Ad maiora!

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CC's POV

"Sono a casa" dico non appena metto piede in quello che ormai da quattro mesi a questa parte è il nostro appartamento.
È stata una mia decisione. A sorpresa della mia allieva,il primo passo è stato il mio.
Le grandi dichiarazioni non mi sono mai piaciute,così,durante una pausa pranzo al Lanificio, mi è bastato dirle:

"Ho fatto spazio nell'armadio,così c'è posto per la tua roba. Ti avverto Sacrofano,l'angolo delle camice non si tocca"

Non ho dovuto aggiungere altro. Mi conosce,forse meglio di qualunque altra persona,sa che le parole non sono il mio forte.
Però,l'angolo delle camice, l'ha invaso lo stesso.

"Sacrofano ci sei?" chiedo,mentre poso la mia ventiquattr'ore sul divano.
"Claudio non urlare sono quiii" mugugna.
Mi avvento verso la cucina, dalla quale proviene la sua voce.
"Che accoglienza" le dico con tono ironico non appena apro la porta.
"Sacrofano ma che hai fatto?Sembra che è esplosa una bomba qui dentro"
Libri,appunti,post-it e quello che sembra un avanzo di torta del weekend scorso, colonizzano quello che fino a stamattina era il nostro tavolo da cucina.
"Quando finisco metto tutto in ordine" dice con fare passivo,non alzando gli occhi da ciò che stava leggendo prima del mio arrivo.
Giro intorno al tavolo e arrivo dietro le sue spalle.Le massaggio,dolcemente.
"Claudio non distrarmi"
"Dai Alice è solo un esame"
"Non è un esame, è l'esame Claudio. Ed è tra meno di ventiquattro ore. C'è in gioco la mia carriera"
"Come sei drammatica Allevi.Se non lo passi non diventi medico legale,tutto qui" sdrammatizzo. O semplicemente,mi piace stuzzicarla.
"Grazie,ora si che sto meglio"
Per la prima volta,da quando sono arrivato,mi ha guardato negli occhi.

Devi essere più sicura di te Alice.

"Andrà bene"
"Tu pensi?!" mi chiede,come se da questa risposta potesse valere l'esito dell'esame
"Certo. Sei stata la mia allieva,ti ho insegnato tutto io"
Ricevo una gomitata,però per lo meno sono riuscita a farla ridere. Punto per me.
Ritorna ai suoi scarabocchi,per lei "appunti leggermente disordinati"
"Che vuoi per cena?" le domando aprendo il frigo con la speranza di trovare qualcosa di commestibile.
"Niente. Non ho fame"
"Sacrofano se non mangi svieni durante l'esame. Tu vuoi svenire durante l'esame?"
"Me lo rimanderebbero?"
"Probabile"
"Allora si. Ottima idea"
"Ho capito,ordino una pizza"

Trovare un po' di spazio sul tavolo è stata un'impresa,ma ce l'abbiamo fatta.
"Dove vai?" mi chiede non appena finiamo di cenare.
"La decima stagione di Grey's Anatomy mi aspetta Sacrofano"
"Non vorrai iniziarla senza di me?" mi domanda come se stessi compiendo il più grande dei reati
"Così sembra" rispondo,ormai già alla porta
"Claudio"
"Si?!"
"Mi fai compagnia?"
Ecco,lo sapevo, ha messo in pratica la strategia "occhioni dolci",molto probabilmente appresa da sua nipote. Mi duole dirlo ma funziona. Sempre.
"Questa ti costerà parecchio ".
Prendo una sedia e mi siedo accanto a lei. Passo l'intera notte ad ascoltarla ripetere,fino a quando non si addormenta su uno dei mattoni della medicina legale. Sapevo che sarebbe crollata.

Buona fortuna per domani Sacrofano. Ad maiora.

Alice's POV

Ho le mani sudate e le farfalle che si divertono a fare le piroette nel mio stomaco. Sono in piedi nel bel mezzo della stanza dell'Istituto dedicata agli esami e davanti a me ci sono Claudio,i membri della commissione esterna, i professori e la Manes,attenti ad ascoltare ogni singola parola. Pronti a segnalare ogni minimo errore.

Avvoltoi,ecco cosa sembrano.

Ad ogni mio esame,per non scappare a gambe levate,guardo per la maggior parte del tempo la persona che mi incute più serenità.
Costatai per la prima volta questa tecnica durante la maturità. Guardai per tutto,e dico tutto,il tempo la mia professoressa d'arte. Era anziana,ormai vicino alla pensione,dalle forme generose e aveva due grandi guance rosse simili a dei marshmallows. Descrizione bizzarra,lo so,ma è grazie a lei se riuscii a non farmi prendere dal panico.
Ora sono qui e guardo te. Mi scruti,cercando di essere impassibile.

Spero tu possa essere orgoglio di me Claudio

Non so come,ma riesco a rispondere a tutte le domande. "Botta di culo" direbbe Yukino in questo momento.
Silenzio. Sono tutti in silenzio
È finita? Oddio si. È finita.

Ce l'ho fatta.

Mi avvicino al tavolo per stringere la mano a tutti i membri della commissione.Arrivo davanti a CC che, contro ogni mia aspettativa o sogno remoto ,non si limita ad un formale "congratulazioni dottoressa" come gli altri.
Quattro parole,tredici lettere,sussurrate con un tono caldo,morbido,rassicurante.

"Sono fiero di te"

Come se mi amasseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora