lontani da Roma e dalla nostra quotidianità,perché alla fine casa sei tu Claudio.
"Claudio" lo chiamo,distogliendolo dal cellulare.
"No Alice,non guardarmi così,io un'altra bomba calorica non vado a prendertela" risponde,notando la mia espressione più dolce del solitoSe solo sapessi che questa espressione è dovuta a te mio caro CC
"Guarda che non sei l'unico qui a tenerci alla linea"
Alza un sopracciglio,pronto a rinfacciarmi tutti i dolci mangiati durante la quarantena.
"Volevo ringraziarti" dico con un filo di voce
"Per averti offerto la colazione?" sghignazza lui.
"No,per questi mesi. Senza di te non sarebbe stato lo stesso"
Le parole non sono il suo forte,ma il bacio che mi sta dando vale più di qualsiasi "ti amo". Vorrei potesse durare ancora un altro po',ma è arrivato il momento di salire sull'aereo.
Ciao America,ciao Washington,a presto.CC's POV
Anche se non lo ammetterà mai,l'ho vista. Quando l'aereo si è alzato in volo,aveva gli occhi lucidi e l'è scappata una lacrima traditrice. Non so come faccia a dare così spazio alle emozioni. Apparentemente può sembrare fragile,ma in questo periodo si è dimostrata più forte di quanto potessi immaginare. Mi ha sorpreso,ma non me ne meraviglio. Se non fosse imprevedibile,non sarebbe Alice.
Sta utilizzando da un bel po' la mia spalla come cuscino,ha dormito per la maggior parte del viaggio. Io invece,l'ho passato ad osservarla.
Sono intento a finire un cruciverba quando sento una voce al microfono annunciare l'arrivo imminente all'aeroporto di Fiumicino."Bentornata a casa Sacrofano" le sussurro all'orecchio. Non so se mi abbia sentito o meno,ma il suo cuore battere forte,proprio come il mio.