Solamente tu puoi farmi sorridere in momenti come questi.

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<NOTA AUTRICE>

Prima della lettura, vorrei avvisarvi che, quando vedrete un messaggio del genere, le cose si faranno più...ehm...pegi alto?
Non so come spiegarlo ecco, ma se non volete leggere qualcosa di più "aggressivo", skippate la storia appena vedrete un messaggio del genere e ricontinuate a leggere appena ne vedrete un altro.
Buona lettura!!

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Alice's p.o.v

Passarono alcuni giorni da quella sera di pioggia.

Io e Kirito eravamo andati a parlare a Raios ed Humbert, cercando di fermarli dal dare qualunque compiti davano alla loro cadetta, Frenica.

All'inizio recitavano la parte degli innocenti, ma vedendo che io e Kirito non avevamo intenzione di andarcene senza risposte, testimoniarono.

Dalla loro testimonianza, "una cadetta deve sempre aiutare il suo insegnante, quindi mi sono fatto aiutare a fare alcune cose...piccolo esempio, a lavarmi la schiena."

E così, ce ne andammo.

Però, in questi giorni sono stata più attenta ad ogni mie azioni quando ero nelle loro vicinanze.

Ero appena tornata dalla libreria dall'ennesima sezione di studio e, ovviamente, Kirito era fuori.

Mi buttai sul divano, sfinita dalla situazione.

Mi stiracchiai, portando le braccia verso il soffitto, intrecciandomi le dita.

Così facendo, il mio sguardo finì sulle mie mani, che mi riportò in mente un ricordo.

Un ricordo con lui.

Per essere precisi, le sue parole.

-Ce la faremo in qualche modo. Insieme.-

Cercai di non pensarci, ma la mia mente ormai stava viaggiando da sola.

-Io ci sarò per te.-

Sentii la faccia accaldarsi, quindi misi immediatamente il mio braccio sinistro sui miei occhi, cercando di nascondere l'imbarazzo.

Con l'altra mano mi toccai il petto, sentendo il battito del cuore diventare man mano irregolare.

-Quel ragazzo...-

"Quel ragazzo" fu l'unica cosa che riuscii a dire.

Riportai le braccia in aria.

-Ma da chi...da chi stavo nascondendo il mio imbarazzo...?-

Scossi la testa.

Dopotutto, sapevo già la risposta.

Mi rannicchiai sul divano, lasciando sprofondare la mia testa nella gonna dell'uniforme.

-No, so già la risposta. Lo stavo nascondendo da me stessa. Dalla me stessa che ha paura. Paura di rovinare tutto. Dopotutto...Eugeo ha...-

Mi schiaffeggiai leggermente le guance, cercando di non pensarci.

-Ho altre cose di cui occuparmi.-

Subito dopo, qualcuno bussó alla porta.

-A..Arrivo!-

Mi alzai diretta verso lo specchio, per controllare se la parrucca fosse messa normalmente.

[While Rescuing For Him, We Fell In Love And...]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora