Capitolo uno - Eyes

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Arrivammo nell’aeroporto di Doncaster tre ore dopo, e finalmente riuscii a liberarmi di quella sottospecie di essere umano che mi ha riempito la testa di canzoni senza senso.

Mia madre diceva continuamente “oh come è simpatico” o  “che tenero”.. no, mamma, io ti amo davvero, ma questo non dovevi dirlo.

Mentre prendevo le valige dal nastro trasportatore vidi una ragazza di fronte a me. Sapevo che le ragazze cadevano ai miei piedi come se il terreno fosse pieno di saponette (brutta metafora, lo so, ma rendeva bene l’idea), quindi mi avvicinai a lei lentamente e le sussurrai sensualmente all’orecchio,  dopo averli lanciato qualche occhiata perversa, “ehi bellissima”. Si irrigidì e si volto verso di me osservando attentamente le mie labbra come se fossero oro.

Mi avvicinai a lei e provai a baciarla , quando in lontananza vidi un ragazzo dai capelli nerissimi e gli occhi color miele venire verso di noi. Il suo ragazzo. Merda. Mi allontanai velocemente trascinandomi dietro la valigia di mia madre oltre la mia. Lo vidi venire verso di me e poco dopo mi ritrovai il suo viso a pochi centimetri dal mio “non ti permettere mai più brutto stronzo”. Lo guardai negli occhi e scoppiai a ridere “amico, lei non si è ritirata, io non potevo saperlo." Era maledettamente carino. No okay, ditemi che non l’ho pensato davvero.

“stai alla larga da lei.” Mi spinse e poi girò i tacchi andando verso di lei che ancora mi fissava, mentre io mi ritrovai a fissare il sedere del ragazzo con un sorrisino idiota sulla faccia. Okay sto diventando pazzo.

 

Quando raggiunsi mia madre che già mi aspettava nel taxi fuori dall’aeroporto mi guardò male e salì poi in macchina con le braccia incrociate al petto. Tranquilla mamma, stavo guardando il sedere di un ragazzo davvero bello. Cosa?

L’autista ci portò fino alla casa di.. com’è che si chiamava? Lucas? Non ricordo davvero. Ci portò davanti casa del mio futuro e non ultimo patrigno, lui era già li e stava fissando mia madre in modo ossessivo mentre lei recuperava le valige nel baule del taxi. Lo guardai male, ma lui non lo notò, si avvicinò invece  a me e mi strinse la mano “ehi ciao! Tu devi essere Harry, io sono Max, il compagno di tua madre” ah si, si chiama Max. Ora ricordo.

“ciao Max, posso portare le mie valige in casa?” risposi indifferente. Sono abbastanza convinto di vedere una scintilla nei suoi occhi in quel preciso momento "aspetta, chiamo Louis cosi può aiutarti a cercare la camera” si avvicinò alla porta d’entrata e cominciò a chiamare il presunto ragazzo. Louis? Ma aveva anche un ragazzo questo tizio? Sto seriamente diventando pazzo con tutte queste cose. Il mondo Gay mi stava assalendo.

Un ragazzo non molto alto si presentò scocciato davanti la porta e mi squadrò per bene dalla testa ai piedi. Aveva i capelli castani e alcune ciocche puntavano al biondo. Aveva un corpo molto minuto e bello e i suoi occhi erano.. i suoi occhi. Erano azzurri come il ghiaccio e la luce del sole li rendeva ancora più cristallini. Era bellissimo. Mi incantai, guardando quella figura perfetta davanti di me.

“ehi amico, vuoi che mi faccia una foto e poi te la invii?” rise di gusto e poi si avvicinò a me prendendo la valigia dalle mie mani. Mi ero completamente incantato ad ascoltare quella risata cristallina e naturale che usciva dalle sue labbra. Harry, cosa cazzo ti sei fumato? Hashish?

 

Lo seguii dentro la casa lasciando mia madre e quel tipo fuori da soli. Non voglio sapere i dettagli del loro saluto, davvero. Seguivo Louis mentre mi spiegava le stanze della casa, per poi fermarsi in una delle stanze al piano di sopra. “allora, questa è camera mia, e anche tua, dato che non abbiamo altre stanze e io ho un bellissimo letto a castello” lo guardai male. Questo significava niente privacy “immagino tu dorma di sopra, a giudicare dal letto disfatto” lui rise ancora e io lo seguii “beh sono abbastanza disordinato, ci farai l’abitudine ehm..” “oh, Harry, Harry Styles” gli porsi la mano e lui la strinse con decisione, prima di buttare la valigia sopra il mio letto “io sono Louis, Louis Tomlinson, piacere di conoscerti ‘fratellino’ “

Once in a LIfetime || Larry Stylinson (SOSPESA)Where stories live. Discover now