Capitolo 4

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Celeste stava volando. O meglio, si trovava sopra un cavallo volante. Vedeva intorno a sé un cielo bellissimo, non aveva mai visto così tante stelle in vita sua. Sembrava quasi che si trovasse nel centro dell'Universo, circondata da centinaia di galassie che ruotavano intorno a lei. "Ehi Celeste ti stai divertendo?"
Rocco. Era la sua voce. Celeste si girò confusa e vide Rocco che volava accanto a lei. Volava nel senso proprio del termine. Non aveva ali e sembrava che sul suo corpo non agisse la forza di gravità. "Dai Celeste vola con me!" le disse tendendole la mano. Celeste, come ipnotizzata dai suoi occhi, gli prese la mano e subito anche lei iniziò a volare leggera leggera...poi alzò gli occhi e...no non poteva essere! Rocco, il suo Rocco, non era più lui. Un ragazzo con i capelli rossi con un ciuffo che gli copriva un occhio la fissava sorridendo. No...chi era questo? Celeste, in preda al panico, lasciò la mano dello sconosciuto e cominciò a precipitare giù giù sempre più giù...
Celeste aprì gli occhi di scatto madida di sudore. Il cuore le batteva a mille e aveva ancora alla bocca dello stomaco quella orribile sensazione di vuoto. Chiuse gli occhi respirando forte cercando di calmarsi. Che sensazione orribile e che strano sogno... Si alzò e andò in bagno a darsi una rinfrescata. Dopo essersi sciacquata il viso, gli occhi le caddero sui pantaloncini che aveva usato il giorno prima e che erano rimasti appesi in bagno. Si avvicinò e tolse dalla tasca il bigliettino che le aveva dato Rocco. Prese il telefono: le 3:17. Rocco non le avrebbe mai risposto in piena notte ma Celeste decise di provare a scrivergli. Salvò il suo numero e, quando aprì Wathsapp, si trovò davanti la sua foto profilo: Rocco in piedi di spalle su uno scoglio e sullo sfondo il bellissimo panorama di un tramonto sul mare. Di stato la frase: "Vola sulle ali dei sogni". Che coincidenza anche lui parla di volare... Celeste scrisse un veloce Ciao e poi decide di cambiarsi la maglietta. Era davvero fradicia. Mentre tirava fuori dall'armadio una vecchia T-shirt con sopra Topolino, il telefono diede un tin. Rocco le aveva risposto con una faccina sorridente ricambiando il saluto. A Celeste iniziò a battere forte il cuore. Continuarono a chattare per almeno mezz'ora raccontandosi a vicenda il perché non riuscissero a dormire. Ovviamente Celeste omise il fatto di averlo sognato ma gli disse solo di aver avuto un incubo. Per quanto riguarda lui era appena tornato da una festa in discoteca. Celeste non ci era mai andata, le davano fastidio i luoghi pieni di gente e di rumore. Finito di chattare Celeste appoggiò il telefono sul comodino e si riaddormentò con il sorriso sulle labbra.

La mattina dopo appena sveglia trovò sul telefono un messaggio di Elena che la invitava a prepararsi per tornare al maneggio. Cosa? Di nuovo? Ma era pure domenica non era chiuso? Continuando a sbuffare negando a se stessa che sperava di rivedere Rocco, Celeste si cambiò mettendosi una canottiera rossa con dei pantaloni jeans lunghi strappati sul ginocchio. Poi scese per fare colazione. Mentre mangiava continuava a fissare il telefono, in tacita attesa di un messaggio di Rocco. Erano ormai 5 ore che non si scrivevano, le sembrava un' eternità. Cercò di non pensarci e continuò a mangiare. Appena sentì suonare alla porta si alzò e si precipitò fuori di casa. Elena la stava aspettando, sorridente come sempre, porgendole il casco. "Forza, oggi ti voglio vedere salire su un cavallo eh!"
"Te lo sogni!" rispose Celeste ridendo. L'amica non sapeva che in realtà ci era già salita e che aveva in parte superato la paura. Arrivati al maneggio Elena si avviò nuovamente verso la sua cavalla e intimò a Celeste di scegliere un cavallo e provare a salire. Celeste sbuffò, ma accontentò l'amica andando verso una cavalla dal manto marrone chiaro con la criniera bionda. Lo stesso colore dei capelli di Rocco...no "basta Celeste!" si intimò mentalmente. Un ragazzo molto gentile la aiutò a mettersi gli stivali e ad allacciarsi il casco. Poi il ragazzo condusse il cavallo nel recinto e aiutò Celeste a salire. Passo dopo passo Celeste si sentì sempre più sicura e chiese al ragazzo di lasciarla andare nel campo. "Ne sei sicura?" le chiese con un cipiglio preoccupato. "Sì, mi sento molto a mio agio qua sopra!"
Così Celeste si trovò esattamente nel campo dove il giorno prima aveva incontrato Rocco. Ripensò alle bellissime sensazioni provate, a come si era sentita libera, a come si era sentita viva. Fece un respiro profondo e mandò il cavallo al trotto. Chiuse gli occhi cercando di riprovare le sensazioni del giorno precedente e...sentì un nitrito, il cavallo si impennò e Celeste, non seppe bene come, si ritrovò per terra sopra una cacca...sì proprio sopra una cacca di cavallo. Iniziò a sentire indistintamente delle risate mentre cercava di capire cosa stesse succedendo. Le faceva male una gamba e aveva gli occhi annebbiati dalle lacrime, per non parlare poi della puzza tremenda che sentiva sotto il naso. Ad un tratto delle Converse rosse ed una mano tesa verso di lei entrarono nel suo campo visivo. Celeste alzò gli occhi e si trovò di fronte Rocco...aveva il Sole dietro la testa che sembrava formare un'aureola e i suoi occhi scintillavano come non mai. Le sembrava un angelo caduto. Celeste afferrò la sua mano e cercò di alzarsi. "Tutto bene? Come va la gamba?"
"Non so...la riesco a muovere però mi fa male."
"Ti accompagno a farla vedere."
La ragazza stava per protestare, per dirgli che non ce n'era bisogno, quando vide Elena correre verso di lei. "Ehi amica mia, stai bene?"
"Credo di sì, ho solo un po' di male alla gamba..."
"Tranquilla, vieni con me, ti porto da mio cugino, lui saprà cosa fare!"
"Non so se riesco a camminare fino a là..."
A quel punto Rocco intervenne: "Ti posso portare in braccio se vuoi." Celeste arrossì di colpo e lo guardò scioccata. Elena capì al volo ed esclamò: "Mi sembra un'ottima idea! Grazie mille bellone!"
Celeste guardò malissimo Elena e si fece prendere in braccio. Le sembrava di essere una di quelle classiche donzelle in difficoltà salvate dall'eroe di turno.
Dopo una visita veloce il cugino di Elena le mise un po' di ghiaccio e le consigliò di andare al pronto soccorso. Così Celeste si vide costretta a raccontare ai suoi dove fosse andata, subendosi le ire della madre. Poi le successe una cosa strana: mentre cercava di sfregarsi via la cacca dalla guancia con una salviettina profumata, Rocco le si avvicinò, prese un fazzoletto di stoffa e le strofinò delicatamente le guance. Dopo aver finito le lasciò un breve e leggero bacio sulla fronte, tutto questo davanti ad una Celeste paralizzata e ad una Elena che cercava di non scoppiare a ridere. Poi, come se nulla fosse, Rocco si girò e se ne andò, facendo con le dita il gesto del telefono. Celeste lo vide sparire fuori dalla porta, come se la luce del giorno lo avesse inghiottito per trasformare lui stesso in luce.

La favola della mia vita (Concluso da revisionare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora