Panic

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POV HARRY

Panico. L'unica cosa che riuscivo a provare dopo quella frase fu panico.

Notai Draco che si accasciava a terra dopo un urlo, mentre si teneva stretto il braccio

La cicatrice pulsó ancora una volta

Poi si fermó tutto, tutto ritornó alla normalità, i nostri corpo ripresero forza. La prima cosa che facemmo fu abbracciarci. Non potevamo stare lontani. Non in un momento come quello. Anche se quel dolore non era sicuramente paragonabile a quello subito durante la guerra ci riportó alla mente l'inferno. Persone che urlavano, gente che correva, incantesimi che volavano. Le fiamme, gli studenti, i mangiamorte e tutte le altre specie magiche che combattevano per la parte che credevano giusta. Le luci, le esplosioni, le morti. La separazione dei genitori dai propri bambini, i figli dai fratelli o semplicemente la vita dagli studenti che avevano deciso di combattere, nonostante sapessero la loro probabile fine. Le grida dei maghi rimasti in vita che piangevano i loro cari. Tutto questo orrore si manifestó in un ricordo nitido, dettagliato quanto agfhiacciante, le emozioni uguali a quelle di quella fatidica notte.

Poi non capimmo più nulla. Un patronus, probabilmente di Hermione partito per Hogwarts, il treno che si fermava accompagnato da uno stidio metallico. Dieci minuti di rumori, forse grida, mormorii che non sentivamo distintamente. Ci abbracciavamo e basta. Arrivarono i professori, lì sul treno, ma i saluti furono leggermente diversi

"signor Potter, aspetti, venga la aiuto"

"lurido mangiamorte bastardo, che cosa hai osato fare al signor Potter?!"

Subito i nostri amici si schierarono davanti a lui tenendo alte le bacchete per proteggerlo

Dissero spingendo Draco da parte.

Ma io non potevo e non volevo stare staccato da lui. Gattonai e lo riaggiunsi, prendendolo di nuovo tra le mie braccia e seppellendo la testa nel suo collo. Lui fece lo stesso cominciando a piangere diaperato, dicendo di non avere colpe, che non voleva essere portato via, di tenerlo stretto a sé.

"SILENZIO, FATEMI PASSARE"

Una voce fece zittire tutti

La preside arrivó in tutta la sua imponenza.

"Potter, Malfoy, prendete il mio braccio, ci smaterializzeremo ad Hogwarts"

Disse addolcendo il tono

"E VOI, COLLEGHI, FARÓ IN MODO CHE NON POSSIATE PIÙ DEFINIRVI TALI, MI VERGOGNEREI FOSSI IN VOI, ZABINI, WEASLEY, PARKINSON E GRANGER, 50 PUNTI CIASCUNO PER AVER AIUTATO E DIFESO IL SIGNORINO MALFOY. PRENDETE ESEMPIO VOI ALTRI. 50 PUNTI IN MENO A CHIUNQUE ABBIA RISO O ABBIA INSULTATO IL RAGAZZO"

Poi seguì la classica sensazione di compressione dello  stomaco, e davanti a noi lo scenario cambió, passando dal treno all'ufficio della preside.

Dopo le spiegazioni lei parló

"ritengo che per la vostra incolumità adesso non sia sicuro stare ad Hogwarts pertanto propongo di mettervi nella dimora Black. I vostri amici, solo e unicamente loro, avranno il permesso di farvi visita, così da fare da messaggeri per ulteriori aggiornamenti su questa situzione. Potter smaterializzatevi"

Solo dopo avrei scoperto che la McGranitt, uscita da quella formalità si era messa a piangere, ricordando come noi la guerra e la trisyezza derivata da ció.


Arrivammo a casa e, dopo essere entrati, ci fiondammo in camera da letto

"Harry io ho p-paura"

Disse Draco dopo essersi accocolato a me

"anche io amore, ma non gi succederà nulla te lo prometto, ti proteggeró a costo della vita"

"è quello si cui ho paura. Ho apura che tu muoia e che ció succeda per causa mia, ti prego non sentirti obbligato a stare con me, mandami via se ne hai bisogno, io riusciró a cavarmela

"DRACO NON LO DIRE NEANCHE PER SCHERZO, TI AMO, NON TI LASCIERÓ MAI DA SOLO"

Dissi baciandolo. Fu un bacio intenso, pieno di amore, mischiato alle lacrime calde e salate che uscivano dai nostri occhi. Lì ci addormentammo





























RAGASSUOLI, ALLORA, QUANTO MI AMATE DA 1 A CRICETO? SONO SO NON SONO BASTARDISSIMA? No dai apparte, vi volevo avvisare di una cosa, sto trovando problemi nello scrivere vista la mancanza di tempo, perció se volete sapere comefinisce scrivetemi in privato, ma non lo so, non lo consiglio ecco

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