Capitolo 12 La prima gemma

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Celeste aprì gli occhi e una lama di luce le sfiorò la guancia. Dalla finestra senza vetri arrivava una leggera brezza che le scompigliava dolcemente i capelli. Si alzò a sedere e seduto per terra accanto alla porta vide Rocco. "Ben svegliata" le disse sorridendo. Celeste si stropicciò gli occhi: "Che ore sono?" chiese. Rocco le sorrise. "Non è ancora buio, hai dormito solo un paio d'ore. Vieni di sotto Rapunzel e gli altri ti aspettano." "Aspetta!" esclamò la ragazza. "Puoi sederti un secondo? Ho bisogno di parlarti." Rocco la fissò per qualche secondo e poi si sedette. "Dimmi pure."
"Bhe è difficile, non so da dove cominciare...scoprire che tutto quello che abbiamo passato era falso...tu eri stregato non sapevi che facevi..."
"E invece si che lo sapevo! Ero pienamente cosciente di me stesso, Jafar ha sottovalutato i miei poteri. Ma in cuor mio so che non sono stati quelli a salvarmi. Sei stata tu." Celeste lo guardò confusa. "Io?"
"Si, tu" le rispose Rocco sempre sorridendo. "Appena ti ho vista ho provato qualcosa...qualcosa di speciale che mi ha aiutato a sconfiggere la maledizione. Credo che fosse amore." Celeste arrossì di botto: "Ma dai Rocco, neanche mi conoscevi come puoi dire una cosa del genere?"
"Ma non eri tu quella che credeva nelle favole Cel? Mai sentito parlare di colpo di fulmine?" La ragazza continuava a tenere lo sguardo basso. Non si era mai sentita così, di solito i ragazzi la prendevano in giro nella sua scuola. "Perchè non mi guardi? Non mi credi?" le chiese Rocco avvicinandosi. "Sisi ti credo è solo che...bhe sai...non mi era mai successo prima e...non so che fare"
"Lo so io" disse lui avvicinandosi sempre di più. La porta si aprì di botto: "Oh...ho interrotto qualcosa?" chiese Caroline arrossendo. "Bhe in realtà si ma lascia stare" borbottò Rocco allontanandosi dal letto. "Rapunzel ti aspetta Celeste, appena puoi scendi per favore." La ragazza annuì e si alzò dal letto. Rocco era sulla porta che la guardava e  la ragazza non sapeva che fare. Il momento magico tra di loro si era rotto e ora Celeste era più imbarazzata che mai. "Bhe...io scendo" disse timidamente e lo superò quasi correndo. Mentre si avviava alla sala del trono il cuore le batteva fortissimo e le tremavano le gambe. Cercando di calmarsi entrò nella sala, dove Rapunzel e gli altri erano chini su una mappa tenuta in grembo dalla regina. "Eccoti Celeste. Stavamo studiando l'ubicazione dei cristalli." La ragazza si avvicinò e vide che la mappa era magica: quattro luci brillavano ai quattro angoli del territorio rappresentato. "Questa cartina è stata creata dalle fate dell'Isola-Che- Non-C'è che hanno sorvolato il territorio senza sosta e hanno incantato i cristalli con della polvere magica affinché rilucessero sulla mappa, così è più facile individuarli. I cattivi hanno posto  i cristalli nei loro regni: il più vicino è quello che si trova nel regno della Sirenetta. Si tratta in questo caso di una gemma azzurra legata al potere dell'acqua. Se riuscirai a toglierla dalla sua ubicazione dovresti indebolire il campo di forza che tiene unito questo universo parallelo. Ti senti pronta?" Tutti la fissavano. Celeste si guardò intorno agitata. Tutti si aspettavano da lei che riuscisse a portare a termine la missione. Non li voleva deludere anche se era terrorizzata. "Si, sono pronta!" esclamò allora cercando di sembrare coraggiosa. "Perfetto cara. Allora torna pure a riposare un po', partirai all'alba. Dobbiamo cercare di coglierli di sorpresa, loro non sanno ancora che lei è qui." Tutti annuirono. "Io sarò sempre al tuo fianco Cel, non ti lascio" le disse Rocco avvicinandosi. Lei gli sorrise. "Ti aiuteremo anche noi." disse Damon. "Ho chiamato anche il mio amico Scott da Beacon Hills. Ultimamente ha perso smalto, devo insegnargli di nuovo come si riporta il bastone al padrone!"
"Hey succhiasangue dei miei stivali, le vuoi prendere?" gli chiese Tyler guardandolo in modo fintamente minaccioso. "Da quando i cani portano gli stivali?" gli rispose beffardo Damon. I due iniziarono a lottare scherzosamente nel salone e tutti risero. Anche Celeste rideva, finchè non si accorse che Rocco la stava fissando. Arrossì di nuovo e, con la scusa di essere stanca, si avviò di nuovo nella stanza dove aveva dormito poco prima. Si stese sul letto e si mise a guardare il cielo che appariva dal quadrato di finestra sopra di lei. Era ormai notte e il cielo era trapunto di stelle. Non riuscì a chiudere occhio e rimase tutto il tempo ad osservare le innumerevoli lucine che occhieggiavano nel cielo. Pian piano le stelle sparirono, lasciando il posto alle pennellate rosate dell'alba. Celeste si alzò e si avviò di nuovo nella sala del trono. Erano ancora tutti lì, sembrava che nessuno fosse andato a riposare. Rispetto a qualche ora prima si erano aggiunti al gruppo Scott e Lydia di Teen Wolf e gli altri della combriccola di The Vampire Diaries. "Ciao Celeste, che bello rivederti!" esclamò la rossa abbracciandola. "Veniamo tutti con te Celeste, sei al sicuro!"
La ragazza alzò lo sguardo e notò che avevano tutti l'espressione determinata di chi si prepara per la battaglia. Celeste sentì improvvisamente il peso della missione piombarle addosso e riuscì solo a mormorare un grazie stanco. "Ok, allora siamo pronti? Possiamo andare?" chiese Mulan. Tutti, tranne Celeste, annuirono convinti e si avviarono verso l'uscita del castello. "Ehi, tutto ok?" le chiese dolcemente Rocco affiancandola. "Per una che deve andare a salvare il mondo abbastanza bene, si" gli rispose cercando di sorridere. "Come raggiungiamo velocemente il luogo?" chiese la ragazza. "Bhe, è presto detto!" esclamò Rocco e fischiò. Al suo richiamo una decina di cavalli alati apparve all'orizzonte per venire verso di loro. "Vengono dall'Isola-Che-Non-C'è, sono miei amici" le spiegò. Celeste era estasiata. Erano bellissimi. Il primo dei cavalli ad arrivare fu Vento, che si posò ed iniziò a trotterellare allegro verso la ragazza. "Vedo che anche lui ha un debole per te" le sussurrò il ragazzo all'orecchio. Celeste arrossì per l'ennesima volta in poche ore e si girò dall'altra parte. "A-andiamo?" chiese sempre sentendosi molto accaldata. "Davvero io, Damon Salvatore, un nobile vampiro dovrei salire su questi pony da principessa?" chiese stizzito il vampiro. "Damon non fare il bambino, sali!" gli intimò Elena che era appena salita su un cavallo dal manto dorato. "Uff, salgo solo perchè me lo chiedi tu, tesoro."
"Tutti pronti? Bene partiamo!" esclamò Rocco e fischiò di nuovo. Celeste era di nuovo dietro di lui e, appoggiando la testa sulla sua schiena, chiuse gli occhi ascoltando il vento che le sferzava la faccia e che le fischiava nelle orecchie. Dopo un tempo che alla ragazza parve interminabile arrivarono a sorvolare una spiaggia: la sabbia dorata scintillava alla luce del sole nascente e il mare era screziato di arancio. I cavalli atterrarono dolcemente sulla sabbia e Rocco aiutò Celeste a smontare. "Il cristallo dovrebbe essere incastonato in uno di questi scogli secondo la mappa" disse pensierosa Mulan. Non ci fu bisogno di cercare per molto: la gemma azzurra scintillava al sole in una pietra rosata lì vicino. La ragazza si rese conto che ogni volta che veniva colpita da schizzi d'acqua, diventava sempre più luminosa. "Trae potere dall'acqua...mossa astuta" borbottò Rocco grattandosi il mento. Il gruppo iniziò ad avvicinarsi alla pietra...all'improvviso tutti, tranne Celeste, furono sbalzati indietro con forza. "Ecco, perfetto, ho sporcato i miei pantaloni bellissimi!" esclamò Damon ripulendosi la sabbia dalle gambe. "C'è un campo di forza, non lo avevamo previsto, grandioso!" esclamò Rocco, scuro in volto. "Ciò vuol dire che devi cavartela da sola Cel. Mi spiace, non possiamo nè avvicinarci, nè toccare la gemma, solo tu che non sei stata colpita dal maleficio puoi. Io confido in te." Rocco la fissò con gli occhi colmi di ammirazione e speranza e la ragazza non potè fare a meno di sentirsi motivata e rafforzata nell'animo. Celeste rivolse lo sguardo alla pietra lucente. Iniziò ad avvicinarsi. Si aspettava che qualcuno l'avrebbe fermata, attaccata o altro...invece andò tutto liscio. Arrivò sana e salva allo scoglio e protese le mani verso la gemma. Non appena il suo dito la sfiorò, avvertì come una scarica elettrica in tutto il corpo. Con forza la afferrò con entrambe le mani e tirò. La pietra scivolò via dallo scoglio senza problemi, come se fosse fatta di sapone. Celeste stava per sorridere, quando un terremoto enorme scosse tutto quanto. La ragazza cadde a terra lasciando cadere la gemma che, nel frattempo, aveva perso la propria luce. Il mare si gonfiò, si alzò un forte vento, sembrava che stesse per finire il mondo. Celeste giaceva a terra, con la faccia premuta contro la sabbia, gli occhi chiusi. "È la fine" pensò tra sè. Sentiva i suoi compagni urlare, ma non capiva quello che dicevano...poi delle braccia forti la tirarono sù da terra. Aprì finalmente gli occhi e vide il verde dell'iride di quelli di Rocco. La teneva tra le braccia, mentre Stefan raccoglieva il cristallo che si era ingrigito. Tremava ancora tutto, e gli altri erano a fatica riusciti ad allontanarsi dal mare. Il mare...Celeste si voltò e vide un enorme onda scura alzarsi minacciosa. Stefan prese Rocco per un braccio e usò la velocità da vampiro per farli allontanare dal pericolo. La ragazza si strinse forte al collo di Rocco mentre i tre filavano via. Stefan li condusse al di là di una collina, dove nel frattempo tutti gli altri erano riusciti a ripararsi. Arrivarono appena in tempo: il mare si infranse con un fragore assordante nel punto in cui un attimo prima si trovava la ragazza. Poi tutto, così come era cominciato, si fermò. Celeste si voltò di scatto verso gli altri: "Ma che cavolo è successo?"
"La barriera, l'essenza stessa di questo mondo effimero si sta...sgretolando" mormorò Caroline e sorrise. "Li abbiamo colti di sorpresa, non sapevano di Celeste...siamo riusciti a mantenere il segreto...nessuno ha fatto la spia...i cattivi non hanno scampo!" esclamò Lydia. "Io avevo detto alla regina che non era prudente diffondere la notizia di una salvatrice, ma lei ha voluto dare fiducia a tutti...e ha fatto bene. Che cosa splendida!" disse Elena. "Il problema è che adesso sapranno sicuramente di lei...togliere le prossime gemme non sarà così semplice purtroppo" disse Stefan. "Bhe, dai a questo ci penseremo. Chi ha fame? Io molta, vado a raccogliere more, c'è un cespuglio qui vicino aspettatemi qui!" esclamò Mulan alzandosi e correndo via. E così la giornata passò così, con loro che festeggiavano con more e funghi selvatici, scalzi sull'erba, ridendo come bambini. A qualche metro di distanza, nascosta tra gli alberi, una figura incappucciata con lunghi capelli che le ricadevano sul petto guardava la scena con le lacrime agli occhi.

La favola della mia vita (Concluso da revisionare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora