Capitolo 6 - Because the Night

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Will

Uscii dalla mia aula con le gambe doloranti e con un sonoro sbadiglio. per i corridoi stavo al cellulare per vedere i nuovi feed del giorno. Kayla mi aveva chiamato già quattro volte, potevo ancora aspettare a chiamarla. Uscii dal campus e come al solito pioveva. Sospirai e aprii l'ombrello. Avevo giusto quindici minuti per raggiungere la mia fermata. Sentivo particolarmente freddo e mi strinsi nelle spalle massaggiandomi un braccio. Iniziavo ad avere fame stranamente.

«Will!» Chiamò una voce familiare che prese posto sotto al mio ombrello.

«Hazel, tutto bene?» Chiesi guardandola e notandola tuta bagnata.

«Diciamo che ho dimenticato l'ombrello e tu non commenterai questo dettaglio» affermò lei sorridendomi.

«D'accordo» annuii grattandomi la guancia «Allora com'è andata la lezione?»

«Bene ma ho problemi in alcune parti di biologia» Rispose lei imbarazzata.

«Quando vuoi ti posso dare una mano, in questo periodo non sono molto impegnato con lo studio» risposi.

«A me farebbe piacere, non vorrei restare indietro» disse lei cacciando un pacchetto di gomme «Vuoi?»

«Adoro le gomme da masticare» replicai prendendone una.

«Le porto sempre dietro quando Nico fuma, lo trovo insopportabile» disse rimettendo il pacchetto in tasca. «A proposito, mi accompagni alla caffetteria? Nico sarebbe contento di vederti»

«Dubito che voglia vedermi ma ti accompagno comunque» dissi passandomi una mano tra i capelli.

«Nico è così, si vergogna delle proprie emozioni» replicò Hazel.

«Come ci si può vergognare delle proprie emozioni?» chiesi confuso.

«Questo è un mistero anche per me, ma è una persona che ha paura di affezionarsi, però ti assicuro che è totalmente diverso da come si presenta. Con me non si comporta come con te o per altri ma già che ti ha difeso l'altra sera credo che non gli stai tanto antipatico» spiegò lei guardando in basso «È così da quando lei...»

Si interruppe, stava per dirmi qualcosa che forse non dovevo sentire probabilmente. Mi portai una mano sul mento riflettendo.

«Effettivamente quando perdi una persona a cui sei molto affezionato fa male, posso capire la diffidenza di non voler affezionarsi più a nessuno ma è come un terno a lotto, puoi trovare persona che ti feriscono ma anche persone che ti rendono veramente felice. Vale la pena scommettere dolore per ricevere amore» spiegai con un sorriso.

«È molto saggio da parte tua» disse lei guardandomi stupita.

«Ma per chi mi hai preso?» Chiesi ridendo

«Per un sempliciotto, tipo il figo della classe capitano della squadra di football» commentò lei.

«Oh, mi ritengo almeno un po' offeso.» risposi con una smorfia divertita

«Non dirmi che non se mai stato il belloccio della classe» mi chiese dandomi una spinta.

«Se lo sono stato, non me ne sono accorto» risposi con un colpo di tosse.

Camminare era diventato difficile con tutti i muscoli indolenziti, effettivamente non facevo attività fisica da un bel po' di tempo. Il tragitto continuò con semplici conversazioni con Hazel. Si poteva parlare veramente di tutto, era difficile trovare similitudini tra lui e il fratello, in base al carattere. Anche se avevo notato che quest'ultimo usava un linguaggio abbastanza forbito nonostante gli atteggiamenti alquanto discutibili, a parer di logica si poteva parlare anche con lui bastava capire come convincerlo a fidarsi di me. Mi sentivo ancora in debito per quello che aveva fatto la sera prima. Nessuno, a parte Kayla, mi aveva mai difeso, avevo imparato ad atteggiarmi con indifferenza pur di non creare situazioni difficili. Anche se il suo comportamento mi ha parzialmente spaventato, le persone violente le detesto ma so che quella reazione è stata per forza causata da qualcos'altro. Il gesto che aveva fatto purtroppo non lo conoscevo ed era anche difficile investigare su internet con le poche informazioni che avevo, di conseguenza ho deciso di non pensarci più di tanto. Finalmente arrivammo al locale e poggiai l'ombrello appena fuori dalla porta di ingresso. Entrati trovai Kayla e Austin che mi guardavano storto. Hazel salutò Nico e andò via con il mio ombrello, a quanto pare era solo una scusa per accompagnarmi qui, non sapevo il motivo però.

Milk Tea - Solangelo AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora