Capitolo 9

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La Sala Grande era decorata in modo fantastico: c'erano pipistrelli vivi, varie zucche di diverse dimensioni e altre decorazioni arancioni. Mi diressi verso il tavolo di Corvonero insieme a Lidja, mentre Hannah Abbott andò al tavolo di Tassorosso. Mi guardai intorno. Tutti avevano un'aria felice, proprio come me, dopo la gita ad Hogsmeade. O quasi. Infatti alcuni studenti avevano visitato il villaggio così tante volte che ci avevano perso gusto o comunque non erano interessati e avevano preferito restare al castello. 
Il banchetto fu magnifico come sempre, e presi un po' di tutto nonostante avessi mangiato tutto il giorno caramelle e dolci di Mielandia.

Dopo cena salii verso la sala comune, ma in un corridoio si presentò un tale ingorgo che non c'era modo di arrivare davanti al ritratto. Rimasi ad osservare la scena, e dopo un po' arrivò Percy Weasley, che si era fatto largo dicendo a tutti che era Caposcuola. Percy era fratello di Ron, con cui spesso lo vedevo battibeccare perché era un po' troppo rigido con le regole e prendeva molto seriamente i suoi doveri. Se dovevi infrangere anche una delle regole più inutili della scuola era meglio che lui non fosse nei paraggi. Al suo quinto anno (ovvero il mio primo) ad Hogwarts era stato eletto come Prefetto, e Fred e George, altri due Weasley, mi avevano raccontato che una volta avevano cambiato la sua spilla in modo che dicesse da " Prefetto" a "Perfetto", visto che secondo loro lui si credeva così. Immagino che non avesse approvato molto una volta scoperto lo scherzo. Dopo pochi secondi annunciò che qualcuno doveva immediatamente correre ad avvisare Silente. Nessuno si mosse, sia perché il frastuono era così assordante che non si capiva un bel niente sia perché tutti erano troppo occupati a spintonarsi per capire cosa fosse successo per fare altro. Così corsi io ad avvisare il preside, mandando all'aria tutti i miei buoni propositi di non entrare mai più nel suo studio.
Una volta davanti ai gargoyle, dopo essermi fatta una corsa assurda, dissi "Ape Frizzola!"  e la statua mi lasciò passare. Il tempo che ci mise la scala a girare su se stessa per arrivare davanti alla porta dell'ufficio mi sembrò infinito. Aprii la porta senza pensarci ( e senza bussare!) e vidi il professor Silente seduto alla sua scrivania, come se avesse previsto l'arrivo di qualcuno.
" Professore" ansimai " è successo qualcosa davanti all'ingresso della sala comune di Grifondoro. Percy Weasley mi ha mandato a chiamarla". Lui si alzò immediatamente e uscì dalla stanza insieme a me senza aggiungere altro.
" Vai ad avvisare la professoressa Mc Granitt, il professor Lupin e il professor Piton" mi disse, come se sapessi dove trovarli a quell'ora. Per quanto ne sapevo potevano anche essere usciti nel parco per una passeggiata notturna.
Perché Silente dava sempre questi ordini assurdi alla gente? Non poteva chiamarli lui in qualche modo? Mi ero già pentita di essermi offerta volontaria a Percy. Riflettei rapidamente mentre Silente si allontanava per il corridoio. Mi trovavo nella torre più alta, quindi dovevo scendere tutti i piani e mi sarebbe convenuto andare prima dal professor Lupin, che in teoria si trovava al secondo e poi giù dalla professoressa Mc Granitt. Quanto a Piton non avevo idea di dove si trovasse il suo studio, per fortuna in più di due anni non mi era mai capitato di entrarci. Un minuto dopo stavo bussando alla porta del professor Lupin.
" Professore!" esclamai. La porta si aprì subito. " Buonasera professore" dissi frettolosamente " è successo qualcosa davanti al ritratto della Signora Grassa, il preside mi ha chiesto di chiamarla, devo cercare anche la professoressa Mc Granitt e il professor Piton. A proposito, sa dove posso trovarlo?"
" Il suo ufficio si trova nei sotterranei" rispose " se vuoi posso andare io".
"Si, grazie mille" dissi, prima di fuggire via a chiamare la professoressa. Feci la stessa cosa con lei, e qualche minuto dopo ero tornata sul luogo dell'accaduto con i tre.
La folla di studenti si aprì per farli passare, e io vidi con chiarezza cosa era successo. Il quadro della Signora Grassa era stato praticamente lacerato, come se gli artigli di una tigre enorme lo avessero scambiato per un tiragraffi. Mentre Silente osservava il quadro vuoto (infatti la Signora Grassa era fuggita) e diceva a qualcuno di andare da Gazza per dirgli di cercarla (questa volta non mi offrii affatto volontaria), Pix iniziò a canticchiare qualcosa su qualcuno che aveva cercato di entrare nella sala comune.
Pix era un poltergeist che passava il suo tempo a fare dispetti agli insegnanti e agli studenti, anche se alcuni dei primi riuscivano a farsi rispettare, ed era l'incubo peggiore di Gazza. A quanto pare anche i fantasmi del castello non lo sopportavano, e l'unico in grado di tenerlo sotto controllo era il fantasma di Serpeverde, il Barone Sanguinario. Silente chiese a Pix il nome dell'uomo e lui rispose, sempre canticchiando tranquillamente, che l'uomo che era entrato nel castello non era altro che Sirius Black, che era evaso dalla prigione dei maghi, Azkaban, proprio quell'estate, e cioè qualche mese prima.
Silente fece subito spostare tutti gli studenti nella Sala Grande, mandò Prefetti e Capiscuola a radunare le altre case e fare lo stesso, poi evocò dei sacchi a pelo per farci trascorrere la notte. La Sala Grande era ottima per banchetti e cose così, ma come dormitorio non ce la vedevo proprio. Infatti non chiusi occhio. Ogni minimo rumore rimbombava nel silenzio e di tanto in tanto si affacciava qualche insegnante per controllare che fosse tutto apposto. Nel mentre tutto il corpo insegnanti era impegnato a pattugliare il castello alla ricerca di Black. Alle tre di notte, sentii uno stralcio di una conversazione tra alcuni insegnanti, tra cui Silente, e da ciò che avevo capito non avevano trovato un bel niente. Mi addormentai probabilmente verso le cinque del mattino.

Terzo anno ad HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora