Capitolo ventidue

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If I am an angel,
paint me with
black wings

Con il respiro affannato a causa della corsa, e gli occhi sgranati, colmi di paura, Rebekah aiutò Draco a rialzarsi da terra, con ancora la bacchetta stretta in mano.
Il giovane ragazzo era ancora sconcertato dalla nuova scoperta, mentre invece la paura prendeva il possesso del corpo della giovane serpeverde. Aveva sentito tutto? L'avrebbe raccontato agli altri? Come si sarebbe messa la situazione per lei?

«Cosa hai sentito?» si affrettò a chiedere, con l'umore sottoterra e il cuore che gli martellava forte nel petto.
Nonostante fosse diventata una lastra di ghiaccio, invasa dal terrore, cercò di mostrarsi pacata e calma sistemando il mantello della sua uniforme.
«Quante altre cose mi nascondi?» chiese brusco Draco «chi sei davvero?» continuò con voce ferma ma allo stesso tempo quasi ferita.
Sembrava che gli avessero appena detto che fosse la figlia del signore oscuro a giudicare dal suo volto. Rebekah abbassò lo sguardo per poi rialzarlo velocemente; stava cercando le parole giuste da utilizzare, una scusa plausibile.
Ma stavolta non poteva giustificarsi, non aveva via di scampo.
«Non hai fatto altro che mentirmi per tutto questo tempo» concluse Malfoy, guardandola con un espressione talmente schifata che fece raggrinzire la giovane ragazza dinanzi a lui che lo guardava impassibile.
Infatti, quando vide il biondino guardarla in quel modo... fu come se il grande serpente della tristezza si rizzasse sulle spire, penetrandole nel petto e divorandole il cuore; eppure la sua espressione non lasciava trasparire nessun tipo di emozione.

Draco, invece, aveva il volto più pallido del solito; Rebekah non era la persona che lui pensava fosse.
Forse anche lei era davvero come tutti gli altri; anche lei, non faceva altro che nascondergli delle cose importanti, anche lei aveva dei segreti.
Forse tra tutte le cose che gli aveva detto Rebekah in quei mesi... non erano veri neanche i sentimenti nei suoi confronti.
In fondo era stata così brava a fingere di non conoscere Piton... quando invece era suo padre, quando aveva vissuto per quindici anni con lui.
Erano quelle, le parole amare e feroci che si insinuavano nella mente di Draco, mentre fissava ancora la ragazza dagli occhi verdi, non sapendo più a cosa credere, a chi credere.

«Non ti ho mentito, cioè, in parte» cercò finalmente di giustificarsi la giovane ragazza, mentre si passava le mani sul viso «non potevo dirtelo Draco» ammise, sconfitta. Era più delusa da se stessa che dalla reazione del ragazzo; una reazione più che equa a parer suo.
Rebekah voleva tanto sembrare forte, ma la sua espressione sul viso la tradì; dinanzi a quegli occhi grigi le risultava sempre impossibile mostrarsi come si mostrava agli altri, le risultava impossibile mostrarsi forte. In quel momento sarebbe stata capace di crollare davanti a lui da un momento all'altro.
«Proprio come non potevi dirmi che partecipavi attivamente all'esercito di Silente, vero?» sbottò il ragazzo, più ferito che arrabbiato, ignorando le condizioni della ragazza; palesemente sul punto di piangere.
Quest'ultima sospirò sonoramente, e si passò nuovamente una mano sul viso, era stanca di tutta quella situazione, sentiva il peso del mondo magico crollarle sulle spalle.

«Senti Dra-»
«No, Rebekah» la interruppe in fretta il ragazzo, facendole aggrottare la fronte «sei la figlia di Severus Piton!» Sputò, inorridito.
«Non alzare la voce» il tono della voce della Evans sembrò cambiare repentinamente; adesso suonava più come una minaccia, anche se la paura non aveva intenzione di abbandonarla.
Draco ghignò «sei la figlia di-» fece per urlare; ma fu bloccato da Rebekah che gli puntò la bacchetta sotto il mento.
«Come reagirebbero le persone, se sapessero che... tutta la tua famiglia è al servizio di Lord Voldemort?» disse, senza alcuna paura di nominarlo, di nominare il mago più temuto dal mando magico.
Quel nome fece venire i brividi al giovane ragazzo; Rebekah poté giurare di aver visto un lampo di paura attraversargli il volto. Quando Draco deglutì, indietreggiando... la ragazza dai lunghi capelli neri non provò minimamente ad abbassare la bacchetta che gli teneva puntata addosso.
Davvero Rebekah avrebbe osato raccontare tutto quello che lui le aveva confidato negli ultimi mesi sulla sua famiglia? Davvero avrebbe potuto dire a tutti, le cose che Draco non aveva mai detto a nessuno?

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