"Beh, se ha riso alle tue pessime battute allora stai sicuro che le piaci veramente" è l'unica cosa che, scherzando, dice Gilbert, dopo che gli ho dettagliatamente raccontato il pomeriggio con Diana, e sinceramente spero vivamente che abbia ragione. Tuttavia questo ultimo pensiero lo tengo per me, anche se penso che, essendo il mio migliore amico, e conoscendomi più che bene, l'abbia capito. Mi limito a sorridere.
Dopo che lui e Anna sono andati via, io e D abbiamo deciso di andare prima a fare una passeggiata in centro, poi al molo, e abbiamo parlato, scherzato, riso, come ai vecchi tempi, prima che litigassimo. Lei era maginifique anche indossando un outfit semplice, non elegante, ma del resto a lei sta bene tutto. Rideva, e il suo sorriso brillava, i suoi occhi luccicavano, e... sono cotto di lei.
Lo sono sempre stato, ma poi abbiamo litigato, a inizio estate: lei a scuola è popolare, io no, e non voleva far sapere in giro che ci frequentavamo. Non ci siamo parlati per un mese intero. Tuttavia non smettevo di pensare a lei. Grazie ai nostri migliori amici, all'inizio di settembre, dopo le vacanze abbiamo iniziato a scriverci e oggi, per la prima volta, a uscire. E' cambiata, l'ho notato subito, molto meno chienne. Spero di non sbagliarmi...
Nel frattempo, Gilbert si era accorto che non rispondevo, e ha deciso di rompere il silenzio:
"Siete una bellissima coppia"
"Ancora non siamo una coppia, ma grazie amico" dico.
"Tu vorrei che lo foste?" mi chiede
"Évidemment oui, ma dopo il litigio so ancora meno di prima cosa passa per la sua testa"
"Ah, le ragazze!" scherza lui, e colgo l'occasione per sviare il discorso su di lui e sulla sua situazione sentimentale.
"A proposito, come va tra te e Anna?" Noto che non appena pronuncio il suo nome, il suo viso si illumina. Mi chiedo se succede così anche a me quando mi chiedono di Diana. Gilbert mi racconta come è andato il loro pomeriggio, poi ci diamo la buonanotte e spegniamo le luci. Mi ha proposto stanotte di rimanere a dormire da lui, e ho accettato volentieri, con tutte le cose che mi passano per la testa non avevo per niente voglia di tornare nella confusione della mia numerosa famiglia!
La camera di Gilbert non è grande ma nemmeno piccolissima: ha un divano letto (che sto usando io adesso), vari poster appesi nelle pareti blu e bianche, la scrivania più disordinata che ci sia, e una foto di lui, Anna, me e Diana incorniciata, nel comodino. Ricordo quando ce la siamo fatta, l'anno scorso, mentre eravamo in gita con la scuola: è un semplice selfie fatto su un pullman, e i ordine possiamo vedere Anna, con un buffo cappellino verde che le stava malissimo! (e l'abbiamo presa in giro per tutto il viaggio per questo motivo), Diana, che fa la linguaccia, e infine io e Gilbert, che ci abbracciamo.
E ora sono qui, a guardare il soffitto (anche se è tutto buio e in realtà non si vede niente); e le riflessioni sulla scuola e sul fatto che domani sarebbe stato il primo giorno vengono ben presto rimpiazzate da dei pensieri di cui una ragazza dai capelli neri è la protagonista, e così mi addormento. Ah, mon amour!
Nota dell'autice: Ehilà, questo è il terzo capitolo, spero vi piaccia. Scusate se ho aspettato tanto per pubblicarlo, ma tra poco anche io inizierò la scuola e sono abbastanza occupata. Fatemi sapere cosa ne pensate!
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Fiksi RemajaIn questo racconto vi parlo un po' di Diana e Jerry, personaggi della serie Anne with an E, e della loro storia, ambientata però nel 2019. L'elegante D e il timido e romantico J sono finalmente riusciti a combattere le loro differenze, e sono pront...