Los Bandoleros

Capitolo 9

L'ultimo in classifica era Bob Horne, trentatreenne di Savannah al volante di una Pontiac GTO verde mimetico. Normalmente un'auto come quella toccava i cento in quasi sette secondi, ma grazie a innumerevoli modifiche, era decisamente più veloce.

Adelina ce l'aveva davanti agli occhi e capì che con i piloti di Ivanov non si poteva scherzare.
Quell'automobile americana era un mostro della strada con un turbocompressore da paura, quasi più spaventoso della faccia del pilota.

《Una ragazza.》Horne la sbeffeggiò, staccandosi dalla fiancata della GTO e passandosi una mano tra i capelli rossi《Che vuole battermi con quell'auto?》

《Così pare.》mormorò l'agente Parker《Sarà un gioco da ragazzi per te, ne sono sicura.》giocherellò per qualche minuto con le chiavi della R8 mentre guardava il suo avversario di sott'occhi, con quello sguardo da gatta che faceva cadere ogni sbruffone come quel Bob.

Ne aveva visti tanti come lui nella sua carriera di agente federale e tutti si credevano pilastri portanti solo perché stavano alla base di una piramide. Era quello che il vertice faceva credere loro oppure quello che loro si ripetevano da soli solo per rimanere nel gioco.
In ogni caso erano facili da manipolare perché stupidi e ambiziosi.

《Perché quello sguardo, bambolina?》Bob Horne le si avvicinò, leccandosi le labbra e Adelina si trattenne dal tirargli un pugno《Pensi che ti cederò il posto se scoperai con me?》si accarezzo anche la barba, accennando un sorrisetto.

《Nessuno si fotte nessuno.》Tadashi si mise tra i due mentre una folata di vento fece sollevare della polvere presente sull'asfalto della piazza《Salite in auto e che vinca il migliore.》gli occhi del nipponico finirono su Adelina che non esitò a salire al volante, sotto lo sguardo di tutta quella gente radunata attorno a loro per vedere una nuova pilota tentare la scalata della classifica.

Ada sapeva che nessuno avrebbe scommesso un soldo bucato sulla sua vittoria, nessuno credeva alle sue parole e probabilmente non molti la vedevano di buon occhio. Lo aveva capito nell'esatto istante in cui i fari led della sua macchina avevano illuminato l'entrata della piazza.
Alcuni le sorridevano amichevolmente, ma altri le lanciavano degli sguardi di fuoco.

La gara da sostenere era di velocità. Un breve tracciato in cui il più veloce o il più furbo avrebbe vinto.
La tattica che Horne usava era una decisamente poco ortodossa, ma accettata lì a Los Angeles: fare in modo che l'auto dell'avversario non arrivasse al traguardo se non a spinta.

Rick, il ragazzo tatuato che si occupava sempre di riscuotere le scommesse si posizionò tra le due auto e ordinò ai piloti di abbassare un finestrino in modo che potessero sentire le sue parole.

《Gara di velocità, ma lo sapete. Al fondo della strada dovete fare inversione e tornare indietro.》indicò il barile segnalato da carta retroriflettente《Chi ritorna qui per primo vince.》Rick si avvicinò alla R8 di Adelina《E qui tutto è lecito. Gara sua,》indicò Horne《regole sue.》

Adelina annuì semplicemente prima di tirare su il proprio finestrino e prepararsi alla partenza. Non sapeva cosa avrebbe fatto Horne per impedirle di raggiungere il traguardo, ma era certa che non avrebbe mollato facilmente.

《Tre...》Rick iniziò a contare《due...》e Horne era già partito.
《Merda!》Adelina schiacciò a fondo il pedale dell'acceleratore e cercò di recuperare lo svantaggio.

Si sarebbe aspettata di tutto da quel tipo, ma non che rubasse lo start. Certo, se fosse partita al segnale di Rick, la Pontiac avrebbe subito perso contro un'auto da tre secondi ma era comunque schifosamente scorretto.

Le marce dell'Audi filavano lisce mentre il piede della ragazza seduta al volante premeva sull'acceleratore e la distanza tra le due automobili diventava ogni istante meno significativa fino a quando la R8 e la GTO non furono una di fianco all'altra.